Un grande passato da calciatore, ma allo stesso tempo un lungo curriculum da vice-allenatore al fianco del compagno e amico Diego Lopez tra Serie A e Serie B, sulle panchine di Cagliari, Brescia e Bologna. Ora un nuovo futuro tutto da scrivere per Michele Fini che dalla giornata di ieri 4 marzo è diventato ufficialmente il nuovo allenatore del Latte Dolce. Un obiettivo alla portata ma reso difficile dal recente andamento dei sassaresi reduci da 6 sconfitte consecutive. Ai nostri microfoni è intervenuto proprio il tecnico di Sorso che ci ha raccontato le sue sensazioni all’alba di questa nuova avventura a Sassari.
Mister Fini, una nuova avventura in Sardegna alla guida del Latte Dolce. Come è nato questo avvicinamento e cosa l’ha spinta ad accettare la proposta dei biancocelesti?
“È nata dal nulla, è stata una chiamata che non ti aspetti in un periodo del campionato in cui non te lo aspetti lo stesso (ride ndr). È venuta fuori questa possibilità importante e ho subito accettato anche perché il Latte Dolce è una realtà già consolidata sia a livello giovanile che di prima squadra, considerati i grandi campionati fatti negli anni recenti nella LND”.
Ieri e oggi i primi due allenamenti, come ha visto il gruppo e che impressioni le hanno fatto i ragazzi?
“Quando c’è un cambio in panchina è normale che ci sia una prima fase di attenzione, concentrazione e dedizione da parte di tutti. Perché si riparte da zero e tutti si rimettono in gioco. C’è un nuovo mini campionato da affrontare e da questo bisogna ripartire per trovare quella strada che è stata presa nella prima parte di campionato, in cui lo staff precedente ovvero mister Setti con cui sono stato compagno di squadra alla Torres e che ha fatto un grande lavoro, ha perso nell’ultimo periodo. Un recente passato che un po’ pregiudicato la bontà di quanto fatto prima. La squadra ha dimostrato di avere le qualità giuste, perché tutto ciò che hanno conquistato se lo sono guadagnati con le loro capacità. Serve ritrovare la strada per poter fare di nuovo risultato”.
Il recente passato ha visto il Latte Dolce, dopo un ottimo avvio, incassare sei sconfitte consecutive. Una involuzione a tratti anche inspiegabile, come si viene fuori da questo momento di difficoltà?
“Sicuramente servirà lavorare tanto, in particolare sul far ritrovare la serenità a un gruppo che viene da tante sconfitte e che mentalmente non ha saputo reagire bene. Serve ripartire da questo per riuscire a fare ciò che il gruppo ha dimostrato di saper fare nel girone di andata. Servirà anche mettersi tutti in discussione, perché quando c’è un cambio in panchina paga l’allenatore ma è una sconfitta un po’ di tutta la squadra, perché alla fine sono loro che scendono in campo. Loro insieme a noi dovranno ritrovare la serenità di giocare con facilità come hanno sempre fatto in precedenza”.
Una squadra composta da tanti giocatori di qualità, ma allo stesso tempo diversi giovani interessanti. Come sarà il Latte Dolce di mister Michele Fini?
“Si è cercato in questi giorni, considerato che sono arrivato solamente ieri, di conoscere meglio i vari giocatori e le loro caratteristiche sia tecniche che umane. Insieme agli altri ragazzi dello staff stiamo facendo diverse valutazioni su più fronti per capire come sfruttare al meglio ciò che abbiamo a disposizione”.
Prossima sfida arriva la Puteolana, una squadra ostica e tra le più attrezzate del campionato, però come dimostrato dall’Atletico Uri si può battere. Che sfida si aspetta e cosa vorrà vedere dai suoi in quel match?
“Voglio vedere una scossa a livello mentale già da domenica. Un filotto di sconfitte ti toglie quella tranquillità che ti permette di fare prestazioni importanti, ora serve ritrovare la gioia di giocare in un certo modo. Loro hanno dimostrato di poterlo fare, perché ho visto le qualità della squadra che ho a disposizione. C’è bisogno di tutti, di fare un lavoro intenso e trovare l’aggressività anche quando non si ha il pallone. Questa squadra è forte quando attacca, ma soffre quando difende. In questo senso trovare un equilibrio è fondamentale considerato il momento del campionato in cui siamo e il valore che hanno i punti in palio in questo rush finale”.
Guardando invece al Cagliari, da ex dei rossoblù con 69 presenze da calciatore, come vede i ragazzi di Davide Nicola nella corsa salvezza considerato anche delle prestazioni sottotono nel recente periodo?
“Il Cagliari è una realtà in cui non ci si può permettere mai di abbassare la presa e l’attenzione. Perché il campionato è difficile e non affronti mai una sfida semplice. Però secondo me l’orientamento della squadra è per mantenere alta la soglia dell’attenzione e sono convinto, per quello che ho visto, che i rossoblù riusciranno a raggiungere il risultato che tutti si aspettano”.
Infine un passaggio su un’altra sua ex squadra ovvero la Torres, con cui ha totalizzato in carriera 31 presenze. La sconfitta con la Ternana ha spento un po’ i sogni da primato da parte dei sassaresi, ma allo stesso tempo tiene vive le possibilità di promozione passando dai playoff. Come vede i sassaresi nella corsa alla Serie B?
“La Torres nelle ultime due stagioni ha fatto qualcosa di veramente grande, a livello di risultati, di campionato, ma anche per il tipo di prestazioni offerte. Al di là della sconfitta di Terni, contro una squadra costruita sia per individualità che background economico per ambire alla promozione diretta, che ha lasciato della delusione, nulla toglie al tipo di percorso importante che è stato fatto negli anni. Stanno facendo un gran lavoro per fare in modo che questa benedetta promozione in Serie B possa arrivare, però te la devi vedere contro corazzate che hanno lo stesso obiettivo e di dimensioni diverse”.
Andrea Olmeo