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Cagliari | Viola, Pavoletti, Mancosu: i veterani asso nella manica per la salvezza?

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Esperienza utile per sé e per gli altri, attaccamento, affidabilità. Dai veterani ci si aspetta questo e poco altro. Doti, che sul campo spesso si tramutano in atti che possono lasciare il segno. Lo sa bene un Cagliari che in Serie A è tornato grazie al suo capitano e uomo tra i più esperti, che nel massimo campionato ha visto nel suo numero 10 l’uomo in grado di spaccare le partite e nel suo figliol prodigo tornato in Sardegna nella scorsa stagione un giocatore determinante per l’insperata risalita. Pavoletti, Viola, Mancosu: sono loro i tre uomini che Ranieri potrebbe ritrovare nel momento più delicato della stagione. E magari trasformarsi nei più classici assi nella manica a disposizione.

Sforzo

Gioco forza dobbiamo stare bene, anche chi non sta al 100% sa che ci giochiamo una intera stagione”. Quella di Ranieri prima della sfida contro il Milan è sembrata una chiamata alle armi. Una richiesta di uno sforzo in più al gruppo nel frangente in cui il Cagliari deciderà il proprio destino. Quasi come già accaduto nella scorsa annata, quando diversi elementi, Lapadula e Mancosu su tutti, strinsero i denti giocando sopra i rispettivi problemi fisici per poi fare i conti con la scelta nei mesi successivi. I parallelismi con il passato spesso hanno poco senso. Ogni stagione ha una sua storia. Storia che però può essere anche ciclica, seppur non perfettamente. Così sembra tornare quel frangente in cui il cuore debba essere gettato oltre l’ostacolo, anche se il corso degli avvenimenti rispetto all’annata passata è diverso. Minore il tempo per incidere, diverse le problematiche vissute e l’andamento delle rispettive annate. Pavoletti è fuori da oltre due mesi, un’assenza compensata dalla crescita di Shomurodov ma che ha tolto ai rossoblù una scelta importante soprattutto a partita in corso. Mancosu ha giocato appena cinque partite in stagione e a gennaio scorso era dovuto tornare sotto i ferri per un problema al ginocchio destro. Viola è stato il più continuo dei tre, finendo per essere spesso decisivo, con un feeling con il gol che l’ha fatto diventare la principale fonte realizzativa stagionale della squadra con cinque reti. La lesione al bicipite femorale della coscia sinistra riportata prima della sfida del Genoa ha interrotto però il corso del calabrese. Il rientro tra i convocati di Pavoletti per la gara con il Lecce e di Viola e Mancosu in quella contro il Milan sono stati però gli ultimi segnali di un ritorno che sembra sempre più vicino. Segnali a cui Ranieri potrebbe guardare sperando non siano casuali.

Chance

Sassuolo e Fiorentina. Due gare davanti, con la possibilità di conquistare nella prima una salvezza diventata obiettivo sin dalla mattina dopo la notte di Bari. E che come Bari, per Leonardo Pavoletti rimandano a dolci ricordi. Da una parte i neroverdi, ex squadra ma anche seconda vittima preferita nell’attuale Serie A con 5 reti in carriera, l’ultima siglata nella sfida d’andata a tempo ormai scaduto in rovesciata. Dall’altra la squadra toscana, contro cui nella stagione 2017-2018 arrivò alla penultima uscita il gol salvezza, la prima conquistata in maglia rossoblù. Quasi per uno scherzo del destino, il calendario presenta incroci positivi. Sarà da capire però se Ranieri potrà effettivamente riavere quel giocatore alla Altafini, per utilizzare il paragone dello stesso tecnico, osservato nella prima parte dell’annata, capace di trasformarsi nel finalizzatore più affidabile quando tempi e spazi si restringono. Le settimane passate senza correre rischi, a lavorare in gruppo in settimana ma senza toccare palla nei novanta minuti del fine settimana, sembrano essere un indizio. Aspetto che potrebbe valere anche per i due trequartisti che hanno dovuto fare i conti con il proprio fisico. Viola è però il giocatore che potrebbe più di altri nuovamente avere quel ruolo da protagonista rivestito fino alla gara con l’Inter, grazie a una maggior confidenza con il campo costruita in un campionato in cui per larghi tratti la condizione è stata inversamente proporzionale a quella dell’annata del suo approdo in Sardegna. Sullo sfondo resta però anche Mancosu. Con quella voglia di sorprendere dopo un infortunio che sembrava averlo tagliato fuori da ogni discorso e che invece potrebbe essere quell’elemento in grado di unire qualità e appartenenza in campo. Una miscela che potrebbe essere determinante in un Cagliari che cerca risposte immediate. E che negli assi pigliatutto potrebbe avere le risposte ideali.

Matteo Cardia

 
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