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Serie C, come funziona il Salary Cap: le regole per la stagione 2025-26

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Con l’inizio della stagione 2025-2026, la Serie C introduce per la prima volta nella sua storia il Salary Cap. L’obiettivo è chiaro: ridurre le spese eccessive, garantire maggiore sostenibilità economica alle società e promuovere una competizione più equilibrata. Il regolamento, pubblicato ufficialmente dalla Lega Pro, sviluppa su due livelli: uno collettivo, che riguarda l’intera rosa dei calciatori, e uno individuale, che impone limiti specifici per ciascun contratto di prestazione sportiva.

Il Salary Cap collettivo
Secondo quanto previsto dal regolamento, ogni club potrà destinare agli emolumenti lordi complessivi dei propri calciatori professionisti (esclusi quelli inseriti nella Lista Calciatori Settori Giovanili) una cifra non superiore al 55% del proprio Valore della Produzione (VP), così come risultante dal bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2025. Per i club che adottano l’anno solare come esercizio, si farà riferimento ai due semestri aggregati relativi alla stagione 2024-25. Il Valore della Produzione è calcolato secondo lo schema di conto economico FIGC e comprende, tra gli altri, i ricavi da gare, diritti televisivi, sponsorizzazioni e plusvalenze. Tuttavia, per evitare comportamenti distorsivi, le plusvalenze generate da cessioni incrociate tra due società nella stessa finestra di mercato non verranno conteggiate integralmente, ma sarà considerato solo l’eventuale saldo attivo. A questo valore possono essere apportate alcune variazioni. In aumento, si considerano i finanziamenti dei soci iscritti a bilancio e gli aumenti di capitale effettivamente incassati. In diminuzione, invece, vengono detratti i ricavi da parti correlate non incassati nell’esercizio, come ad esempio sponsorizzazioni da parte di aziende controllate dai soci del club. Nel computo degli emolumenti (definiti nel regolamento con la sigla “E”) rientrano stipendi fissi, premi individuali e collettivi, diritti d’immagine anche se pagati da soggetti terzi, rimborsi e indennità. Sono escluse alcune voci, come i premi legati alla promozione in Serie B o al raggiungimento di un numero minimo di gol.

Inoltre, per i premi non predeterminabili (come bonus a presenza o assist), viene applicato un valore convenzionale di 12.000 euro. Ai fini del calcolo, solo il 70% dell’ammontare di alcuni premi e corrispettivi variabili è conteggiato nel monte emolumenti. Ogni società dovrà depositare entro sette giorni dalla chiusura del mercato estivo un apposito prospetto contenente il VP, firmato dal legale rappresentante e dal sindaco unico o dal collegio sindacale. In caso di mancato deposito, la Lega applicherà sanzioni economiche fino a 50.000 euro e assegnerà d’ufficio alla società il cosiddetto VP Minimo Convenzionale, calcolato sulla media dei sei VP più bassi tra i club già affiliati alla Lega Pro nella stagione precedente. A partire da luglio 2025 e fino ad aprile 2026, la Lega effettuerà monitoraggi mensili del rapporto Em/VPm, cioè il confronto tra gli emolumenti mensili e il VP frazionato in dodicesimi. Eventuali sforamenti saranno puniti con sanzioni crescenti: il 30% dell’importo eccedente se lo sforamento è inferiore o pari al 5%, il 60% se compreso tra il 5% e il 10%, e il 100% oltre il 10%. Le verifiche ufficiali saranno effettuate nei mesi di novembre, marzo e maggio. Le relative sanzioni saranno la somma delle penalità mensili accumulate nei trimestri precedenti. I proventi derivanti da tutte le sanzioni confluiranno in un apposito “Fondo Salary Cap” gestito dalla Lega.

Il Salary Cap individuale
Accanto al limite collettivo, il regolamento introduce un tetto salariale anche per i singoli calciatori. Dal 1° luglio 2025, ogni nuovo contratto non potrà superare i 9.500 euro lordi al mese per la parte fissa, né i 13.500 euro lordi complessivi (fisso più variabile). Restano esclusi da questo vincolo gli accordi firmati prima del 10 giugno 2025, i prolungamenti contrattuali derivanti da obblighi già depositati e le operazioni concluse ma annullate nel corso dello stesso mercato. Se una società supera contemporaneamente sia il Salary Cap individuale sia quello collettivo nel corso di un monitoraggio mensile, la Lega analizzerà i singoli contratti e applicherà sanzioni specifiche per ogni sforamento. La sanzione sarà del 30% se l’eccedenza è inferiore o pari a 2.000 euro, del 60% tra 2.000 e 4.000 euro, e del 100% oltre tale soglia. Se un contratto supera entrambi i limiti (fisso e totale), si prenderà in considerazione solo lo sforamento più grave. Le sanzioni individuali si aggiungono a quelle collettive, ma non potranno mai superarne la somma complessiva.

Un anno “bianco” per le sanzioni
Va sottolineato che, per la stagione 2025-26, le sanzioni previste non saranno ancora applicabili. L’anno in corso sarà dunque un periodo di transizione e monitoraggio. Le penalità economiche entreranno in vigore a partire dalla stagione 2026-27.

La Redazione

TAG:  Serie C Torres
 
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