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LE PAGELLE | Da Klavan a Nainggolan e Nandez, serata nera per il Cagliari

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I nostri giudizi sulla partita del Cagliari allo Stadio Picco di La Spezia contro l’undici allenato da Italiano.

Cragno 5,5: partita quasi senza difficoltà per il portiere rossoblù che deve rispondere soltanto ad alcune telefonate. Quasi perché se sul primo gol ha poche sul secondo si fa ingannare da una parabola sì particolare, ma sulla quale potrebbe fare di più.
Rugani 5,5: torna sul lato destro causa assenza di Ceppitelli e dopo un primo tempo relativamente tranquillo si lascia coinvolgere nei problemi della ripresa. Mette la sua testa sul gol di Pereiro.
Godín 5,5: quando sbaglia rimedia con l’esperienza, ha però anche lui responsabilità nelle difficoltà della prima parte della ripresa, gol incluso.
Klavan 4: sarà che lo Spezia non gli porta fortuna, ma anche oggi come all’andata è la causa primaria dei punti buttati al vento. L’errore sul primo gol è enorme, sul secondo è suo anche Maggiore che conclude. Insomma, serata storta che più storta non si può. (dall’81’ Tripaldelli SV: pochi minuti che non portano valutazione, anche se fa alcuni errori in un finale nel quale sarebbe servito altro)

Nández 4,5: aiuta Rugani su Farias, prova a lanciarsi anche in fase offensiva, ma la sua partita lascia la sensazione dell’incompiuta. Da lui ci si aspetta sempre quel qualcosa in più. Se poi aggiunge anche egoismo – vedere occasione murata da Zoet – il racconto di un’insufficienza è completo.
Marin 6: il migliore della linea mediana, pronto a inserirsi nella trequarti avversaria e dotato di fosforo e tranquillità quando chiamato alla giocata in mezzo al campo. Purtroppo gli altri non lo seguono.
Duncan 4,5: solita diga che esce senza particolari problemi dal traffico, ma rispetto alle ultime occasioni difetta tremendamente in precisione al momento dello scarico. Tanti, troppi errori in uscita. (dall’81’ Cerri SV: prova a risolverla con sportellate, aiuta nell’assalto finale ma non fa miracoli)
Nainggolan 4,5: inizia bene creando i presupposti per la prima palla gol, poi piano piano si spegne tra qualche imprecisione e un po’di frustrazione. Da lui ci si attende ben altro apporto, si sveglia gli ultimi venti minuti ma senza eccellere e in colpevole ritardo.
Lykogiannis 4,5: la botta al costato in apertura forse lo limita, ma se anche il suo allenatore a un certo punto gli intima di svegliarsi un motivo c’è. Soffre Gyasi, ma soprattutto dà l’idea di essere a una festa alla quale non voleva andare. Nemmeno la punizione dalla classica mattonella lo riscatta. (dal 70′ Pereiro 5,5: difficile capire la sua partita, perché da un lato entra e cambia la squadra, dall’altro sbaglia un gol fatto che avrebbe portato l’1 a 1 e che non può, di fatto, valere quanto quello segnato sullo 0 a 2. Da uno con il suo recente passato ci si aspetta che quel pallone da pochi passi buchi la rete).
Joao Pedro 6: nella prima mezz’ora prova più volte a mettere in difficoltà Zoet, ma tra il portiere che si oppone e la sfortuna di palloni leggermente larghi il gol non arriva. È praticamente presente in ogni occasione della squadra, dimostrando ancora una volta di essere lui il vero terminale offensivo.
Pavoletti 5: sacrificio alla Cholito, aiuto importante sugli angoli difensivi, alcune sponde, zero o quasi occasioni. Nella ripresa non si vede se non per le discussioni con l’arbitro. (dal 70′ Simeone 5: crea subito i presupposti per il pareggio con il pallone per Pereiro, poi viene tradito da una zolla quando spara comunque colpevolmente alto il gol del pareggio. Serve a Joao Pedro il 2 a 2, ma è in fuorigioco.
Semplici 5: la squadra inizia bene, si spegne progressivamente, subisce e infine si rialza senza però portare a casa punti. Il suo effetto appare svanito, ora la sosta lo può aiutare. Oggi rispetto alle altre gare sembra ritardare troppo i cambi in una squadra spenta che avrebbe bisogno di una scossa che, infatti, arriva dopo le sostituzioni. Passo indietro che si aggiunge a quello contro la Juventus, ora il miracolo salvezza appare una montagna enorme.

Matteo Zizola

 

 
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