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Torres: silenzi e musi lunghi, per ripartire serve metterci da subito la faccia

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Ci sono momenti in cui le chiacchiere stanno a zero. E questo è uno di quei casi dalle parti del Vanni Sanna. La Torres dovrà essere brava a ripartire lavorando, come spesso fatto in questi anni, mettendo i fatti davanti alla voglia di apparire. Anche se le parole sono e saranno importanti per ricucire lo strappo che l’8-3 generale subito dall’Atalanta U23 ha lasciato tra la piazza e la squadra, intesa come spogliatoio e dirigenza.

Scelta particolare
E in questo senso un “delitto d’onore”, agli occhi dei tifosi, difficile da cancellare potrebbe essere dato dalla scelta “particolare” di come è stata gestita, nelle parole e nella presenza, la pesante sconfitta contro i bergamaschi. Nessuno dei protagonisti si è presentato davanti a un microfono. Né un giocatore, né l’allenatore Alfonso Greco, né un dirigente o un rappresentate della proprietà. A parlare tra andata e ritorno è stato solo Daniele Giorico. Unico a metterci la faccia, con parole giuste e da leader e con gli occhi pieni di lacrime, nonostante i minuti giocati nella doppia sfida contro i ragazzi terribili di Francesco Modesto siano stati zero. Era lecito aspettarsi delle scuse, magari a livello di club, nella serata di Caravaggio. Senza bisogno di troppi giri di parole o domande, delle semplici scuse per la prestazione. Con il comunicato del presidente Stefano Udassi arrivato il giorno dopo a mettere una pezza a quella che sarebbe stata una mancanza.

Curioso per la Torres chiudere tra gli sguardi bassi e il silenzio, quasi generale, una stagione regolare comunque conclusa al terzo posto. Un’assenza in termini di presenze che rischia di essere un’arma a doppio taglio perché è proprio nel momento di massima difficoltà che la solidità di un progetto si può difendere o raccontare, nelle modifiche che andranno fatte, mettendoci la faccia. Anche per non lasciare spazio alle polemiche, alle chiacchiere e alle contestazioni dopo che il 7-1 preso a Bergamo ha aperto un vaso di Pandora che nessuno avrebbe voluto rivelare in via Romita.

Futuro
Far vedere che il club c’è e sa reagire da subito, nella programmazione e nelle idee che ci sono sempre state e ci sono per il futuro, sarebbe stato un passaggio importante che è mancato. Così come qualche protagonista in campo e in panchina avrebbe potuto fare un passo avanti e dire la sua dopo la cocente delusione di un’eliminazione senza storia dai playoff per la B. Magari anche togliendosi qualche sassolino ma senza giocare a nascondino. In una schiettezza che, forse, sarebbe stata più apprezzata dall’ambiente. E quello della chiarezza e del metterci la faccia sarà un tema non rimandabile per una Torres chiamata ora a progettare un nuovo ciclo, solido e che si confermi ai vertici, cambiando diversi aspetti, sia in campo che nello staff che nell’organizzazione extra campo. In questo senso è auspicabile che sia la società stessa nei prossimi giorni e nelle prossime settimane a riprendere il comando, mettendo da parte la delusione o la rabbia per le critiche arrivate ma pensando a un futuro imparando dalla lezione subita in questo inizio maggio complicato.

Roberto Pinna

TAG:  Serie C Torres
 
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