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Le Pagelle | Dinamo Sassari: Tyree e Chara in difficoltà, Jefferson il più continuo

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Sconfitta dolorosa per la Dinamo Sassari che perde 88-79 a Napoli e vede allontanarsi i playoff (qui la cronaca). I nostri giudizi sui biancoblù.

Jefferson: 6,5. Nel primo tempo è un autentico rebus per Napoli e per larghi tratti è l’unica risposta della Dinamo. Nel secondo tempo la squadra partenopea gli toglie più il respiro ed Ennis lo attacca con più vigore, sfruttando il passo diverso nel momento più caldo della gara. Rimane il migliore tra i sassaresi offensivamente e Markovic per questo è costretto a tenerlo 39 minuti in campo. Chiude con 28 punti, che però alla fine risultano amari.

Tyree: 5,5. Napoli fa di tutto per togliergli fiducia e impedirgli soprattutto di attaccare il ferro, a costo di usare le maniere forti. Il compito viene svolto bene, il prodotto di Ole Miss a volte si intestardisce ma soprattutto spara a vuoto anche con metri di spazio. Un fastidio al ginocchio gli complica ulteriormente la vita: non perde completamente il controllo e questo è il segnale di un cambio di passo netto rispetto ai primi mesi, ma c’era bisogno di qualcosa di più in una serata così importante.

Kruslin: 5,5. Praticamente apre e chiude il tabellino della Dinamo, ma poi sia per le iniziative scelte dai compagni che per i momenti in cui è in campo non riesce ad avere impatto. Impatto che manca anche in difesa, con un po’ di nervosismo che traspare in alcuni momenti.

Charalampopoulos: 5. Quando non mette il primo tiro sembra diventare un fantasma in attacco. E per la Dinamo, soprattutto per la Dinamo odierna che aveva bisogno di segnali diversi, non è una buona notizia. Segna appena un punto, in difesa Zubcic e Lever lo mettono più di una volta in seria difficoltà e finiscono per renderlo di passaggio in una serata in cui era lecito attendersi di più.

Gombauld: 6. Quando Owens si apre anche lui non sempre è puntuale, con risultati non sempre perfetti a livello di tempistiche neanche nell’aiuto e recupero. Provando a pesare tutti i minuti però nel complesso gioca però una gara sufficiente, anche perché quando trovato difficilmente sbaglia sotto al ferro e si fa valere a rimbalzo.

Treier: 5,5. Torna all’interno delle rotazioni sassaresi visti i problemi di falli di McKinnie e non solo. Prova a mettere il suo peso soprattutto a rimbalzo, lo fa bene soprattutto nel secondo tempo, paga però qualcosa sui primi passi degli avversari il più delle volte.

Cappelletti: 5. Ha un buon impatto al tiro dall’arco, ma è poco lucido nelle letture, tanto che Markovic si infuria in poco tempo con lui. Fa fatica nel complesso a dare ritmo alla squadra, andando così come i compagni a strappi. Non la serata migliore, neanche per scelte dal palleggio. Peccato.

Diop: 6. La sufficienza c’è ed è quasi piena. La sua prova però è la fotografia della fatica che Napoli a tratti fa fare a Sassari. Il lavoro nel tentativo di creare vantaggi gli toglie energie, i partenopei complicano tutte le situazioni e così quando deve andare in lunetta finisce per essere poco preciso. A volte anche lui è in ritardo negli aiuti, ma è tra i più solidi in difesa.

McKinnie: 5,5. Passo indietro rispetto alle ultime settimane. I due falli spesi subito, quello in attacco molto dubbio, lo influenzano perché non riesce a prendere il feeling giusto con la gara. Ha una buona fiammata tra terzo e quarto periodo, ma sembra perdere forza nelle gambe nel momento più importante. Sbaglia una tripla aperta che sarebbe potuta essere fondamentale e poi Lever gli tira qualche scherzo di troppo.

Raspino: sv.

Gandini: sv.

Pisano: sv.

Coach Markovic: 5,5. Nella serata più importante Milicic ingarbuglia la sua Dinamo impedendogli di andare facilmente dentro e aggiustando i dettagli su Jefferson nel secondo tempo. Allunga le rotazioni ma serve poco nel momento più delicato, quando la squadra sembra avere difficoltà oltre che al tiro anche con la pressione. Come con Pesaro la sua Dinamo va a fiammate, subisce troppo nel primo, ma nel secondo tempo dà soprattutto l’impressione di avere meno energie dentro. E alla fine il risultato non mente. Peccato perché due punti, in un turno in cui Pistoia e Tortona rallentano, avrebbero fatto più che comodo. Le opportunità per i playoff calano e ora servirà una mini-impresa per guadagnarseli.

Matteo Cardia

 
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