Sport, politica, attualità riletti da un altro punto di vista. La rubrica cinica, ironica e controcorrente di Centotrentuno.com.
Oggi scrivo quasi controvoglia, non posso però esimermi dal trattare l’argomento del momento, il caso Sea Watch 3. A parte la nausea generata dalla quantità di insulsaggini e sproloqui letta, a parte il fastidio dovuto dalla conferma che gli italiani, solo per il fatto di poterlo fare, si ergano pubblicamente a esperti di qualsiasi cosa esprimendosi con protervia e arroganza in tutta la loro ignoranza. A parte tutto, non ci sarebbe stato nulla da scrivere né da leggere se la macchina mediatica, asservita al potere e all’economia, non avesse tirato su il peggiore dei cinema speculando parossisticamente su una vicenda senza torto né ragione, utile solo a mettere in risalto l’una o l’altra posizione politica. Facendosi pubblicità, poi, sulle spalle non solo delle vittime ma anche della gente comune, confusa e raggirata da mille informazioni spesso contrastanti volte tutte a creare solo audience intono a una vicenda che è stata solo palcoscenico per gli esperti attori in gioco.
Gianni Lamberti