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Cagliari, tra ritiro e malumori: dopo Bologna spaventa più la testa della classifica

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Metti un pomeriggio a Bologna. Fosse un romanzo thriller la stagione del Cagliari potrebbe serenamente iniziare in questo modo. Il 2-1 subito in rimonta dai ragazzi di Davide Nicola nel turno numero 27 della Serie A, infatti, ha tutte le sembianze di un nuovo bivio per il club rossoblù. Non tanto, o meglio non solo, per una classifica che dopo i recenti passi falsi con Juventus e con gli emiliani di Vincenzo Italiano rimette i sardi molto meno al sicuro sulla zona rossa della retrocessione, ma anche per il fastidio, evidente, che alcuni errori dei singoli e il calo di prestazione della ripresa, non il primo in questa annata, hanno lasciato in parte di squadra e dirigenza.

Momento
Musi lunghi, rammarico e testa fissata su un pronto ritiro in vista del Genoa. Con la scelta della “clausura” ad Asseminello, nella settimana che porterà all’ennesimo scontro da dentro o fuori per una squadra che ogni volta che fa mezzo passo avanti poi ne fa uno indietro, che questa volta a differenza di altre occasioni sembra molto di più una volontà societaria che un’idea dello spogliatoio. E d’altronde un po’ di malcontento per alcuni errori ricorrenti, di squadra ma soprattutto dei singoli giocatori, che stanno condizionando e non poco i risultati finali da parte del club è più che naturale in questo momento della stagione. Senza considerare che la squadra di Nicola, che ha del potenziale pur nelle difficoltà e nelle lacune generali, ha saputo mostrare solo a corrente alternata il carattere e l’identità tanto cercate ai piani alti rossoblù. Da capire quale effetto potrà avere sui calciatori un ritiro che sembra, dall’esterno, anche un po’ prematuro. Con la speranza che l’eventuale, se così fosse, intromissione dall’alto, che in passato non ha portato bene (anzi), non faccia invece l’effetto contrario per uno spogliatoio che nel corso dei vari 90 minuti in questo campionato ha mostrato le sue forze ma anche le sue fragilità umorali.

Gestione

E nell’occhio del ciclone dopo il 2-1 contro il Bologna non può che esserci anche Davide Nicola. Non tanto per il percorso fatto fin qui, in linea con le attese di inizio stagione e con un calcio migliore rispetto a quello visto negli ultimi anni dalle parti di Asseminello, ma sicuramente per la gestione di alcuni calciatori e del gruppo da parte del tecnico piemontese. Nicola ha spremuto fino all’osso alcuni calciatori, come Nadir Zortea, Gabriele Zappa o Mattia Felici, che ora sembrano, in uno dei momenti topici della stagione, un po’ corti di fiato e atletismo. Dubbi anche sul reinserimento di Zito Luvumbo dopo il lungo infortunio. Con l’angolano che rischia dopo appena due gare di restare nuovamente ai box per un po’. Ma è sull’utilizzo di alcuni calciatori di qualità che il tecnico piemontese rischia di non accontentare tutti. Soprattutto all’interno dello stesso club rossoblù. Nicolas Viola e Gianluca Gaetano sono di fatto, salvo alcune partite, due elementi slegati dal gioco richiesto dal tecnico, mentre Razvan Marin è passato da essere l’uomo in più, l’acquisto in casa dell’estate, a riserva di lusso molto scontenta per il suo utilizzo. Il caso più eclatante è però quello di Matteo Prati. Il calciatore più pagato al momento tra quelli di proprietà del Cagliari che è passato da tesoretto da proteggere e valorizzare a quasi separato in casa. E l’impressione è che, al di là dei risultati e dell’obiettivo salvezza, anche la gestione di alcuni calciatori potrebbe influire a fine anno sulla completa valutazione dell’operato di un Nicola che dovrà essere abile a sconfessare in parte il suo credo per provare a inserire un po’ di qualità che sta mancando a un Cagliari che va troppo a folate.

Futuro
La risposta a molti dei dubbi elencati la darà, per fortuna subito, la gara di venerdì prossimo contro il Genoa alla Unipol Domus. Una sfida da non sbagliare per un Cagliari ferito che in nel 2025 ha saputo praticamente sempre, specie in casa, vincere le gare da non sbagliare. Stavolta però il carico emotivo sembra maggiore e i mal di pancia interni un po’ più forti. Nicola ha gestito situazioni di gran lunga peggiori nella sua carriera, saprà ribaltare la percezione esterna sul suo Cagliari anche dopo questo nuovo momento di difficoltà? I margini ci sono tutti, ma bisognerà saper fare un ottimo esercizio di stile sia a livello tattico che mentale con il gruppo.

Roberto Pinna

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