Una certezza, quando Luca Pairetto della sezione di Nichelino scende in campo per dirigere un match alla Unipol Domus in questa stagione non mancano le sorprese all’ultimo minuto. Dopo la sfida vinta in rimonta contro il Frosinone, anche in quel caso con il fischietto piemontese come arbitro, il Cagliari pareggia all’ultimo quella contro il Napoli, gara terminata 1-1 e con Pairetto che ha messo in mostra una prestazione tutto sommato positiva.
Dialogo e coerenza
Che non sarebbe stata una gara facile da dirigere l’arbitro classe ’84 lo ha capito fin dai primi minuti. La sua risposta, però, è stata quella di una docile fermezza, dialogo aperto e costante, ma senza lesinare richiami e cartellini quando necessario. Dopo appena 20 secondi la prima occasione nella quale Pairetto ha tirato fuori l’arma della personalità: Luvumbo e Mazzocchi vengono a contatto per una rimessa laterale, qualche scaramuccia risolta dal direttore di gara con un richiamo verbale a entrambi. Un minuto dopo Juan Jesus entra abbastanza duro su Lapadula, il fischietto piemontese sanziona l’intervento con la punizione pur non estraendo il giallo. Ammonizione che ci poteva stare, l’aver lasciato il cartellino nel taschino segna un livello di tolleranza alto per entrate magari dure, ma lecite. Un metro che Pairetto rispetterà praticamente lungo tutti i novanta minuti senza particolare incoerenza. Al 4′ l’arbitro deve nuovamente calmare gli animi, questa volta con un richiamo più forte verso Mina e Osimhen. Il difensore strattona ripetutamente l’avversario che, per reazione, lo spinge a terra senza eccessiva violenza. Punizione per il Cagliari senza cartellino per l’attaccante nigeriano, decisione salomonica che evita l’alzarsi del nervosismo. Al 12′ altra situazione che determina il metro del resto della partita quando Luvumbo con un body check ferma Mazzocchi senza che Pairetto punisca l’intervento. Decisione corretta se poi confermata anche dalla linearità della direzione e, a conti fatti, così sarà per il resto della sfida. Al 14′ errore abbastanza evidente del fischietto classe 84′ quando non vede il tocco di testa di Mazzocchi ad anticipare Lapadula su cross di Deiola: manca dunque il calcio d’angolo per i padroni di casa. Un minuto dopo (15′) Jankto trattiene Zielinski per un braccio appena dentro la propria metà campo, Pairetto fischia il fallo e correttamente non ammonisce il centrocampista ceco non essendoci gli estremi della SPA (Stopping Promising Attack): difesa schierata, nessun pericolo imminente. Al 26′ rapido check tra arbitro e il VAR Valerio Marini di Roma 1 per un contatto in area Cagliari tra Mina e Raspadori: rischia qualcosa il colombiano che però, con esperienza, taglia la strada all’avversario senza commettere fallo. Giusto il mancato richiamo al video, Pairetto ha valutato in campo – con ampi gesti lascia proseguire – e non ci sono gli estremi per il chiaro ed evidente errore, anzi la decisione appare comunque corretta.
Episodio chiave
Dopo quasi trentadue minuti di gioco arriva la situazione che potrebbe segnare la gara. Punizione dalla sinistra di Gaetano, colpo di testa di Rrahmani e palla che finisce alle spalle di Meret. Gol che appare regolare in un primo momento, ma subito parte il check del VAR per capire la posizione di Lapadula. L’attaccante rossoblù, infatti, è al di là dell’ultimo difensore del Napoli – proprio Rrahmani – e in fuorigioco geografico come rilevato dal sistema SAOT (Semi Automatic Offside Technology). La valutazione interpretativa tocca dunque all’arbitro di campo e così Pairetto viene richiamato all’on-field review. La domanda è se Lapadula impatta sulla giocata di Rrahmani che porta all’autogol o se, al contrario, non la influenza e dunque il gol è regolare. Appare fin da subito abbastanza evidente la posizione attiva del numero nove rossoblù che non solo impatta sull’avversario, ma appoggia il gomito sulla spalla – pur se leggermente – e in elevazione tocca anche con la gamba la coscia del difensore. Dettagli decisivi per portare alla cancellazione della rete per posizione irregolare di Lapadula, decisione assolutamente corretta e senza margini di discussione.
