Amici e amiche di Verde Clorofilla ben ritrovati per un nuovo appuntamento con la rubrica di Centotrentuno dedicata alle curiosità e alle utili informazioni sul mondo della natura e delle piante. Dato che abbiano nominato l’avocado parlando di idroponica in uno dei precedenti appuntamenti, proviamo a descrivere oggi questa pianta sempre più famosa grazie a numerose ricette negli ultimi anni, ma forse non troppo conosciuta per caratteristiche e coltivazione.
Avocado, buongiorno!
Ultimamente, come detto, l’avocado ha preso piede in Italia e non solo, soprattutto grazie al fatto di essere un prodotto inserito in moltissimi regimi alimentari quindi, inevitabilmente, ad esso si associa oramai un concetto di “benessere” e “alimento sano“, nonostante il suo altissimo apporto calorico. Ciò che lo ha reso famoso è anche il divertente fatto di poter far germinare il suo grande seme facilmente in casa nostra, per vedere poi nascere e svilupparsi la piantina.
Ma vediamo di conoscere meglio questa pianta. Il suo nome scientifico è Persea americana, e si tratta di specie arborea della famiglia delle Lauracee. Ha origine dunque in America in cui il maggior produttore è il Messico, che spicca anche a livello mondiale nella coltivazione ed esportazione dell’avocado. L’albero di Avocado raggiunge di norma i 10 metri, ed alcuni esemplari arrivano persino ai 20. I suoi fiori sono piccoli e duraturi, il suo frutto è una drupa (carnoso come le pesche o le olive, per capirci), mentre il seme è un nocciolo legnoso.
Esistono tantissime varietà di Avocado, infatti possiamo notare noi stessi che anche al supermercato si possono trovare delle tipologie di avocado differenti: con buccia liscia o rugosa, per fare degli esempi chiari. Essendo una pianta tropicale, ama gli ambienti caldo- umidi; ad esempio se decidiamo di far germinare il suo seme in casa, la cucina sarebbe il posto ideale. Per poter arrivare nei nostri paesi nelle migliori condizioni, il frutto viene raccolto ancora in uno stato acerbo, cosi da maturare durante il trasporto. Se ci pensiamo però, il consumo di un frutto che viene da così lontano, attiva una serie di fasi nella sua catena di produzione che non descrivono esattamente quello che le politiche agricole stanno cercando di perseguire in Europa, e cioè un’agricoltura sostenibile. Possiamo ben capire che il trasporto è l’importazione di un prodotto del genere comporti anelli all’interno della sua catena che aumentano costi e inquinamento. Magari un giorno approfondiremo questo importantissimo aspetto. Alla prossima!
Arianna Monagheddu