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Cerri, l’insostenibile peso di 10 milioni

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L’infortunio di Pavoletti ha rappresentato una nuova occasione per Alberto Cerri, lanciato da Maran nell’undici titolare contro l’Inter.

Un’occasione persa dall’attaccante scuola Parma, pupillo del presidente Giulini e con la spada di Damocle di quei dieci milioni di valutazione da sempre metro per giudicarne le prestazioni. Il matrimonio fra Cerri e la maglia rossoblù potrebbe concludersi almeno provvisoriamente oggi stesso, data ultima di questa pazza sessione di calciomercato per il Cagliari: 0 (zero) gol da quando è tornato in Sardegna, vice Pavoletti che non ha mai reso secondo le aspettative presidenziali.

QUEI 10 MILIONI DATI ALLA JUVE… – Qualche alibi, diverse colpe, un amore mai nato con l’ambiente che ha raggiunto il suo apice proprio nella gara contro i nerazzurri con i fischi fin dall’annuncio delle formazioni ad aggiungere ulteriore peso sulle spalle di un ragazzo caratterialmente fragile e la cui colpa, oltre quella di prestazioni non convincenti, è quella di un prezzo pagato per il suo cartellino che poco è dipeso da lui. Fisico possente, non adatto per spezzoni di partita, difficile da far entrare a regime ad Agosto, ma anche occasioni perse in sequenza fin dalla passata stagione, ma soprattutto nell’inizio di quella in corso: più di un tempo contro il Brescia, nel quale non ha demeritato più di altri, ma in cui ha mostrato ancora una volta le sue difficoltà nello scontro fisico, lui attaccante roccioso che dovrebbe sovrastare gli avversari. E poi il rigore, inesistente ma che di fatto ha sancito la sconfitta del Cagliari contro le rondinelle dell’ex Cellino, la conclusione in scivolata, il tiro respinto da Joronen con la ribattuta inutile di Castro annullata dal guardalinee, una rovesciata goffa mancata al limite dell’area.

TROPPE CHANCES SPRECATE – L’assenza di Pavoletti gli ha regalato un’altra chance, ma il pubblico non ha gradito la scelta di Maran e Cerri anche contro l’Inter ha fallito mettendo la pietra definitiva su un rapporto ai minimi termini fra appoggi nel vuoto, stop difficoltosi, il duello di testa perso contro Lautaro Martinez che ha regalato il vantaggio ai nerazzurri e infine il rigore in movimento calciato a lato che avrebbe potuto rimettere tutto a posto, gara e rapporto con la piazza. Maran gli ha risparmiato i fischi mettendo dentro Simeone nell’intervallo dopo averlo definitivamente bruciato buttandolo nella mischia dal primo minuto, sperando, chissà, che il pubblico gli avrebbe dato un’ultima possibilità. Cerri ha delle qualità, ma non possono essere un alibi i fischi: quando si arriva ai massimi livelli del calcio il carattere può fare la differenza, un attaccante deve accettare le critiche e dimostrare, reagendo, di essere in grado di stare sul palcoscenico.

ORA IN PRESTITO? – Ecco perché in queste ultime ore di mercato sarebbe meglio per tutti che Cerri andasse a trovare spazio altrove, per lui, per la squadra e per un ambiente che non accetterebbe più la sua presenza in campo: il tentativo di scambio con il Genoa con Favilli, giocatore simile, ma nome fresco, o ancora al Chievo in Serie B al posto di quel Stepinski promesso sposo dell’Hellas Verona. Le ultime ore daranno la loro sentenza definitiva, quel che appare probabile è che per quest’anno il legame di Cerri con il Cagliari non proseguirà: il futuro dirà se il centravanti parmense riuscirà a esplodere.

Matteo Zizola