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Analisi Serie D | Torres, credici ancora. Che bagarre per la salvezza

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Venerdì atipico prima di Pasqua per la Serie D con la quarta serie che ha anticipato al giovedì e che ora si fermerà fino ai recuperi del prossimo 20 aprile. Nel girone G delle sette sorelle sarde hanno giocato tutte tra Atletico Uri e Lanusei, con il derby che è stato rinviato per alcune positività al virus. Vediamo allora nel dettaglio il momento di Torres, Arzachena, Muravera, Lanusei, Carbonia e Latte Dolce.

Torres

Vittoria esterna, 2-0 alla Vis Artena, dopo due pareggi consecutivi, ritorno della fiducia e soprattutto un Giugliano che con un nuovo passo falso rallenta ed è nuovamente a -6. Anche se in realtà visti gli scontri diretti sono tre le gare che distanziano i campani dai sassaresi in classifica. La stagione della Torres continua sullo stesso copione: buone prestazioni, qualche basso e una vetta che quando sembra a portata lascia spazio ai rimpianti. E forse proprio per questo dopo il successo nel Lazio e la sconfitta dei campani al Vanni Sanna contro un Latte Dolce duro a morire l’esercizio di stile dei sassaresi di mister Greco deve essere quello di non guardare la generale. Pensare alla classifica apre a riflessioni inutili su quali punti persi pesano di più o quali gare potrebbero permettere in un insperato recupero. Un giochino divertente, ma che è meglio lasciare ai giusti sogni dei tifosi. Al momento a Bianchi e compagni serve solo una cosa: dare continuità ai successi. A partire dalla Coppa Italia, in casa al Vanni Sanna il 20 Aprile alle ore 20 contro Scandicci, e poi di nuovo con la testa sul campionato. La gara alla Vis Artena ha dimostrato l’importanza di Diakite per questa squadra. Quando manca il centravanti questo gruppo rossoblù soffre di più e i mugugni di qualche mese fa sul suo utilizzo e sull’assenza di un cambio ora sembrano ricordi sbiaditi. E fa mea culpa anche chi vi scrive. In più ora sarà fondamentale recuperare Scotto per il rush finale. La caviglia condiziona il rendimento del capitano, ma un giocatore come lui deve essere decisivo nelle partite più importanti della stagione rossoblù. Il cammino di chiusura del campionato non sarà facile per la Torres, prima contro l’Afragolese in casa poi in trasferta contro l’indecifrabile l’Aprilia. A seguire il caldissimo (per importanza dei punti) derby con il Latte Dolce, poi a domicilio di un Insieme Formia alla caccia di punti per i playout e infine il derby interno al Vanni Sanna contro l’Atletico Uri. Tutte sfide delicate e non scontate, ma questa Torres può tutto: deve solo crederci senza isterie.

