In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, la nostra rubrica di approfondimento dedicata alla Torres in collaborazione con FootureLab, è intervenuto come ospite il presidente dei rossoblù Stefano Udassi. Una piacevole chiacchierata quella fatta con il massimo dirigente dei sassaresi, non solo sull’attuale momento vissuto da Antonelli e compagni, ma anche sul suo passato da calciatore e sul futuro del club di via Coradduzza. Di seguito vi riportiamo un estratto delle sue parole.
Sul momento vissuto dai rossoblù
“Abbiamo dato un segnale di maturità nelle ultime settimane, abbiamo vinto contro squadre che al di là della classifica sono molto attrezzate. Come la penultima ad Arezzo o domenica a Sassari contro il Pontedera. Abbiamo giocato da squadra con la giusta mentalità, senza farsi prendere dalla fretta, facendo girando il pallone alla ricerca del gol. Una gara che non è mai stata in discussione”.
Percorso
“Rispetto all’anno scorso è un percorso diverso. A livello di punti, praticamente siamo lì ne abbiamo tre in meno. Siamo in piena bagarre, ma l’anno scorso c’era una differenza molto importante. Quest’anno siamo nel treno di quelle squadre che si giocheranno il campionato fino alla fine, questo ti aiuta a rimanere sul pezzo per non perdere terreno dalla vetta. Anche noi dall’esterno, sebbene la viviamo quotidianamente, vediamo la squadra in continua crescita. Questo è merito dello staff e della disponibilità dei ragazzi”.
Insegnamenti
“La passata stagione ci ha insegnato che serve avere pazienza, ma non è facile né semplice. Specie perché abbiamo bruciato le tappe e ci chiediamo quale sia il prossimo step di crescita. Chiaro il campo e la prima squadra sono fondamentali, che sono il motore e permettono di dare maggiori soddisfazioni ai tifosi. Però la società è in crescita, a partire dalla scuola calcio, con i bambini che sono ritornati a voler vestire la maglia della Torres. Tutto il settore giovanile sta facendo un percorso virtuoso, purtroppo quest’anno siamo stati un po’ sfortunati con la Primavera. Speriamo di conservare la categoria. Però tutto sommato stiamo crescendo bene”.
Sulle sensazioni di inizio stagione sulla Torres
“Le sensazioni erano buone anche quest’anno, però siccome c’era un po’ di preoccupazione nel riuscire a mantenere gli stessi standard. Anche perché confermarsi significava avere un attestato che siamo una grande della categoria. Però non c’è una partita che mi ha dato questa certezza in particolare. Sicuramente quella in casa con il Pescara è stato uno snodo importante. Prestazione di livello, pubblico meraviglioso che ha spinto la squadra dal primo all’ultimo, quella gara ha fatto scattare una fiamma che ha compattato ulteriormente l’ambiente”.
Sogni nei cassetti
“Abbiamo due cassetti nella scrivania dei sogni, quello della Serie B è aperto. È un obiettivo perché la classifica dice questo, domenica ci sarà una partita importante e sono convinto che i ragazzi ci renderanno orgogliosi. Ma sarà un crocevia importante. L’altro, come ci chiede lo spettatore, ha dentro il sogno del sogno. Prima però pensiamo a prendere ciò che c’è nel primo cassetto, vogliamo farlo perché lo merita la città, lo meritano i tifosi che ci seguono con tanta passione, ma anche agli sponsor che ci sostengono e ci hanno dato fiducia dal primo giorno. Ma anche le istituzioni, con cui stiamo collaborando in maniera importante. C’è tanto coinvolgimento e questo per noi, al di là del campo, è una grande vittoria. Anche in questo abbiamo fame di crescere, anche a livello di rapporti perché fare rete è fondamentale per costruire un progetto importante”.
