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Cagliari, tra cross e zona Nández: Ranieri e la svolta a destra

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Se riusciamo a mettere diversi cross ogni tempo riusciamo a creare situazioni pericolose“. Parole di Claudio Ranieri datate 16 marzo 2023, la sfida contro la Reggina all’orizzonte e la filosofia delle due punte e dei palloni dalle fasce confermata dopo le indicazioni date fin dal suo ritorno in Sardegna. E guardando ai dati generali della Serie A ecco che l’idea è confermata dai fatti, con i rossoblù che, con 103 cross in area effettuati, sono in testa alla speciale classifica del campionato, seguiti a 91 dall’Inter seconda.

Controtendenza

La poca continuità fisica degli attaccanti del Cagliari ha fatto sì che lo sforzo messo in campo attraverso i tanti cross non si sia tradotto in reti realizzate. La dimostrazione anche nell’ultima sfida contro l’Hellas Verona, quando i numerosi palloni in direzione di Lapadula non hanno trovato nel numero 9 il terminale per trasformarli in gol. Vero è che il pareggio di Sulemana è arrivato proprio da un cross dalla sinistra di Viola con successiva respinta della difesa gialloblù, così come è altrettanto vero che sia il tentativo di Shomorudov nella prima frazione sia quello di Zappa – con lo stop di petto impreciso – nella ripresa nascono da giocate sull’esterno, ma è altrettanto vero che rispetto alla mole di palloni calciati dalle fasce verso i sedici metri avversari non sono arrivati altrettante situazioni davvero pericolose nell’arco del campionato. Andando più nello specifico risulta interessante l’analisi pubblicata dal portale Calcio Datato dal titolo “Come si entra in area in Serie A”. Intanto il primo aspetto è che la squadra di Ranieri è in controtendenza rispetto alla situazione generale del campionato. I passaggi più comuni, infatti, non sono i cross dal fondo o dalla trequarti, bensì quelli corti, verticali e che nascono dalla zona del centrosinistra. Non è un caso che il Cagliari non utilizzi questo tipo di soluzione che è propria di squadre con calciatori creativi e in grado di smarcarsi prima di mandare in porta un compagno attraverso palloni verticali a terra. E non è nemmeno un caso che a utilizzare questo tipo di passaggio siano quelle che meglio stanno facendo in questa stagione: Inter, Milan, Juve, Bologna, Roma e Atalanta su tutte. E come le prime della parte sinistra della classifica, così anche Fiorentina e Napoli, mentre i classici cross appaiono prerogativa delle squadre che lottano per la salvezza. Unica eccezione il Frosinone che tra chi lotta per la permanenza in Serie A è una sorta di unicum, prediligendo il gioco sul centrodestra in verticale ad assecondare gli inserimenti degli esterni verso l’area – sia di attacco che di difesa – e soprattutto quelli della mezzala.

Zona León

Se la squadra di Di Francesco è dunque speciale rispetto al resto delle pretendenti alla salvezza, anche il Cagliari lo è seppur in maniera opposta. I rossoblù di Ranieri, infatti, sono assieme al Torino la squadra che più di ogni altra cerca di sfruttare i cross negli ultimi venti metri di campo e maggiormente dal lato destro, mentre le altre che utilizzano la stessa filosofia dei palloni dalle fasce puntano più sulla fascia sinistra come il Lecce e l’Empoli – ma con profondità e zone di ricezione differenti – o ancora su cross dalla trequarti come nel caso dell’Udinese e del Verona. Tornando nello specifico al Cagliari, dall’analisi del portale Calcio Datato è evidente come la principale soluzione scelta da Ranieri sia quella del pallone messo in mezzo dal fondo con una maggiore predilezione per la fascia destra senza se e senza ma. Difficilmente con cross sul palo più lontano, bensì con la ricerca principalmente della zona del dischetto del calcio di rigore e in generale della parte dell’area che va dal primo palo fino a quella centrale. Anche con soluzioni a rimorchio. L’occasione di Shomurodov contro il Verona ne è il riassunto perfetto, ma pensando alle reti segnate dal Cagliari in questa stagione si ritrova lo stesso canovaccio in più situazioni, con diverse volte nelle quali i gol sono arrivati surrealmente con giocate dal lato sinistro, il meno utilizzato in generale. Il gol di Jankto a Empoli arriva dopo lo sviluppo sulla corsia di destra firmato dal trio Gaetano-Zappa-Nández, mentre ad esempio i gol di Gaetano contro l’Udinese, quello di Pavoletti a Napoli, l’autogol di Calafiori contro il Bologna, la rete di Sulemana a Frosinone e ancora il 2-1 di Pavoletti contro il Sassuolo arrivano tutti da cross dalla fascia sinistra. Se poi si passa alle individualità, il re indiscusso alla voce creazione dalla fascia destra è Nández, vero e proprio punto di riferimento offensivo per le giocate sull’esterno degli uomini di Ranieri. Il León, assieme a Bellanova del Torino, è l’unico in tutta la Serie A ad essere il punto di passaggio degli attacchi utilizzando la zona tra il limite esterno dell’area e il fondo sulla fascia destra, con una predilezione netta per i palloni all’indietro tra il dischetto del rigore e i sedici metri più che verso il palo più lontano o l’area piccola. Sarebbe dunque interessante rivedere Nández in un ruolo di terzino con licenza di spinta costante, così da sfruttare la sua tendenza al cross dal fondo non come unica soluzione, ma come alternativa a giocate a tagliare verso il centro dell’ala di fronte a lui, come potrebbe essere ad esempio Oristanio. Con il recupero del talento scuola Inter come svolta per tornare a una situazione di gioco già vista in alcune gare durante la parte centrale del campionato.

Matteo Zizola

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