Assistente distratto
Nella prestazione di Pairetto influisce purtroppo la poca attenzione dell’assistente sotto i distinti della Unipol Domus, unico vero neo del pomeriggio per la squadra arbitrale. Prima però di arrivare all’episodio specifico, alcune altre situazioni meritano analisi. Al 36′ il primo giallo della sfida, quando Lapadula allarga il braccio su una pallone aereo conteso e colpisce il volto di Juan Jesus. Ammonizione ineccepibile per imprudenza. Al 42′ bravo il direttore di gara a lasciar correre dopo lo scontro tra Meret e Juan Jesus con Luvumbo che colpisce di testa a lato a porta vuota. Nessun fallo di Lapadula nell’occasione ma semplice contrasto tra i due giocatori del Napoli e dunque situazione non punibile. Al 48′ nuovo cartellino per il Cagliari, è Luvumbo a finire sul taccuino di Pairetto dopo una spinta plateale ai danni di Raspadori. Giallo che anche la gestualità del fischietto piemontese conferma come inevitabile. Al 64′ Zappa viene abbattuto da Anguissa ai 35 metri, l’azione prosegue giustamente per il vantaggio, ma è poi Viola a subire un body check da Juan Jesus che, come da metro di tutta la gara, Pairetto non considera irregolare. Al contrario, al 67′, è fallosa l’ancata di Luvumbo su Anguissa in zona d’attacco: fattispecia completamente diversa dalla precedente, intervento plateale e giustamente sanzionato con la punizione. Così come corretto lasciar correre pochi secondi dopo quando Kvaratshkelia ruba il pallone a Nández facendo così partire l’azione che porterà al doppio palo – in fuorigioco – di Osimhen. Pairetto, ad azione conclusa, ammonisce l’uruguaiano per proteste. Al 70′ arriva l’unico vero grave errore della squadra arbitrale. Su una giocata offensiva del Cagliari la sfera scorre verso la sinistra e, mentre Augello è intento a riceverla, in zona centrale nei pressi dell’area di rigore del Napoli termina a terra Pavoletti. Juan Jesus trattiene l’attaccante livornese, frana su di lui e lo trascina a terra causandogli, peraltro, una distorsione alla caviglia che lo costringerà a uscire dal campo. Fallo netto, giallo che sarebbe inevitabile, ma né Pairetto – legittimamente impegnato a osservare la zona del pallone – né l’assistente rilevano l’infrazione. Grave mancanza da parte del collaboratore sotto i distinti, in linea con la dinamica e anche con pallone e ultimo difendente. C’è un lungo check tra VAR e Pairetto per determinare la posizione dell’irregolarità e il motivo è semplice: la squadra video può richiamare alla OFR il direttore di gara solo e soltanto per falli dentro l’area di rigore o da cartellino rosso, oltre ad altre fattispecie del protocollo non relazionabili con quella in esame. Dopo un’analisi approfondita viene rilevato come il fallo di Juan Jesus, per fortuna del difensore brasiliano, avvenga appena fuori dai sedici metri tagliando così fuori ogni possibile intervento del VAR. Oltre il danno, dunque, la doppia beffa: nessuna punizione e Pavoletti costretto a uscire. La sfida della Unipol Domus si chiude con gli ultimi tre episodi. All’86’ il giallo ai danni di Deiola: palla a metà tra il numero 14 e Anguissa con il rossoblù che tocca per primo, poi l’avversario respinge la sfera e infine proprio Deiola commette un classico step on foot sul centrocampista del Napoli. Ammonizione severa per dinamica, ma che da regolamento è supportabile. Senza discussione invece quella per Olivera al 91′ con il terzino uruguaiano sanzionato per perdita di tempo in occasione di una rimessa laterale. Infine, al 96′, è regolare la posizione di Luvumbo nella rete del pareggio finale.
Matteo Zizola