Arzachena

Sono arrabbiato, devo ringraziare i ragazzi per la partita e mi prendo tutte le responsabilità di questo pareggio. Ho sbagliato qualcosa nella scelta del cambio modulo, ma continuiamo ad avere la testa al nostro obiettivo“. Parole e musica di Marco Nappi, tecnico dell’Arzachena alla fine del derby pareggiato per 1-1 in casa del Carbonia. Un Nappi che nel post partita si è fatto sentire con i suoi, tanto che le porte e i muri dello Zoboli hanno tremato più volte. Il perché? Semplice, l’ex giocatore del Genoa, tra le altre, voleva una vittoria perché crede ancora al recupero non solo di posizioni utili per la griglia playoff, ma soprattutto perché è ancora convinto di poter riacciuffare la vetta saldamente nelle mani del Giugliano: “Finché la matematica non ce lo impedisce dobbiamo crederci”. Uno spirito naif per qualcuno quello del tecnico smeraldino, come lui stesso confessa – “è da inizio stagione che qualcuno mi dà del matto” – e allo stesso tempo però questa lucida follia che ha investito l’Arzachena sembra essere la vera forza di Sosa e compagni in stagione. D’altronde con i due punti in più dello Zoboli e i recuperi gli smeraldini potevano portarsi potenzialmente a -4 dai campani. Con i se e con i ma non si vincono i campionati, dirà qualcuno. Vero, ma è altrettanto vero che questa Arzachena sta andando oltre i propri limiti, con una rosa di estrema qualità ma con meno ricambi di esperienza rispetto ad altre corazzate del girone G, Giugliano e Torres su tutte. Dopo Pasqua i biancoverdi torneranno a giocare prima delle altre, il 20 aprile, in casa per il recupero contro un Muravera che ha poco da chiedere al campionato ma che resta sempre un avversario tosto e ostico per tutti. Oltre ai gialloblù c’è da recuperare anche la sfida alla Vis Artena. Il percorso verso un finale di stagione da assoluti protagonisti mette davanti a Sartor e soci l’Aprilia, ancora al Pirina, il Gladiator in trasferta, lo scontro playoff contro l’Afragolese in casa, e infine i due derby del Nord: prima a Sassari contro l’Uri e poi in casa contro il Latte Dolce. L’infortunio muscolare per Piga e il prossimo rientro di Antonio Loi in attacco condizioneranno, in negativo e in positivo, le rotazioni di questa squadra ma l’impressione è che finché la rosa seguirà i sogni di Nappi nulla davvero sarà impossibile per Bonacquisti e compagni.

Carbonia

Due facce della stessa medaglia. Un primo tempo contratto, forse timoroso nei confronti di una gara complessa e troppo importante a livello di classifica contro un avversario di livello e lanciato dai recenti risultati, e poi una ripresa giocata con voglia e carattere, ma soprattutto con qualità dalla cintola in su. Il Carbonia esce dal pareggio per 1-1 nel derby dello Zoboli contro l’Arzachena con una convinzione: per salvarsi passando dai playout sarà durissima, ma questo gruppo ha raggiunto la giusta maturità per giocarsela contro chiunque. Ancora i minerari di Suazo hanno alcuni momenti di blackout, più mentale che altro, specie quando devono costruire dal basso, ma a differenza della prima parte di stagione questa squadra ora sa anche reagire agli episodi contrari. A inizio ripresa, oltre alla rete di Aloia che ha risposto ha quella di Sartor, i biancoblù hanno costruito e attaccato tanto, e farlo contro l’Arzachena di Nappi che difensivamente è una squadra attenta e arcigna è un ottimo segnale in vista delle prossime delicate sfide. In casa mineraria si è storto un po’ il naso per alcuni rinvii in zona salvezza, ma ora Murgia e soci dovranno essere bravi a ragionare solo su se stessi, pur giocoforza dovendo lanciare un occhio ai risultati delle dirette concorrenti per la permanenza in quarta serie. Bisogna ricucire il distacco sull’Atletico Uri, o in generale sull’ultimo posto dei playout a prescindere da chi lo occuperà da qui a fine campionato, per evitare che i playout si facciano solo dalla quartultima piazza e che la terzultima scenda diretta in Eccellenza. Per riuscirci alla ripresa dopo Pasqua ci sarà il delicatissimo scontro in casa del Monterotondo, con i romani che grazie a un tour de force impressionante e fatto di risultati a sorpresa si sono allontanati dalla zona calda, ma che con 34 punti sono ancora a caccia della matematica salvezza. Infine un segnale importante da parte di spogliatoio e giocatori di esperienza. Nel momento peggiore della stagione Suazo aveva preso delle scelte anche divisive, escludendo non senza frizioni alcuni dei calciatori simbolo in qualche modo di questo gruppo, su tutti Marco Russu, ex capitano, e l’attaccante Ador Gjuci. Nelle ultime settimane, dal primo minuto o a gara in corso, il Carbonia sta rimettendo al centro del villaggio entrambi e il contributo di giocatori che conosco la categoria in un momento così delicato si vede e può essere decisivo.

