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Sardara: “Zero aiuti dal governo, la chiusura sarebbe la morte”

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Fermare oggi il campionato, sarebbe una mossa strategicamente sbagliata”– Questo il pensiero di Stefano Sardara presidente della Dinamo Sassari intervenuto a TMW Radio.

Il patron biancoblù ha commentato l’eventualità circolata negli scorsi giorni di un’interruziine del campionato: “Oggi bisogna tacere ed andare avanti, saper essere resilienti ed adattarsi alla situazione. Non è facile, per niente. Dobbiamo trovare la soluzione col Governo per ammortizzare su più anni le perdite del basket. Non siamo stati tutelati dal Governo. Abbiamo avuto zero sul lato delle imposte, sul lato del contributo alla sanitarizzazione idem. Di contribuzione per mancati ricavi nemmeno, il credito d’imposta non potrebbe essere più complesso ed inutilizzabile. Se siamo vivi, non è certamente per loro”.

“La chiusura è la fine, la morte civile e non la prenderei neanche in considerazione– ha proseguito Sardara-. Discutere sul numero dei tifosi è ridicolo. Dobbiamo metterci insieme, i club d’Italia, per spalmare i debiti lungo dieci anni. Non è un caso che la gente ora scende in piazza, perché i problemi sono tanti. Il danno economico? Il conto è salato. Come Dinamo abbiamo la fortuna di affrontare questa crisi senza nessuna situazione debitoria alle spalle. Per fortuna siamo in salute, ma non grazie al Governo. La Champions League? In FIBA sono stati bravi a muoversi un minuto prima che scoppiasse il gran casino, riducendo il numero di partite da otto a quattro. Questo è l’unico modo per tenere in piedi la competizione, non ci sono alternative. Torno però al parallelo col Governo: la Champions dà un tot fisso a chi partecipa e poi altro per chi va avanti. Pur dimezzando le partite l’hanno lasciato inalterato, perché volevano sostenere i club in un momento così difficile. Così si fa. Un paragone col calcio? C’è una differenza sostanziale tra noi e loro: vivono con un contratto da 1 miliardo di euro, basta che facciano una bolla come successo per l’NBA e il loro spettacolo va avanti. Noi, se andiamo in bolla, contiamo morti e feriti”.

La chiosa sulle possibili soluzioni alla crisi della Serie A di basket: “Continuare a martellare il Governo finché non se ne farà una ragione. Non si possono vedere purtroppo certe manifestazioni in un momento in cui non è neanche consigliato. Ci sono dei rappresentanti, e questi devono bravi ed ostici. Dobbiamo rompere tutti i porcellini che abbiamo, serve mantenere acceso il motore e tenere botta. Dopo, come in ogni grande crisi, ci saranno nuove opportunità”.

 
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