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Sirigu: “Cagliari? Non mi ha mai chiamato nessuno”

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La vittoria del Campionato Europeo, ora la maglia rossoblù da difendere dopo anni di militanza nella Torino Granata. Non nella sua Sardegna però, ma il rosso e blu del Genoa. Salvatore Sirigu ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi della Nuova Sardegna ripercorrendo sia i momenti con la nazionale di Mancini, sia un’estate sul mercato dopo l’addio al Torino.

I Quattro Mori all’Europeo

“Una cosa bella, indelebile​. Tutti sanno quanto ci tengo alla Sardegna, mi sono sempre esposto in prima persona”, queste le parole di Sirigu sulla foto con i Quattro Mori dopo la vittoria contro l’Inghilterra. “Considerato il brutto periodo, poter vivere quell’emozione sventolando la bandiera sarda non solo è stato giusto, ma impagabile. Me la sono portata io”, continua il portiere di La Caletta a proposito della bandiera, “Stavo preparando la valigia e ho pensato: con te ci vediamo alla fine. È stato un gesto beneaugurante. Sì, è stato un grandissimo exploit”.

I conterranei all’Olimpiade

“Purtroppo non ho visto le loro gare in diretta”, così Sirigu sulle medaglie di Stefano Oppo, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, “però ho provato ancora di più il senso di appartenza con le loro vittorie. Con Tortu, Oppo e Patta mi complimento pubblicamente, spero di conoscerli presto”.

Sul Cagliari

“Ha ottimi giocatori. Sono concentrato sul Genoa, il resto passa in secondo piano”, dice il portiere ex Torino, che su un possibile passaggio in Sardegna durante l’estate aggiunge che “non mi ha mai chiamato nessuno. Il Genoa mi ha voluto, facendomi capire che ero importante per la squadra”. Non manca, infine, un parere sul mancato ritorno in rossoblù di Radja Nainggolan. “Nella mia testa pensavo potesse chiudere la carriera al Cagliari, ma nel calcio non c’è niente di certo”.

La Redazione

 
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