“Questo è il vero Cagliari”. Ovvero una squadra non brillante stilisticamente ma coriacea, ben concentrata a badare al sodo, contro cui è difficile giocare e che ha nell’organizzazione difensiva il suo forte.
Chiedere a Cesare Prandelli e al suo Genoa, per la conferma. Il secondo gol stagionale di Diego Farias ha certificato il ritorno alla vittoria per il Cagliari dopo quasi due mesi e, alla fine della fiera, è l’annotazione principale della gara del Boxing Day. Probabilmente non è un caso che il successo sia coinciso con il rientro tra i titolari del trio Pavoletti-Srna-Ceppitelli, pilastri dell’undici di Maran che, al termine del match, ha dichiarato esultante “Questo è il vero Cagliari!”, ben felice dei tre punti conquistati.
MODULO CANGIANTE – Eppure, ripensando a freddo a Cagliari-Genoa, difficilmente si può parlare di una bella partita, specialmente dal punto di vista del gioco espresso dai sardi. La mancanza di fantasia sulla trequarti – dovuta all’ormai arcinoto infortunio di Castro, che ha privato il tecnico trentino della sua principale fonte di gioco offensivo – ieri si è acuita con il ko di Joao Pedro, brutalmente azzoppato dopo soli 37 secondi dal giovane argentino Romero e costretto ad abbandonare la barca dopo neanche un quarto d’ora. Maran ha dovuto correggere la rotta, inserendo Ionita inizialmente per un 4-3-1-2 con il moldavo come guastatore, prima del passaggio al 4-2-3-1 con la coppia Barella–Cigarini davanti alla difesa e la doppia Effe sulle fasce offensive (Faragò a destra, Farias a sinistra) alle spalle di Pavoletti.
FARIAS CROCE E DELIZIA – Un modulo che, come di consueto, ha fatto emergere l’organizzazione del Cagliari, che ha contenuto le sfuriate dei rossoblù di Liguria. Lo spauracchio Piatek è stato ben marcato da Pisacane (mastino vero) e capitan Ceppitelli, che ha concesso una sola occasione al polacco a inizio gara: la coppia centrale ha eretto una diga salda a protezione di un Cragno di nuovo sui suoi livelli, benché meno impegnato del solito. Davanti Pavoletti – che alla fine ha pagato le due settimane di stop – ha fatto reparto da solo, aprendo spazi agli inserimenti del solito Farias, croce e delizia della tifoseria rossoblù: il Mago è stato freddo in occasione del gol, arrivato con un destro sporco, decisamente meno nella ripresa a tu per tu con Radu, dopo essersi liberato al tiro con un gioco di prestigio degno del suo soprannome. Il 2-0 avrebbe probabilmente suggellato una buona prestazione, oltre alla possibile doppietta (che manca da maggio 2017, 3-2 sull’Empoli).
CONTANO I PUNTI – Insomma, un ottimo risultato in vista dell’ultima gara dell’anno a Udine, sabato alle 15, che chiuderà anche il girone d’andata. A oggi il Cagliari ha raggiunto quota 20 punti in classifica, con sette lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto occupato da un Bologna in caduta libera. Maran finora sta rispettando il compito assegnatogli al momento della chiamata di Giulini e Carli: una salvezza senza patemi e un rendimento meno altalenante rispetto all’ultima annata, cercando di riavvicinare il pubblico rossoblù alla squadra. Missione compiuta, per ora. Per il bel gioco ci sarà tempo.
Francesco Aresu