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Cagliari-Fiorentina, 18 mesi dopo: Nainggolan è sempre l’anima rossoblù

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Lo scontro tra rossoblù e viola dello scorso campionato fu probabilmente il picco più alto del rendimento sul campo dei ragazzi allora guidati da Maran, trascinati sul terreno di gioco da un Ninja davvero immarcabile.

C’è una data nella stagione del Centenario del Cagliari che rappresenta un episodio spartiacque nella globalità dell’annata: 10 novembre 2019, Sardegna Arena. Un Cagliari formato Europa League, sesto in classifica con 21 punti, ospitò l’ambiziosa Fiorentina di Montella, che inseguiva a quota 16. Fu forse il punto più alto della stagione, dato che con la vittoria per 5-2 contro i viola Joao Pedro e soci raggiunsero un clamoroso quarto posto, che vide i rossoblù finire sulla bocca di osservatori e analisti del calcio italiano in qualità di assoluta sorpresa del momento. E il leader assoluto di quel Cagliari era lui e soltanto lui, Radja Nainggolan.

Prestazione da Champions League

Colpo di mercato insperato nell’agosto 2019, il Ninja era il figliol prodigo rinnegato dal comandante nerazzurro Antonio Conte che dimostrerà, con i fatti, di non aver bisogno di lui per il suo progetto tattico. La sfida del 10 novembre rappresentò la riscossa di un calciatore che, con tutto il suo campionario tecnico, tattico e caratteriale, si erse ad assoluto trascinatore di una realtà calcistica che proprio nella stagione dei 100 anni voleva togliersi delle soddisfazioni sognate da troppo tempo. Il Nainggolan di quel Cagliari-Fiorentina rappresenta la perfezione a livello di prestazione: tre assist, uno più bello dell’altro e un gol a certificare il 10 in pagella, con la fascia da capitano in ricordo dell’amico Davide Astori al braccio. È Radja l’anima dei rossoblù che schiantano la squadra di Montella, che di lì a un mese subirà l’onta dell’ennesimo esonero nella sua carriera da allenatore, è il Ninja a ispirare la furia travolgente dei padroni di casa che annichiliscono gli avversari già con tre gol all’intervallo: assist di esterno per il vantaggio di Rog, botta col destro e cross radente di prima intenzione per il colpo di tacco di Simeone. Nella ripresa Radja sradica il pallone dai piedi di Badelj sulla propria trequarti difensiva e corre, palla al piede, fino a quella offensiva: là, in mezzo allo stesso croato e Pezzella, disegna ancora con l’esterno del destro il filtrante che Joao Pedro trasformerà nel 4-0. Poi, l’ultima perla con il destro secco e potente che muore sotto l’incrocio dei pali difesi da Dragowski, una fucilata a mettere la parola fine sulle velleità degli ospiti. La doppietta di un ancora 19enne Dusan Vlahovic, che alla Sardegna Arena troverà le prime gioie nella massima serie, servirà soltanto per il tabellino e per i fanta-allenatori.

La Viola per chiudere un cerchio

A distanza di un anno e mezzo, invece, Cagliari-Fiorentina ha tutt’altro sapore per i rossoblù: non c’è più un’illusione europea da inseguire, ma una concreta salvezza da timbrare. I tre punti contro i ragazzi di Iachini, ormai salvi, sarebbero fondamentali (in caso di mancato successo del Benevento in quel di Bergamo) per avere anche l’ausilio della matematica e poter vivere con più tranquillità gli ultimi due impegni contro Milan e Genoa. Difficile rivedere domani un Cagliari scintillante come quello del 10 novembre 2019, ma è facile immaginare un Nainggolan – che una settimana fa ha compiuto 33 anni – leader come allora, a mettersi sulle spalle le aspettative di vittoria di compagni, tifosi e club. “Non abbiamo parlato di quella partita, ma da Radja mi aspetto che sia, come sempre, un giocatore chiave per noi”, ha detto Semplici nella conferenza stampa della vigilia. D’altronde il Ninja è tornato in Sardegna con una missione: Spero di mettere la mia esperienza a disposizione della squadra per ottenere i risultati che il Cagliari merita”, disse ai cronisti presenti lo scorso 30 dicembre all’aeroporto di Elmas. Che tradotto significava una salvezza più o meno tranquilla. Una tranquillità che da gennaio in avanti non c’è mai stata, ma che potrebbe essere raggiunta grazie a tre punti contro la Fiorentina. Nel segno del Ninja tornato re, ovviamente.

Francesco Aresu

 
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