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Dinamo, a Trento una Sassari orgogliosamente stanca: ora le ultime due tappe

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Un album fatto di trenta brani che sta per giungere alla fine. Una dopo l’altra le tracce di una ideale playlist della Dinamo Sassari stanno scorrendo via, tra qualche hit e qualche pezzo decisamente malriuscito. Archiviata la sconfitta di Trento ai biancoblù rimangono solo due appuntamenti prima di voltare pagina e pensare definitivamente alla prossima annata, nelle speranze dei tifosi sassaresi meno complicata e più armoniosa.

Matinée amaro
Nell’insolito orario delle 11.30, più adatto a un Under 15 come detto dal coach avversario Galbiati nel pre-partita, la Dinamo Sassari ha perso contro Trento nella terzultima giornata di campionato. Un campionato che ormai ha ben poco da offrire al Banco di Sardegna se non quello di mantenere una decima posizione, motivo di orgoglio e che potrebbe pesare in caso di partecipazione alle coppe europee. Stimoli non così motivanti per un gruppo che comunque ha combattuto con orgoglio contro l’Aquila, formazione solida che è scappata con un filo di gas nel terzo quarto in maniera definitiva. Ancora una volta coach Massimo Bulleri ha dovuto fare fronte alle tante difficoltà create dagli infortuni, leit motiv della stagione: oltre ai lungodegenti Halilovic e Udom (unico ex della gara), ai box sono rimasti Thomas, Bibbins (problema al ginocchio per lui) e Renfro, rimasto a Sassari per l’ennesimo problema fisico di una stagione complicata. Con il solo Vincini e un Bendzius adattato a cinque tattico, la squadra sassarese si è battuta bene fino a metà gara, garantendo una certa intensità in difesa, poi l’accelerazione di Trento e le energie al lumicino dei biancoblù hanno fatto sì che alla Il T Quotidiano Arena si assistesse a un lungo garbage time. A pesare sulla prova dei biancoblù anche la situazione falli complicata di alcuni giocatori, Weber su tutti, che hanno costretto il coach toscano a delle rotazioni creative con spazio per il redivivo Gazi e un Trucchetti che ha messo in piedi una prova di personalità e senza alcun timore, come è giusto che fosse in una situazione simile.

Finale
La nota positiva della trasferta di Trento risponde a un nome, Alessandro Cappelletti. Il playmaker umbro, partito in quintetto per l’indisponibilità di Bibbins, si è regalato il career high in Serie A con 27 punti. Una prova maiuscola, da go-to-guy e da giocatore ormai maturo che per l’anno prossimo potrebbe anche attirare offerte di squadre attualmente di fascia più alta. Il futuro del numero 0 biancoblù è sicuramente uno dei temi sul tavolo di una Dinamo Sassari che per ora non ha fatto trapelare nulla di ufficiale sui piani della prossima stagione: la conferma di coach Massimo Bulleri, a scanso di colpi di scena, dovrebbe potersi verificare, ma la sensazione è che si voglia aspettare il termine del campionato prima di aprire un nuovo capitolo. Ecco che quindi le ultime due partite possono assumere anche un significato diverso, oltre a quello dato dall’orgoglio di archiviare una stagione con delle prestazioni positive contro due squadre già certe dei playoff: domenica 4 maggio Sassari avrà l’obbligo di salutare dignitosamente il Pala Serradimigni contro la Germani Brescia degli ex Bilan e Burnell, poi la trasferta di Trieste chiuderà un’annata se non da dimenticare, ma da cui ci sarà imparare per il futuro.

Matteo Porcu

 
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