Latte Dolce

Se la vittoria contro l’Insieme Formia era stata la scintilla in grado di riaccendere la speranza salvezza, in casa Latte Dolce la vittoria contro il Giugliano rappresenta proprio la fiamma. Il 2-1 del Vanni Sanna contro la capolista, al termine di una sfida non eccelsa a livello spettacolare ma costantemente ad altissima tensione rilancia le possibilità dei sassaresi di Mauro Giorico di provare a riagganciare il treno playout, al momento distante un punto. La classifica vede Cabeccia e soci ancora all’ultimo posto, a una lunghezza di distanza da Formia e Lanusei: anche per i biancocelesti l’unico obiettivo da qui al 22 maggio, data fissata per la chiusura della stagione regolare, ridurre a meno di otto punti lo svantaggio rispetto a 13° e 14° posto per scongiurare lo spettro della retrocessione diretta. “Ci aspettano ancora quattro sfide contro squadre che sono al vertice, ma se siamo riusciti a battere la prima della squadra tutto è possibile”, ha detto nel post-partita un soddisfatto Mauro Giorico. E il tecnico algherese ne ha ben donde: in piena emergenza, con metà rosa a soffrire in tribuna tra acciacchi vari e squalifiche, i sassaresi sono riusciti a mettere in campo tutto quello che avevano e forse anche di più, sfruttando cinicamente le occasioni procurate e chiudendo bene i ranghi sulle offensive dei gialloblù di Ferraro, apparsi non nella giornata migliore e, soprattutto, fiaccati dalla costante corsa in testa alla classifica. In un’ottima prova corale risaltano poi le prestazioni dei singoli: Carboni si è guadagnato ancora una volta la palma del migliore in campo, con un paio di parate prodigiose (come il volo a togliere la palla da sotto la traversa a tempo abbondantemente scaduto), mentre Saba oltre al gol ha dimostrato di essere la vera anima di questa squadra, alimentando i rimpianti della dirigenza biancoceleste per non averlo avuto a disposizione fin dall’inizio della stagione. Dopo la pausa per la Pasqua, Gianni e compagni torneranno in campo domenica 24 aprile contro l’Ostiamare, in un campo fin qui molto difficile per le squadre sarde. Giorico dovrebbe recuperare diversi elementi per la trasferta in terra laziale, da cui i biancocelesti dovranno tornare con i tre punti in tasca per continuare a cullare il sogno di una salvezza che, a questo punto, avrebbe il sapore di un’autentica impresa.

Muravera

Dopo quattro sconfitte di fila, nel girone d’andata, la trasferta di Ardea portò a un punto quasi insperato, e a una reazione che mister Loi si aspettava ma difficile da cogliere per le tante assenze. Al ritorno il copione non è cambiato, anche se l’1-1 del Comunale stavolta lascia un po’ di amaro in bocca. Perché il Muravera ha interpretato bene la gara contro i padroni del terzo posto in classifica, sia a livello di atteggiamento mentale che tattico, con una grande attenzione in fase di non possesso che ha permesso poi di far bene anche in zona offensiva, dove è mancato solo il guizzo giusto nell’ultimo passaggio. Il mister sarrabese si aspettava una reazione dopo il KO pesante di Monterotondo e l’ha avuta, ancora una volta con una delle squadre più importanti del girone G. Il gol di Demontis ha illuso i tifosi gialloblù, salvo poi aprire a uno dei pochi errori della gara a metà campo che ha portato al gol di Contini un minuto dopo. Ma la partita giocata fino all’85’ è la base per tornare in campo e cercare di raggiungere il più presto possibile quella quota 42 che Loi ha indicato da tempo come obiettivo di una stagione in cui il Muravera ha dimostrato di poter far bene contro tutti.

Francesco Aresu – Matteo Cardia – Roberto Pinna

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