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IL PAGELLONE | Primavera, meravigliosa creatura

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I nostri voti alla stagione del Cagliari Primavera di Max Canzi, autore di una stagione memorabile, rovinata in parte dall’incredibile finale thriller.

PORTIERI

Daga 825 presenze, 29 gol subiti. L’anno della sua consacrazione: gli allenamenti con Cragno e compagni hanno prodotto l’effetto sperato, con una crescita costante del classe 2000. Molto probabilmente verrà mandato a Olbia a fare il titolare, così da valutarne il rendimento in chiave Prima squadra.
Cabras 610 presenze, 19 gol subiti. Inserito gradualmente da Canzi per testarne l’affidabilità in vista del prossimo anno, il portierino ogliastrino ha mostrato buoni margini di crescita ma per poter poter fare il titolare dovrà fare tesoro di qualche errore di troppo commesso quest’anno.

DIFENSORI

Carboni 8 – 28 presenze, 2 gol. Il difensore di Tonara ha ben figurato durante tutta la stagione, mostrando ampi margini di crescita per i prossimi anni. Inserito in Coppa Italia contro il Bologna, poi non esce praticamente più. Classe 2001, sarà uno dei pilastri della Primavera 2019-20.
Kouadio 6,5 – 26 presenze. Buona stagione del terzino ivoriano ex Lanusei, abile a sfruttare le proprie doti di corsa e spinta sulla fascia destra. Qualche passaggio a vuoto, dovuto anche a problemi fisici, potrebbero avergli impedito il salto di qualità che gli avrebbe aperto le porte della Prima squadra.
Boccia  7,525 presenze. Canzi lo lascia fuori nei primi turni, ma il centrale oristanese scala velocemente le gerarchie. Come Carboni, sarà fondamentale per la prossima Primavera.
Porru 724 presenze, 1 gol. Parte da riserva di Koaudio, ma si dimostra affidabile tanto da insidiare la titolarità dell’ivoriano. Canzi lo mette anche a sinistra e lui si disimpegna allo stesso livello.
Peressutti 623 presenze. L’ex Pordenone partiva con i galloni da titolare, però via via viene superato da Carboni. Inserito soprattutto in marcatura contro centravanti di fisico, fa il suo.
Cadili 6,521 presenze. Il capitano, uno dei quattro fuoriquota scelti da Canzi a inizio stagione, è costretto a scalare dal centro della difesa alla fascia sinistra, per supplire agli infortuni di Aly e al flop di Ingrosso.
Aly 615 presenze. Parte da terzino sinistro titolare, poi gli infortuni ne limitano l’impiego. Torna nel finale di stagione e dà il suo contributo.
Pici sv7 presenze. Poco impiegato da Canzi, sarà utile nella prossima stagione.
Ingrosso 4,55 presenze. Arrivato a Cagliari con ottime credenziali, si rivela meno affidabile di quanto sperato e già a metà stagione viene messo da parte.

