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Alberto Dossena esulta con i compagni dopo il gol in Cagliari-Monza | Foto Luigi Canu

Cagliari, tra passato e presente: la sfida al Sassuolo può essere un crocevia

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Succede spesso che il passato bussi alla porta. A volte siamo noi stessi a richiamarlo, per trovare spiegazioni nel quotidiano e dare un ulteriore senso al futuro. Un quadro a cui Cagliari che attende il Sassuolo non può che guardare. Perché la gara contro gli emiliani, tra le mura isolane, ha rappresentato spesso un crocevia quasi inatteso e dai vari significati, dal primo all’ultimo confronto giocato in Sardegna. Una storia che lunedì 11 dicembre aggiungerà un altro capitolo ancora tutto da scrivere.

Vittorie amare

C’è un filo che collega la prima e l’ultima vittoria conquistata in casa contro i neroverdi. Entrambe hanno poi fatto parte di un destino beffardo, in due stagioni differenti ma che hanno avuto lo stesso esito, quello della retrocessione in cadetteria. Il 24 gennaio del 2015 Duje Cop regalò tre punti che permisero ai rossoblù di Zola di ritrovare la vittoria e uscire dalla zona retrocessione. Ma a quel successo seguirono oltre due mesi di astinenza dai tre punti, con un andamento che nonostante i due cambi in panchina, con Magic Box che lasciò nuovamente il posto a Zeman prima che in Sardegna giungesse Festa, portò la squadra per la prima volta in B durante la presidenza Giulini. Una coincidenza ripetutasi in maniera simile anche nella stagione 2021-22. Il gol di Deiola a decidere una partita in cui il Cagliari sembrò poter cambiare il corso dell’annata per l’atteggiamento messo in campo e per le occasioni create. Prima di scontrarsi con la realtà amara dell’ultimo mese vissuto, chiuso tra i rimpianti della serata di Venezia. Nel mezzo altri passi falsi che però furono solo passaggi decisivi verso decisioni difficili ma rivelatesi utili in quel momento per i rossoblù. La prima volta nel 2017, quando la sconfitta per 0-1 alla quinta giornata di campionato, subita nonostante le diverse occasioni create, cominciò a far tremare la panchina di Rastelli poi esonerato tre giornate più tardi. Mentre per Di Francesco, a gennaio 2021, fu il pari insperato in pieno recupero di Boga, dopo il vantaggio di Joao Pedro che fece assaporare una vittoria che mancava da due mesi, a far sprofondare il tasso di fiducia di squadra e ambiente in una stagione che solo l’arrivo di Semplici riuscì a raddrizzare fino alla salvezza finale raggiunta in anticipo.

Rimandi

Ma gli incroci con il Sassuolo non hanno portato solo verso scelte drastiche o conclusioni sportivamente infelici. Perché tra le mura amiche il Cagliari contro i neroverdi ha saputo anche divertire e ha potuto gioire, ma soprattutto ha potuto cavalcare l’onda di positività nata dai punti conquistati. Con i risultati in questione che hanno un minimo comune denominatore: il mese di dicembre. Il primo scontro in A tra le due squadre è datato primo dicembre 2013. Marzorati e Zaza ad aprire le danze, il Sassuolo sembra essere sulla via dei tre punti, almeno prima che Nené e Sau decidano di cambiare le sorti della gara. Anche nel 2016 si giocava nell’ultimo mese dell’anno. Sulla panchina del Cagliari c’era un Rastelli esordiente in Serie A, in campo un gruppo altalenante nelle prestazioni ma che aveva già dimostrato di saper dire la sua malgrado lo status da neopromossa e che proprio contro la formazione guidata da Di Francesco mostrò le sue diverse facce. Prima il vantaggio con Sau, poi tre gol del Sassuolo a stravolgere la gara. Una punizione severa a cui il Cagliari però fu capace di rispondere alla propria maniera, ribaltando tutto in appena tredici minuti con il gol Marco Borriello e la doppietta di un Diego Farias capace allora di accendere uno stadio Sant’Elia che capì definitivamente la natura di una squadra che poteva subire tanto, ma che sapeva anche vincere. Allontanando così quei timori sparpagliati tra un pubblico che ancora ricordava la retrocessione avvenuta nell’ultima esperienza in A prima della risalita.

Una situazione che rimanda al presente dei rossoblù, che hanno saputo mostrare una crescita senza però trovare continuità, con un ambiente attorno che ha acquisito fiducia, ma che sente ancora vivo il ricordo della retrocessione amara di maggio 2022. Un passato che bussa alla porta e che Pavoletti, ex di turno, e i suoi compagni dovranno provare ad allontanare. Con il primo passo importante che potrebbe essere quello di prendere la strada giusta al crocevia chiamato Sassuolo.

Matteo Cardia

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