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Yerry Mina esulta dopo il gol del 2-0 in Cagliari-Juventus | Foto Luigi Canu

Le Pagelle | Cagliari: Mina e Luvumbo strepitosi, peccato per Dossena

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Le nostre valutazioni dei rossoblù di Claudio Ranieri dopo la gara della Unipol Domus tra Cagliari e Juventus valevole per il turno numero trentatré della Serie A. Partita conclusasi con il pareggio subito dai sardi in rimonta per 2-2, con le reti di Mina e Gateano (clicca qui per la cronaca completa del match).

Scuffet 6 – Il suo primo tempo sta tutto in una pronta risposta con il corpo su tiro ravvicinato ma centrale di Weah, per il resto la Juventus non lo impensierisce mai. Nella ripresa non sembra schierare al meglio la barriera sulla punizione di Vlahovic e si fa sorprendere troppo facilmente.

Hatzidiakos 7 – Ranieri lo conferma e nel primo tempo spiega a tutti perché: la cura sir Claudio ha effetto anche su di lui. Attento e preciso in ripiegamento, duro in marcatura e anche propositivo in fase di possesso. Anche nella ripresa si conferma un altro, anche quando la Juventus alza il ritmo. (dall’87’ Wieteska SV – Dentro nel finale per sostituire un Hatzidiakos stremato).

Mina 7,5 – La nascita di bambine dal nome Mina è in costante aumento da gennaio ad oggi. E un motivo ci sarà. Parte con la voglia di infastidire chiunque, anche il magazziniere della Juve. E tutti i bianconeri a turno cadono nella sua trappola. Limita benissimo per tutto il primo tempo Mina e dal dischetto è freddo. Meno bellino il balletto, ma quanto gasa.

Dossena 5,5 – Ranieri lo rimette in difesa dal primo minuto e lui riprende da dove aveva terminato: prima frazione giocata sempre con il livello di allarme massimo e senza far passare nessuno alla frontiera. Sfortunato e disattento nella ripresa, prima perde palla e poi in spaccata sulla stessa azione manda in rete un autogol che pesa. Nell’economia del match e nella sua pagella. Spiace vederlo a terra in lacrime nel finale. Ne uscirà più forte.

Nandez 6,5 – Torna dalla squalifica e dimostra a tutti che se si riposa per una settimana ha un motore che gira al triplo rispetto a tutti gli altri in campo. Fa avanti e indietro e per tutta la prima frazione il suo supporto è importante per limitare la corsia bianconera che dovrebbe essere territorio di conquista per Chiesa e invece non lo è. Nella ripresa causa lui, con un po’ troppa garra sulla quale Chiesa accentua, la punizione che porta alla rete del 2-1 di Vlahovic. Per il resto del secondo tempo però fa alcune chiusure importanti e Ranieri lo toglie solo per evitare guai peggiori con i cartellini (dal 78′ Zappa SV – Dentro per dare fiato e polmoni alla fascia e per arginare la reazione bianconera).

Makoumbou 5,5 – Un po’ diga in mezzo al campo, un po’ cervello di questa squadra. Anche lui fa un primo tempo di spessore, da vedere e rivedere una sventagliata a memoria per Hatzidiakos. Nella ripresa si abbassa in barriera con la testa invece che impattare sulla traiettoria velenosa di Vlahovic che poi infila Scuffet. Gesto in controtendenza con la foga mostrata fino a quel momento. Simbolo un po’ di una ultima parte di gara

Sulemana 6,5 – Tanto coraggio. Gioca a testa alta come se avesse l’esperienza del veterano. E in realtà è un 2003. Utile nelle due fasi, anche se ogni tanto è un po’ troppo frettoloso con la palla nei piedi. Sia al tiro che nel passaggio. Nell’intervallo Ranieri lo lascia in panchina per affidarsi a un giocatore più di manovra come Prati. Comunque la sua è un’ottima prova (Dal 46′ Prati 6 – Entra per permettere ai rossoblù di gestire anche di più con la palla tra i piedi. Pronti via e ha subito una grande occasione con un bel tiro a giro, poi deve concentrarsi più sulla lotta)

Augello 6,5 – Prima frazione attenta dove si concentra più che altro al sodo. Limita però benissimo la corsia avversaria ed è quello che gli chiede Ranieri. Nel secondo tempo non balla e non trema e va avanti sullo stesso spartito della prima frazione.

Gaetano 7 – Ranieri non solo lo rischiera da titolare ma gli costruisce attorno gran parte dei compiti offensivi. Il tecnico romano fa un lavoro sartoriale, un po’ lo usa da finto centravanti che fa pressing in non possesso, un po’ da trequartista e un po’ da play offensivo. Con l’ex Napoli che gli consente di svariare anche tanto nella manovra palla al piede. Non trema sul rigore nel primo tempo e trasforma con lucidità. Nella ripresa la Juventus spinge di più e come il divario diventa di un solo gol Ranieri lo richiama, anche perché la benzina iniziava a finire nel 70 rossoblù (dal 69′ Deiola 6 – Come il maestrale porta sentori di muri da alzare per difendere il risultato Ranieri lo richiama in causa).

Luvumbo 7,5 – Zito-Sexual. Fa un primo tempo dove non amarlo, al di là dei tanti e soliti errori sottoporta è impossibile. Salta costantemente l’uomo, dribbla, sterza e corre a testa bassa verso la porta avversaria. Questi sono i giocatori che esaltano i tifosi. Stupisce anche i bianconeri che così impattante in una serata di gala non se lo aspettavano. Nel secondo tempo ha meno spazi, ma resta l’uomo più pericoloso del Cagliari in transizione rapida.

Shomurodov 7 – Prende il posto di Stachanov nell’immaginario comune di una persona che si sbatte senza sosta e senza fatica. Nel primo tempo fa e disfa a favore del Cagliari. Fa l’uomo di fatica quando c’è da lottare, fa la seconda punta quando c’è da dare peso a inizio partita sulla corsia, ma soprattutto fa anche il rifinitore come il bel lancio che aziona Luvumbo nell’occasione del rigore procurato dall’angolano e trasformato da Mina. Nella ripresa lotta su ogni singolo pallone e mette dentro anche alcuni palloni interessanti su cui Luvumbo non arriva. Prestazione davvero da applausi (dal 78′ Viola SV – Entra con voglia, ma stavolta a parte qualche bella punizione non riesce a lasciare la firma).

Allenatore: Claudio Ranieri 7,5 – Peccato per la vittoria sfumata che sarebbe stata più che meritata. Ormai comunque è in quella fase in cui lui gira a una velocità e il mondo a un’altra e infatti sembra leggere tutto prima. Cinque punti contro Atalanta, Inter e Juventus, ma soprattutto tre prestazioni da squadra con gli attributi che vuole mangiarsi la corsa salvezza il prima possibile. E questo vale tanto, tantissimo, se guardiamo a solo qualche mese fa.

Roberto Pinna

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