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Cagliari, polmoni e sacrificio: all’Olimpico Ranieri ha ritrovato Sulemana

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Il terreno di gioco come un foglio in cui si è messo per iscritto il proprio percorso. La scivolata come una gomma che interviene tra le righe, in quei tratti dove incertezze e inesperienza hanno provato a mettere insieme dei concetti non rivelatisi vincenti per diverso tempo. È il 74’ della sfida contro la Lazio quando Ibrahim Sulemana utilizza la sua gomma da cancellare, esibendosi in un recupero concluso con un intervento pulito e convinto su Castellanos lanciato a rete per il possibile 2-0. La foto di una gara in cui il centrocampista del Cagliari ha provato a eliminare parte del contenuto del proprio quaderno, con l’intenzione di ridare in futuro maggior certezza ai tratti della sua matita.

Errori

Era dallo scorso 8 ottobre che Sulemana non metteva piede in Serie A. Da quegli errori contro la Roma che avevano indotto a pensare a un’involuzione per certi versi strana, ma probabilmente conseguenza del vivere la prima vera e propria stagione in pianta stabile in una formazione della massima serie. Una sorta di contraccolpo, dopo la più che positiva seconda parte di annata a Verona e l’approdo a Cagliari con un pre-campionato da protagonista per forza fisica e potenzialità messe in mostra. L’arrivo dei primi errori ha cominciato a smussare sicurezze all’apparenza solide, fino alla serata dell’Unipol Domus di inizio ottobre, l’ultima prima che Ranieri decidesse di mettere il numero 25 momentaneamente da parte. Da allora zero i minuti concessi, l’uscita amichevole a Carbonia con qualche passaggio di annebbiamento evidente malgrado il divario di categoria con l’avversario a mettere ancora più pressione, e la sola occasione della sfida di Coppa Italia contro l’Udinese per dimostrare di poter essere quello di inizio anno senza però riuscirci.

Tempo

Sono passati così quasi due mesi in cui Sulemana ha dovuto fare i conti con le difficoltà del calcio dei grandi, quando più di un errore può pesare sul proprio percorso. Un’attesa interrotta dall’espulsione di Makoumbou e dalla necessità di Ranieri di avere comunque un uomo al fianco di Prati nella mediana rossoblù nell’ultima sfida all’Olimpico contro la Lazio. Sessantaquattro minuti giocati a pieni polmoni, senza particolari compiti in fase di possesso ma con sulle spalle il lavoro sporco per cercare di arginare le folate biancocelesti e dare equilibrio allo schieramento malgrado l’inferiorità numerica. Una prova di corsa e di sacrificio, badando agli aspetti semplici ma importanti e buttando il cuore oltre l’ostacolo quando necessario. Finendo per favorire così la continuità della prova dell’ex Spal, che in ambo le fasi ha potuto sempre vedere il ghanese al suo fianco e avere le spalle coperte in caso di passo in più nella metà campo avversaria. Il rientro inaspettato di Sulemana si è trasformato così in un aspetto positivo della serata, al di là di un risultato finale che ha punito il Cagliari vittima ancora una volta dei propri errori. Da una parte la voglia di riscatto e di cancellare un momento negativo senza però dimenticare la lezione. Dall’altra una automatica candidatura a un posto da titolare contro il Sassuolo, quando Ranieri per la prima volta dall’inizio del campionato dovrà rinunciare a quel Makoumbou che finora aveva sempre schierato. Un posto che Sulemana si giocherà in una lunga settimana in attesa dello scoccare delle 20.45 di lunedì 11 dicembre, quando Ranieri deciderà chi avrà l’identikit migliore per occupare il posto lasciato vacante dal centrocampista franco-congolese. Con la speranza di aver ritrovato, in ogni caso, quel Sulemana che in estate lo aveva stregato fino a convincerlo a puntare su di lui nonostante la poca esperienza in Serie A.

Matteo Cardia

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