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Radja Nainggolan (Cagliari) che calcia un pallone

Cagliari formato Ajax: Fiorentina rullata e terzo posto!

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Partita superlativa dei rossoblù di Maran che distruggono i viola nel lunch match prima della sosta, con una prova corale e dei singoli.

Un Cagliari bello ed efficace come non mai, che schianta la Fiorentina in una partita senza discussioni che ha mostrato, una volta di più, il momento davvero perfetto vissuto dai rossoblù. Trascinati da un Nainggolan perfetto, autore di un gol e tre assist meravigliosi, i rossoblù guidati da Maran disputano la miglior partita casalinga e volano al terzo posto momentaneo per la gioia di una tifoseria che oggi ha sfidato letteralmente le intemperie per assistere a un vero spettacolo e al decimo risultato utile consecutivo. E la dimostrazione del mood vissuto dal Cagliari è data dal recupero difensivo di Joao Pedro all’85’, a risultato ampiamente acquisito e dopo una partita di sacrificio, che ha ancora il fiato e l’abnegazione di chiudere Ghezzal al limite della propria area. Ora arriva la sosta e si può dire che sia davvero un peccato, perché il Cagliari di oggi migliora partita dopo partita, sia a livello di singoli, sia a livello corale.

LA CRONACA – Maran non regala sorprese e schiera il Cagliari atteso, con Nandez e Rog ai lati di Cigarini e Cacciatore-Pellegrini sugli esterni. Nella Fiorentina manca Ribery e si vede, con i rossoblù che iniziano da subito con la consueta furia offensiva: gli ospiti subiscono e basta, senza riuscire a opporre una valida resistenza. In mediana Rog è in super giornata, tanto che è lo stesso croato a sbloccare il risultato al 17′, su invito di Nainggolan: esterno filtrante del belga, il numero 6 scatta sul filo del fuorigioco e con l’interno destro chiude sul primo palo. Il grande ex Simeone ha sicuramente motivazioni extra e si vede: al 19′ scatta in dribbling sulla trequarti arrivando al tiro, ma Dragowski è bravo sul suo diagonale. Nainggolan si divora il raddoppio al 25′, quando viene anticipato da Caceres al momento del tiro, ma un minuto più tardi è Pisacane a trovarlo, di testa su calcio d’angolo battuto alla perfezione da Cigarini. E, al 34′, arriva pure il tris: ancora una volta è Rog ad avviare l’azione, liberando al tiro Nainggolan che si vede ribattere il destro da Dragowski, che non può nulla sul colpo di tacco di Simeone, su assist ancora del capitano di giornata. Un primo tempo semplicemente perfetto per i rossoblù, sicuri in difesa, leonini in mediana e letali davanti.

La ripresa si apre con il cambio Sottil-Lirola nelle file viola, con Chiesa che passa a fare l’esterno. La Fiorentina tenta da subito di riaprire la partita, con Olsen che fa una grande parata al 51′ su Dalbert, tra gli applausi della Sardegna Arena. Che diventano un tripudio vero al 54′: Nainggolan recupera una palla deliziosa sulla trequarti difensiva rossoblù avviando il contropiede e servendo con un esterno a dir poco regale Joao Pedro, che di destro firma il 4-0, festeggiando al meglio il rinnovo di contratto. E non finisce qui: il Cagliari sente l’odore della preda ferita e insiste per chiudere definitivamente la contesa. Al 62′ Sottil da fuori col mancino, ma Olsen mette a lato senza troppe difficoltà. E Nainggolan decide di prendersi la scena in autonomia, dopo tre assist: al 65′ prende palla al limite destro dell’area ed esplode un bolide che muore sotto l’incrocio alla sinistra di un incolpevole Dragowski. E al 68′ è Cacciatore a rischiare addirittura il 6-0, chiudendo in scivolata sull’esterno della rete il tirocross di Pellegrini da sinistra. Al 74′ meritata standing ovation per Simeone, sostituito da Cerri. Qualche secondo più tardi Vlahovic trova i due gol, con due tiri di sinistro sul secondo palo su cui Olsen non può nulla. L’ingresso di Castro regala una meritatissima standing ovation a capitan Nainggolan, così come l’ingresso di Ragatzu per Nandez è la ciliegina sulla torta di una vera domenica di festa. Finisce 5-2, con la dolce sensazione per i tifosi rossoblù di guardare tutte le altre – Juve e Inter a parte – dall’alto in basso. E a Cagliari, dopo la prestazione di oggi, Europa è tutto tranne che una parolaccia.

Francesco Aresu