CENTROCAMPISTI

Lombardi 833 presenze, 4 gol. Uno dei cardini di questa Primavera, grazie alla sua esperienza e duttilità. Trequartista, regista, mezzala: fa tutto quello che gli chiede Canzi, aggiungendo gol e fisico. Potrebbe essere valutato da Maran nel prossimo ritiro precampionato.
Ladinetti 8,530 presenze, 3 gol. La sorpresa più lieta della stagione. Parte mezzala, si scopre play di ottimo livello grazie a una tecnica superiore, abbinata a una grinta di pari intensità. Gli allenamenti con la Prima squadra ne hanno migliorato le doti, facendone il probabile pilastro da cui ripartire per la mediana del 2019-20. A patto che resti tra i ragazzi…
Lella 827 presenze, 3 gol. Arrivato in estate dal Bari, il novello Dino Baggio è un fattore della mediana di Canzi. Corsa, grinta, fisico e gol ne fanno una mezzala affidabile e possibile rinforzo per Maran.
Marigosu 7,525 presenze, 4 gol. La sorpresa della seconda parte di stagione: trequartista à-la-Cossu, con la sua vivacità rende imprevedibile il tridente rossoblù. Il pareggio con il Napoli allunga le speranze playoff, ma il destino crudele lo vede protagonista in negativo con il rigore provocato per il 2-2 del Torino.
Marongiu 6,5 – 23 presenze. Per lui c’è campo soprattutto nella prima parte della stagione, poi un progressivo accantonamento. È il più sacrificato del turnover dei fuoriquota.
Kanyamuna 6.5 – 9 presenze. Va avanti in sordina e chiude da protagonista. Ha enormi margini di miglioramento ma dà l’idea di essere un volante solido, capace di garantire quantità e geometrie.
Dore 6 – 9 presenze, 1 gol. Quando viene chiamato in causa non tradisce. Il problema è che vede il campo col contagocce.
Camara sv – 8 presenze. Protagonista con la sua Nazionale, a Cagliari parte con tutta la considerazione del tecnico ma viene repentinamente accantonato, considerato probabilmente troppo acerbo. Si farà?
Fini sv – 5 presenze. Finisce presto nel dimenticatoio, salutando Asseminello a metà del cammino.
Albini sv – 3 presenze. Non lascia mai il segno, arrivando a metà stagione.

ATTACCANTI

Contini 7 – 31 presenze, 5 gol. Non sempre preciso al tiro, è però un guastatore di qualità che ha grande fame e l’elettricità necessaria per cambiare le partite. Raramente tradisce, se non quando si fa vincere dal nervosismo.
Verde 8 – 27 presenze, 11 gol. Inizia con gol pesantissimi in un panorama di egoismo ed eccessivo narcisismo. Col tempo diventa sempre più fondamentale ed è certamente un tassello portante dell’annata rossoblù.
Doratiotto 8 – 27 presenze, 9 gol. Leader tecnico della squadra, fa la voce grossa dimostrandosi anche molto duttile. Per lui ora si aprono le porte del calcio dei grandi.
Gagliano 6 – 19 presenze, 4 gol. Stagione quasi da dimenticare, con alcune gemme in linea con il suo talento notevole e molte pause. Torna nel finale e per poco non diventa l’uomo del destino con la doppietta al Torino. Da un po’ di tempo sembra aver ritrovato la via maestra, starà a lui non sciupare tutto.
Cannas 5 – 9 presenze. Bocciato in estate e dirottato su Olbia, torna a metà stagione ma non riesce a incidere. Forse non gestito benissimo, morde il freno per reagire e dimostrare tutto il suo valore.
Cissè 4 – 4 presenze appena per colui che doveva rappresentare un colpo in prospettiva e uno dei leader della squadra. Delude e sparisce presto da Asseminello.
Manca sv – 4 presenze. Elemento che ha fornito segnali incoraggianti, prezioso per il futuro.
Desogus sv – 1 presenza come soddisfazione personale guardando all’avvenire.

Allenatore: Max Canzi 9 – Ai limiti della perfezione. La sua squadra soffre del “mal di casa” e sciupa delle ottime occasioni per ottenere una classifica ancor più ricca e agganciare in anticipo le finali Scudetto. Il Cagliari è sempre quadrato, granitico, con un gruppo compatto e un gioco magari non spettacolare ma sempre produttivo. I sardi non vanno mai in barca, spesso reagiscono di fronte alla difficoltà e ribaltano l’inerzia (ultima ed ennesima prova: l’amaro 2-2 finale contro il Torino). Tanti ragazzi migliorano (su tutti Carboni, Boccia, Ladinetti e Lella), diversi si confermano (Doratiotto e Verde, che esordiscono in prima squadra), moltissimi stupiscono (Porru, Contini, Marigosu, esploso e cresciuto esponenzialmente col passare dei mesi). Stagione sopra le righe, giusto ripartire da quei playoff per raggiungere i quali mancavano solo pochi secondi.

Francesco Aresu

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