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L'esultanza dell'Olbia dopo un gol | Foto Sandro Giordano

Olbia, la retrocessione per ora è l’unica certezza di un futuro da rebus

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“Sigla e sipario”, avrebbe detto l’indimenticato Maurizio Costanzo. E così il sipario è calato anche per l’Olbia di Oberdan Biagioni, che torna mestamente in quarta divisione da ultima della classe nel girone B di Lega Pro. Ai galluresi non è bastato il 2-2 ottenuto sul campo del Pontedera dell’ex Max Canzi (qui la cronaca integrale della gara) per cercare di mantenere aperti i giochi nella corsa playout fino agli ultimi 90 minuti della stagione. Il mancato ritorno al successo dopo 6 gare di digiuno ha messo definitivamente la parola fine all’esperienza dei bianchi tra i pro dopo un’annata tormentata, difficile e in costante apnea, caratterizzata da tanti rimpianti e poche (e rare) gioie.

Conto alla rovescia

Prima della delicatissima trasferta di Pontedera nella penultima di campionato, la linea scelta dal board dell’Olbia è stata quella del silenzio dopo essere stata al centro delle cronache nelle ultime settimane più per le vicissitudini societarie (con annesso alterco con l’ex presidente Alessandro Marino, il cui futuro pare sia destinato ancora ad essere nel calcio) che per i risultati ottenuti in questa annata. Solo dopo sarebbero arrivate  le dichiarazioni ufficiali ai media da parte della dirigenza (e in particolare del presidente Guido Surace). Strategia chiara, quindi: isolare la squadra dai fattori esterni e testa al campo, con il verdetto finale atteso da tempo del ritorno in Serie D a 8 anni di distanza dall’ultima volta.

Segnali

L’Olbia ci ha provato comunque fino all’ultimo respiro ma troppo poco è stato fatto durante il corso dell’annata – dove finora i galluresi hanno ottenuto un bottino magro di 26 punti (con 6 vittorie, 8 pari e ben 23 sconfitte) – dalla squadra ora nelle mani di Oberdan Biagioni, chiamato per la terza volta in carriera alla guida della prima squadra gallurese nel disperato tentativo di riportare la nave in porto in piena tempesta ma al quale non è riuscita l’ennesima operazione miracolo. Eppure proprio contro il Pontedera di quel Max Canzi che in passato aveva portato i bianchi fino ai playoff promozione si è vista la miglior versione dell’Olbia del Biagioni Ter dopo due nette sconfitte consecutive contro Perugia e Pescara. Al Mannucci bisognava vincere e sperare, con occhi e orecchie sugli altri campi, in primis sul Tebaldi di Recanati per Recanatese-Gubbio. Nonostante le numerose assenze di diversi titolari tra infortuni (Rinaldi e Motolese su tutti) e squalifiche (Montebugnoli, Bianchimano e soprattutto Ragatzu), i galluresi, pur con tanti giovani in campo nell’undici iniziale, hanno dato delle buone risposte, in particolare sul piano dell’atteggiamento. In terra toscana l’Olbia, con un 2-2 conquistato grazie alle prime gioie in campionato di Fabbri e Catania, ha saputo tenere botta all’avversario, portando a casa un punto che non serve ai fini stagionali ma che comunque ha evitato ai sardi di prendere un’altra imbarcata contro la terza squadra di fila con ambizioni da playoff affrontata in meno di tre settimane. Ora, però, con la retrocessione tra i dilettanti, il nuovo obiettivo dell’Olbia, a 90 minuti dalla fine del campionato, sarà quello di salutare con dignità la Serie C nell’ultima partita casalinga della stagione contro la Spal, in programma domenica 28 aprile.

Rebus

La Spal sarà l’ultimo atto dell’Olbia in questa edizione della Serie C, il momento più doloroso in un anno di transizione ma ricco di delusioni. Tuttavia all’orizzonte per la formazione isolana c’è una partita ancora più importante e tutta ancora da scrivere, quella riguardante il proprio futuro. Nei desideri della proprietà svizzera del club gallurese c’è il rispescaggio in Lega Pro, strada non affatto semplice da percorrere passando dalla porta principale e girando al largo dall’inferno del dilettantismo, visto l’ultimo posto in classifica e con la Fermana che, nel caso, avrebbe comunque la precedenza rispetto ai galluresi per il miglior piazzamento ottenuto in stagione regolare. E poi, aspetto non secondario, c’è la questione progetto. “In settimana presenteremo i piani futuri dell’Olbia”, ha annunciato il presidente Surace nella giornata di ieri, 21 aprilea margine del 2-2 contro il Pontedera. Grande attesa e curiosità quindi per capire quali saranno le idee e i progetti della Swiss Pro nel medio-lungo periodo in vista della prossima stagione di Serie D, che peraltro combacerà nel 2025 anche con i 120 anni dalla fondazione dell’Olbia, anniversario che quasi certamente i galluresi vorranno festeggiare con un immediato ritorno in C.

Fabio Loi

TAG:  Olbia Serie C
 
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