I nostri giudizi sul Cagliari sconfitto in Coppa Italia al Dall’Ara di Bologna dalla squadra guidata da Thiago Motta (1-0).
Aresti 6,5: nella valutazione non entra il gol subito nel primo tempo, quando dimostra tutta la fatica fisica prima che il VAR lo salvi. Più efficace che elegante, respinge e non blocca ma alla fine il suo lavoro lo fa. La miglior parata su Soriano, preludio al gol sul quale non ha colpe.
Zappa 6: soffre Barrow ogni volta che viene attaccato pur cavandosela nel complesso. Meglio su Sansone nella ripresa, così come va meglio in fase offensiva con il passare del tempo.
Capradossi 7: mostra e regala tranquillità . Non che le difficoltà siano eccessive, ma il merito è anche della sua intelligenza tattica. Lo dimostra il gol subito proprio appena lascia il campo, dopo una prova che lo promuove come sostituto di Goldaniga.
Dal 68′ Dossena 6: pochi minuti senza infamia e senza lode, utili a sentire il campo e cercare di mettere benzina nelle gambe.
Obert 6,5: prestazione da veterano finché regge, quando arriva la stanchezza perde anche in lucidità e l’autogol ne è logica conseguenza. Più errore che sfortuna, tra marcatura allegra e leggerezza nell’intervento.
Barreca 6,5: bravo in fase difensiva e nelle diagonali, non lascia spazio a Sansone nonostante il poco aiuto del compagno davanti a lui. In più, e non è poco, è l’unico a rendersi pericoloso con un sinistro velenoso sulla traversa. Soffre un po’ di più Orsolini, ma regge comunque.
Kourfalidis 7: toh chi si rivede. Il giovane greco risponde presente, chiamato finalmente in causa dà gamba e intensità a una gara altrimenti più estiva che ufficiale. Personalità e voglia, promosso a pieni voti.
Viola 5,5: in ritmi come quelli della serata del Dall’Ara dovrebbe sguazzarci, invece dura mezz’ora di tecnica e smistamenti per poi sparire dalla sfida. Fallisce l’occasione di recuperare posizioni nelle gerarchie.
Dal 77′ Cavuoti SV: nei pochi minuti a disposizione dimostra personalità a tratti.
Lella 6: poca qualità e tanta sostanza, tiene la posizione e funge da equilibratore senza eccellere né eccedere. Non si vede, ma si sente nonostante non faccia grandi cose.
Millico 4,5: non è una partita che lo può esaltare, più impegnato a coprire che a pungere. Però ha la capacità quasi scientifica di sbagliare tutto e di più, sia le poche volte che ha l’occasione di incidere sia in fase difensiva tra tempi di pressione errati e poco, pochissimo sacrificio. Occasione persa completamente.
Lapadula 4,5: qualche fallo dato, meno subiti, un po’ indisponente e anche poco disposto. Ovviamente una squadra più difensiva che altro non lo aiuta, ma anche lui non sembra in una serata da ricordare, soprattutto per atteggiamento. E quando esce non si nota perché, in fondo, non è mai entrato in partita.
Dal 68′ Pavoletti 5,5: si sbatte più del compagno con quasi identici risultati. Non sufficiente, ma sicuramente più attivo e voglioso di chi ha sostituito.
Pereiro 5: la fascia di capitano sorprende, la disposizione al sacrificio fa altrettanto. Gioca più di spada che di fioretto, anche perché diversamente non può fare. Rispetto al solito Tonga, però, resta sul pezzo per un tempo. Ci si aspetta uno scatto dopo l’intervallo, invece come altre volte sparisce progressivamente.
Dal 77′ Luvumbo 5,5: pochi minuti, ma abbastanza per un tiro senza senso dalla distanza e qualche ripartenza buttata.
Liverani 5,5: contro una squadra di categoria superiore decide di dare spazio a diverse seconde linee e a una tattica dell’attesa. Il problema è che di ripartenze se ne vedono poche, nonostante lo spazio ci sarebbe. Partita troppo remissiva e contro questo Bologna qualcosa in più si sarebbe potuto ottenere. Risposte dai giovani, meno da chi avrebbe dovuto spaccare il mondo. Ora testa al campionato, ma forse era già così prima della Coppa e anche durante.
Matteo Zizola
