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Cagliari | Makoumbou, Gaetano, Augello: Ranieri e l’attesa degli uomini chiave

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Come intavolare una partita di scacchi senza le torri. Ranieri si è trovato così sulla scacchiera di San Siro, davanti a un Milan che pur non pigiando sull’acceleratore ha superato il suo Cagliari con un risultato netto, rotondo, probabilmente inaspettato. Un 5-1 da cui i rossoblù dovranno necessariamente rialzarsi per conquistare la permanenza in Serie A. Ma anche un’uscita che ha fatto capire l’importanza di chi su quel terreno non poteva esserci per problemi fisici e squalifiche.

Bilancia

 “Lo reputo un giocatore molto importante, fa delle cose importantissime”. Le parole prima della gara con il Genoa avevano chiarito ancora una volta il Ranieri pensiero su Makoumbou. Il congolese è l’ago della bilancia isolana, l’uomo in grado di dare equilibrio anche quando si vede poco. Quasi un ossimoro per gli istinti di un centrocampista a cui piace lasciarsi anche andare alla fantasia quando il pallone è da congelare e da ripulire. La contusione al ginocchio prima della sfida contro il Milan ha tolto a Ranieri la sua carta preferita in stagione per tenere le redini della mediana, capace di coprire metri di campo senza il più delle volte lasciarsi sconfiggere dalla stanchezza e in grado di fare anche del recupero palla una sua caratteristica. A cui nella seconda parte di stagione si è aggiunto un maggior autocontrollo dal punto di vista disciplinare e della concretezza, con i rimproveri della prima parte di stagione che hanno lasciato più spazio ai complimenti del tecnico e non solo. Nelle ultime settimane le fatiche erano sembrate farsi sentire. Ma più che alla pesantezza delle gambe, Makoumbou si è dovuto arrendere davanti al problema del proprio ginocchio che Ranieri spera venga assorbito nel corso della settimana. Con la mediana del Cagliari che ha finito così per doversi reinventare senza però che ne seguisse un successo. Perché il Milan ha avuto vita facile nel far valere la propria qualità e la propria intensità, senza che i rossoblù, malgrado la presenza di Sulemana, riuscissero a ergere il muro adatto a ribattere le ondate del Diavolo.

Sicurezze

Una realtà su cui ha inciso un’altra delle assenze pesanti, quella di Gianluca Gaetano. Il trequartista scuola Napoli non è mancato solo dal punto di vista tecnico, con un Cagliari che ha dovuto fare a meno dell’uomo in grado sia di fare da raccordo tra i reparti che di tirare fuori dal cilindro eventuali soluzioni personali. Ma anche di un attore di rilievo nel lavoro in fase di non possesso, a schermare soprattutto le fonti di gioco avversarie come capitato in diverse uscite, per ultima quella con la Juventus quando a farne le spese era stato un Locatelli più in ombra rispetto al solito. Il passaggio a vuoto contro il Lecce, quando il rosso ha pesato sul pari finale dell’ultima gara giocata all’Unipol Domus, ha finito per condizionare anche la gara con il Milan. Le ultime due gare del campionato lasciano però spazio per un riscatto che il numero 70 dei rossoblù dovrà cercare per rimettersi su quella carreggiata che lo ha portato in poco tempo a diventare un punto fermo dell’organico degli isolani. Con il Sassuolo è difficile immaginare un Cagliari senza Gaetano, così come senza Tommaso Augello, che come il giocatore napoletano tornerà in campo dopo aver scontato il turno di squalifica. Spinta e attenzione nella seconda parte di stagione sono diventate un connubio visto con più continuità rispetto alla prima fase del campionato per il terzino milanese. L’assenza è finita per pesare su ambo le fasi, con un Cagliari che ha avuto un uomo in meno abile nel ribaltare il fronte e un giocatore meno esperto su un lato del campo in cui il Milan ha avuto tanto da Pulisic. 

Tre uomini, compiti e doti differenti. Se la gara di San Siro sarà da mettere nel cassetto dei brutti ricordi al più presto, l’impressione è che le caratteristiche di ognuno siano diventate sicurezze a cui i rossoblù in questo momento non possono rinunciare. Dal punto di vista fisico ma anche mentale. Caratteristiche che Ranieri spera di ritrovare sulla strada verso Sassuolo, lì dove il primo bivio per la salvezza è ben visibile.

Matteo Cardia 

 
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