“Io sono davvero soddisfatto della prestazione dei ragazzi, purtroppo condita da certi errori dovuti alla troppa frenesia e alla troppa foga: a volte dovremmo stare più tranquilli”. Davide Nicola ha sintetizzato così la sconfitta del suo Cagliari contro la Lazio, un 1-2 che replica il risultato della gara d’andata e che, esattamente come accaduto a novembre, al fischio finale di un non irreprensibile Manganiello ha lasciato più di qualche rimpianto in casa rossoblù.
Malizia, questa sconosciuta
Sì, perché ancora una volta gli uomini di Nicola hanno fornito una buona prestazione a livello di impegno e voglia di stare dentro il match. Eppure nemmeno contro Romagnoli e compagni sono arrivati punti, per la dodicesima volta in questo campionato. Contro una Lazio probabilmente non al meglio – come dimostrano i tanti errori commessi dai biancocelesti, di solito più efficaci – il Cagliari avrebbe potuto e dovuto fare di più. Anche perché sulle due reti di Zaccagni e Castellanos sono arrivati altrettanti “regali”, frutto di due letture sbagliate in fase difensiva dei rossoblù. Basti rivedere la leggerezza con cui Felici e Makoumbou lasciano spazio a Isaksen prima e a Hysaj dopo, sullo 0-1 dell’ex Verona. Così come risulta difficile comprendere le scelte della difesa cagliaritana sul gol decisivo del Taty, a partire dalla prateria lasciata al solito Isaksen – che per Nando Orsi, uno che la Lazio la conosce bene, alla Domus ha giocato la miglior gara della sua stagione – che ha tutto il tempo di sistemarsi il pallone da mettere al centro dell’area, dove Mina decide di lasciare sguarnito il centro per raddoppiare su Dia, già marcato da Zappa. Una mossa che ha fatto da variante impazzita nel meccanismo difensivo rossoblù, incapace di evitare il raddoppio dell’argentino. Al di là della gestione di questi due episodi, per l’ennesima volta in questa stagione la squadra di Nicola ha dimostrato di non conoscere la malizia, concedendo spesso e volentieri troppo spazio alle offensive degli attaccanti avversari. E senza il solito, poderoso Caprile il risultato sarebbe potuto essere anche più severo per i sardi. Chi come il nostro Roberto Pinna ha visto Nicola nel post-partita lo ha descritto particolarmente rammaricato per la scarsa capacità di fare fallo dei suoi ragazzi, troppo “bravi” e poco smaliziati in alcune situazioni. Fare fallo per fermare un’azione potenzialmente pericolosa è qualcosa che fanno tutti, dalla capolista al fanalino di coda: eppure questo Cagliari sembra aver dimenticato come si fa. Poca cattiveria? Forse, ma probabilmente c’è anche altro. La paura delle ammonizioni, come sottolineato da Matteo Zizola nella nostra diretta post-partita, può essere un altro fattore. A prescindere da questo, però, è evidente che i rossoblù debbano fare uno step in avanti su questo aspetto, perché per fare punti e migliorare la classifica serve essere più “brutti e cattivi”, ma soprattutto efficaci. Il che non significa snaturare le proprie caratteristiche, ma soltanto essere più lucidi nella gestione di situazioni chiave.
Poche alternative
Sia chiaro, il passo in avanti rispetto al tonfo di Torino c’è stato. Ecco perché portare a casa un punto dal match contro la Lazio, come detto, era un compito assolutamente alla portata di Viola e soci. Bravi a saper reagire allo svantaggio con un ottimo avvio di ripresa, culminato con il sesto gol in campionato di Piccoli, perfetto a chiudere di testa il corner arcuato battuto dal numero 10 rossoblù. “In due o tre circostanze siamo stati troppo frenetici – ha detto Nicola ai microfoni di Dazn – dobbiamo essere consci che le partite vanno lette. Ci sono dei momenti, come nel secondo tempo, in cui devi prenderti dei rischi spingendo in maniera forsennata, altri dove devi essere aggressivo in una zona di campo diversa”. E questo è uno dei limiti più evidenti mostrati dal Cagliari in queste 23 giornate di Serie A, perché non può più essere un caso il fatto che per la diciassettesima volta i rossoblù siano passati in svantaggio. Fin qui la squadra di Nicola ha dimostrato di performare meglio se il ritmo di gara è ad alti giri e, finché gambe e testa girano, spesso anche il gap tecnico viene ridotto. Nelle ultime due gare, però, è sembrato evidente come alcuni elementi chiave dell’undici titolare stiano patendo sul piano della condizione: Zappa e Zortea, la doppia Z della catena di destra, sta risentendo dell‘assenza di alternative e, dunque, di turnover in grado di far riposare (a turno) entrambi. Tanto che nel commentare il mercato in entrata del suo Cagliari, Nicola non si sia trattenuto più di tanto: “In alcuni reparti spero di poter avere la rosa senza problemi perché in alcuni ruoli siamo ben coperti, in altri un pochino più giusti”. Della serie, la speranza del tecnico di Vigone (e di tutto l’ambiente) è che malanni e squalifiche lascino in pace i suoi ragazzi, sennò si fa dura. Anche perché ora le trattative sono chiuse e non si potrà porre rimedio con nuovi arrivi, fatta eccezione per gli svincolati. Un mercato che non pullula esattamente di occasioni irrinunciabili, per così dire.
Vista Parma
Il Cagliari ha però poco tempo per crucciarsi del ko contro la Lazio, anche perché all’orizzonte c’è già il Parma, in uno scontro diretto “che vale tanto” come detto da Nicola. Chiamato a inserire in gruppo e nei meccanismi di gioco il nuovo arrivato Coman (“Vediamo come sta, avrà bisogno di un periodo di integrazione anche se noi abbiamo poco tempo, quindi cercheremo di integrarlo il più velocemente possibile”), che nelle intenzioni del club rappresenta un acquisto di peso alla pari di Caprile. Contro i ducali all’andata il Cagliari trovò la prima vittoria della stagione, grazie a una gara emozionante che diede il La alla riscossa rossoblù dopo il blackout tra Lecce, Napoli ed Empoli. Anche il match del girone di ritorno rappresenta uno snodo importante della stagione: vincere significherebbe per Pavoletti e compagni mettere tra sé e gli emiliani – in crisi nera e con un Pecchia sempre più in bilico – un margine di quattro punti, utile soprattutto in previsione di un calendario che, da qui ai prossimi 30 giorni, vedrà i rossoblù impegnati contro Atalanta, Juventus e Bologna.
Francesco Aresu