Il momento in cui devi ricalcolare il percorso è proprio quello in cui non puoi mollare. Dopo la sconfitta in casa della Ternana e il pari interno con il Legnago la Torres ha modificato le indicazioni sul proprio personale GPS in vista del finale di stagione. Non più la speranza di un assalto al primo posto, ma la deviazione verso la ricerca della migliore piazza possibile e della migliore condizione della rosa in ottica playoff di Serie C.
Fame
Un cambio di percezione, dallo sguardo sempre fisso sulle prime due (Ternana e Virtus Entella) all’occhio puntato su chi insegue per difendere la terza piazza, che storicamente ha rappresentato un vantaggio in chiave playoff per la Serie B. L’impressione però è che a questa formazione rossoblù ora serva solo giocare e provare a costruire nuova fiducia in termini di schemi e consapevolezze, e soprattutto recuperare al meglio della forma diversi calciatori, senza fare troppi calcoli o ragionamenti articolati. DI fatto la stagione regolare chiuderà in poco più di un mese e mezzo, una volata verso i playoff che sarà certamente decisiva per capire la reale forza di questa Torres nella fase a eliminazione per il salto di categoria.
Bicchiere mezzo pieno, mezzo vuoto
Analizzare ora la piega che può prendere la stagione rossoblù è impossibile. Ci sono alcuni aspetti molto positivi, dal recupero di Gigi Scotto, parso in ottima forma contro il Legnago, alla possibilità di far ruotare tanti interpreti e tutti di qualità. E poi c’è un momento un po’ di appannamento sotto porta, con alcune gare dove il cinismo non è sempre stato fedele compagno dei rossoblù. Basti rivedere le chance sprecate nella stessa sfida interna al Legnago. Incaponirsi adesso sulla negatività per il treno al primo posto perso però non ha senso, così come non va pensato che questo finale di stagione sia solo un limbo che separa la squadra dall’inizio dei playoff. Anche perché se questa formazione non tiene alta la tensione ha dimostrato di poter soffrire contro qualsiasi avversario, come è normale in un campionato con valori abbastanza livellati. La vera sfida sarà dunque quella di mantenere i nervi saldi e l’obiettivo ben a mente, con la fiducia che questa rosa possa fare molto bene ai playoff, migliorando se stessa rispetto all’anno scorso e provando a continuare a sognare in grande senza fare drammi. Anche perché regalarsi un’altra stagione da protagonisti è già un successo. Questo deve essere il mood nella testa di spogliatoio e ambiente, poi per i giudizi finali ci sarà tempo a inizio estate per capire cosa ha funzionato e cosa meno. L’impressione però è che mai come in questo momento Sassari abbia bisogno di essere unita per spingere una squadra che ha tanto potenziale e che ha bisogno di convincersene con continuità per i prossimi tre mesi. Sembrano frasi banali, ma in città risulta un esercizio di stile complicato.
Roberto Pinna
