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Cagliari, la lezione di netiquette del professor Duncan

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Ci sono temi delicati da affrontare che sfuggono tra un like e l’altro della nostra vita. Compassione, rabbia, approvazione che perdono di valore tra un emoji arrabbiata e un cuoricino. Eppure anche dall’uso dei social che facciamo, a cuor leggero, ogni giorno arrivano degli insegnamenti, e alle volte anche degli schiaffi alla nostra quotidianità. Nelle ultime ore, escluso il campo che ha fatto parlare per il 3-2 alla Roma, in casa Cagliari hanno suscitato interesse alcune storie Instagram del centrocampista Alfred Duncan.

La risposta
Il giocatore, in prestito dalla Fiorentina, è stato insultato da un giovanissimo utente sul social network, in privato. Il calciatore ha postato gli insulti nel suo profilo e poi ha risposto alle frasi razziste con queste parole: “La colpa non è sua ma dei genitori. L’educazione è la chiave. Insegna ai tuoi figli come pensare non cosa pensare”. La reazione è stata quella aspettata in una situazione del genere. Piena solidarietà al calciatore e profondo disgusto per l’autore degli insulti.

Lezione
La compassione a portata di like però fa perdere le sfumature di questa vicenda. Che come sempre nella nostra vita fanno tutta la differenza del mondo, perché niente è solo bianco o solo nero. L’utente che ha insultato Duncan è un adolescente e il punto messo dal ghanese è quello giusto: la colpa è dei genitori. Che a volte non è mancanza di educazione da parte del genitore ma distrazione, un dare per scontato quello che un ragazzo fa o può fare quando è online. Sparare a zero sugli errori di un adolescente sarebbe controproducente. Ci sarebbe invece da riflettere sulle conseguenze che potrebbe avere questa ondata di indignazione su un giovanissimo e su quanto sia importante per un genitore controllare le attività dei ragazzi sui social media. Purtroppo questo non sarà il primo o l’ultimo caso del genere, ma la lezione di Duncan è di quelle importanti: prima di usare indignazione o approvazione con lo swipe in alto per mettere una o l’altra faccina insegniamo ai nostri figli l’educazione e le conseguenze di determinate azioni online.

Roberto Pinna

 
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