Sul suo ruolo da presidente
“Per me è motivo di orgoglio e soddisfazione essere presidente della Torres. Perché tutto il percorso che ho fatto da calciatore e quello successivo, mi ha permesso sia di avere fortuna nel conoscere la proprietà, ma allo stesso tempo di tuffarmi in questa avventura con passione e orgoglio. Ho la possibilità di rappresentare la Torres e la città di Sassari. Dalla Lega ci fanno tanti complimenti per il lavoro che facciamo quotidianamente, diamo un bell’esempio come società, ma anche come maturazione”.
Sullo stadio
“Con il comune siamo in contatto quotidiano, arriveranno i finanziamenti per tornelli e illuminazione. Mettere a norma lo stadio per la Serie B. La Torres in questo momento, e lo dice la classifica, sta puntando per raggiungere la Serie B. Qualora dovesse accadere la società farà in modo di lavorare per essere all’altezza della categoria. Quando una società cresce e si pone degli obiettivi in questo senso”.
Sulla rosa
“Quest’anno c’è una rosa più profonda e molta più consapevolezza. Lo scorso anno non c’erano quel tipo di aspettative. La scorsa stagione eravamo la sorpresa e abbiamo volato sulle ali dell’entusiasmo. Oggi c’è molta più consapevolezza perché c’è sia il vissuto dell’anno scorso, sia una rosa più profonda da cui il mister può attingere. Anche nel mercato di gennaio sono stati presi giocatori che sono funzionali al progetto tecnico, oltre che a livello umano. Ciò che volevamo prendere abbiamo preso. I giocatori non stanno più tentennando nel venire alla Torres, giocatori e addetti ai lavori sanno che questa è una società sana e virtuosa. Questo è fondamentale. In Serie C stiamo vedendo che ci sono tante società con difficoltà economiche. Bisogna investire, ma allo stesso tempo ragionare per avere una società sana oggi, domani e anche nel futuro”.
Sullo scambio con il Cagliari
“Questo ci inorgoglisce molto, è un segnale importantissimo per tutta la Sardegna e il mondo sportivo. Questa è un’operazione che ci ha reso felici per tanti motivi. Siamo stati bravi in questo senso a fare le giuste mosse con il direttore. Ben vengano anche altri eventuali investimenti e trattative. Abbiamo tanti sardi e tanti sassaresi in rosa, questo permette anche a chi non è isolano di ambientarsi al meglio nel nostro mondo”.
Sull’attacco
“Ci sono tanti buoni attaccanti con caratteristiche diverse. L’arrivo di Zamparo era necessario perché mancava un calciatore con quel tipo di caratteristiche. In più chi è arrivato alla Torres ha dimostrato di avere fame e voglia di togliersi soddisfazioni”.
Verso la Ternana
“Quella di domenica è la sfida più importante della stagione. Per mille motivi, se dovesse andare come tutti ci auguriamo marzo sarà il momento della verità e ci giocheremo il campionato fino alla fine”.
Ternana ed Entella
“A livello qualitativo e tecnico la Ternana ha giocatori di grande qualità. La Virtus Entella è una squadra più di categoria, sono più quadrati, giocano un calcio solido concedono pochissimo, a differenza degli umbri che qualche spazio lo lasciano. Sono due ottime squadre, però anche noi siamo lì a giocarcela con orgoglio e massimo rispetto per loro”.
Sul ricordo più bello da presidente
“Ce ne sono diverse di giornate che ricordo con piacere. Ci sono tante partite in trasferta che ci hanno dato grande soddisfazioni, però faccio fatica a dire qual è il momento o la partita più importante. Anche la giornata del ripescaggio è stata molto emozionante, mi fa commuovere perché è stata una giornata molto bella. Ritornare in Serie C, vedere le facce di molte persone che conosci da tanto tempo, che hanno vissuto momenti belli ma tanti negativi. Vedere la felicità nei loro occhi è stato molto emozionante. Però siamo qui per vivere queste emozioni e sono convinto che lavorando tutti insieme ne vivremo tanti altri”.
La Redazione