Al Gran Galà del Campionato Primavera 2024/25 di Sportitalia, il direttore sportivo del Cagliari Pierluigi Carta ha ricevuto il premio come miglior dirigente del campionato, a coronamento di una stagione brillante alla guida del vivaio rossoblù. Ecco le sue parole a margine della premiazione.
Traguardi
“Per noi è una grande gratificazione, soprattutto per la società. Non siamo abituati a vincere Scudetti o Coppa Italia, quindi sentiamo questo riconoscimento in modo profondo. Per Cagliari e per tutta la Sardegna è davvero qualcosa di importante.
Non lo considero un premio personale, ma un premio alla società, al nostro gruppo di lavoro, a un servizio che funziona. E, soprattutto, ai veri protagonisti: i ragazzi. È la squadra che ha conquistato la Coppa Italia, che ha creduto fino all’ultimo nei play-off, che è diventata un punto di riferimento per tutto il nostro settore giovanile. Anche lì abbiamo dimostrato il nostro valore. Speriamo ora di proseguire questo percorso con l’Under 17. Vincere in Sardegna non è come vincere altrove: c’è un valore sociale fortissimo, una sorta di rivincita collettiva. Se ne è parlato tanto, e non solo a Cagliari, perché Cagliari rappresenta l’intera isola, non è solo una città. Per questo motivo, questa vittoria ha un significato ancora più profondo”.
Crescita
“Il Cagliari non deve perdere la sua identità. L’identità del Cagliari, lo ripeto, non è vincere Scudetti, ma formare giocatori. Il Cagliari deve continuare a fare il Cagliari. Se poi riusciamo ad abbinare questo percorso formativo ai risultati sportivi, tanto meglio. Anche con l’Under 17 di Roberto Concas siamo arrivati ai quarti di finale Scudetto contro la Juventus, un traguardo davvero importante per il nostro club. Un segnale chiaro che stiamo seguendo la strada giusta e questo ci gratifica profondamente. Tutto ciò è possibile grazie a una forte coesione interna: non esistono barriere, c’è un pensiero condiviso che parte dalla prima squadra e arriva fino all’attività di base. I risultati che stiamo ottenendo sono frutto di un lavoro che viene da lontano. È proprio questa unità di intenti che fa la differenza”.
Su Pisacane e lo staff
“Io lo chiamo ‘Neofita’, perché è un allenatore che allena da appena due anni, ma ha già saputo dare un’identità chiara e precisa a questa squadra. I risultati ottenuti finora sono lo specchio del suo grande lavoro. Credo abbia davanti a sé una carriera lunga e importante. Al suo fianco c’è una figura fondamentale come Roberto Muzzi, coordinatore della Primavera, sempre presente e coinvolto quotidianamente nel lavoro con la squadra. Qui con noi ci sono anche figure fondamentali come Bernardo Mereu, responsabile dell’area giovanile, e Oscar Erriu, coordinatore del settore. In chiusura, voglio ringraziare in modo speciale il nostro presidente: è un grandissimo appassionato, sempre vicino alla squadra. Se oggi il Cagliari ottiene certi risultati e riesce a competere con le grandi realtà, è anche grazie alla sua visione e al suo impegno costante”.
La Redazione