agenzia-garau-centotrentuno
Daniele Dessena che esulta con Daniele Ragatzu dopo un gol | Foto Olbia Calcio/Sandro Giordano

Olbia, cinismo e carattere: l’impatto di Gaburro fa ben sperare per il futuro

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares
sardares
signorino

“Cambiare” cantava l’indimenticato Alex Baroni nel 1997. E proprio il verbo cambiare è stata la parola chiave dei giorni post derby in casa Olbia. Dopo la terza sconfitta, in altrettanti scontri ufficiali stagionali, contro la Torres, la società gallurese ha optato per il cambio alla guida della prima squadra. Esonerato Leandro Greco, è arrivato in panchina Marco Gaburro, che ha fatto subito centro all’esordio. Buona la prima per l’ex tecnico del Rimini, che ha riportato i tre punti all’ombra del Bruno Nespoli grazie all’1-0 contro l’Arezzo (qui la cronaca del match).

Rinascita

Il successo ottenuto tra le mura amiche contro i toscani di mister Indiani è di quelli che valgono doppio. Non solo è arrivato un risultato di prestigio ma anche un forte messaggio di rinascita in salsa gallurese, segno che l’Olbia è ancora viva e dentro al campionato. Un 1-0 non banale per i bianchi di Gaburro, che hanno ritrovato un successo che in Lega Pro mancava dallo scorso 2 novembre, ovvero dal recupero vinto per 1-0 proprio al Nespoli contro il Pineto (decisivo, in quell’occasione, Ragatzu). Ottantesette giorni di digiuno e sofferenza nei quali l’Olbia ha disputato ben 11 gare ufficiali in campionato, con uno score decisamente deludente di 3 punti (sui 20 totali), frutto di 3 pareggi (contro Lucchese, Sestri Levante e Rimini) e ben 8 sconfitte, di cui 6 consecutive nelle ultime 6, compresa quella contro la Torres. Oltre ai risultati, un altro segnale significativo in questo inizio di nuovo corso a guida Gaburro è stato il ritorno al clean sheet, ovvero alla situazione che rende la porta di una squadra inviolata. Per il portiere Rinaldi, a livello individuale, è il sesto in campionato. Dal punto di vista del collettivo, invece, l’Olbia torna a non subire gol in gare ufficiali dopo quasi due mesi e mezzo. Di fatti, l’ultima volta che la squadra gallurese era riuscita a tenere al meglio in fase difensiva è stato nello 0-0 contro la Lucchese dello scorso 5 novembre (ancora una volta in casa).

Segnali

In occasione della sua conferenza stampa di presentazione da nuovo allenatore dell’Olbia, Gaburro era stato chiaro dal principio. Il tecnico veronese, analizzando la sfida contro l’Arezzo, ha messo in guardia i suoi ragazzi, puntando in particolare sull’aspetto mentale. Il resto sarebbe stato deciso dal verdetto inequivocabile del campo. In tal senso, i segnali arrivati dalla gara del Nespoli sono incoraggianti. In sede di formazioni ufficiali, il nuovo allenatore dell’Olbia non ha puntato sulla più classica delle rivoluzioni copernicane, anche per via del poco tempo avuto per conoscere la squadra, bensì su piccoli correttivi per dare maggiore equilibrio e qualità al collettivo. Dal 3-4-1-2 visto nelle ultime settimane con Greco al timone si è passato ad un 4-3-2-1 di ancelottiana memoria, con la coppia tutta sardità e fantasia Ragatzu-Biancu alle spalle dell’unica punta Bianchimano. E poi c’è stata la prova sul campo. Un test sicuramente non semplice sulla carta, visto che al Bruno Nespoli arrivava quella che alla vigilia era l’ottava forza del girone B di Lega Pro. A dispetto dei pronostici sfavorevoli, ecco che è arrivato inaspettatamente un sorprendente ma nel contempo convincente 1-0. Nel primo tempo si è vista un’Olbia sul pezzo e particolarmente attenta alla fase difensiva. Nel secondo, invece, oltre al gol di Dessena, sono arrivati i primi concetti del nuovo corso targato Gaburro: dall’intensità in mediana alla voglia di lottare su ogni singolo centimentro di campo per poi passare alle sortite offensive improvvise, figlie soprattutto di lanci volti a scavalcare la prima pressione avversaria. In sostanza, si punta più sulla solidità e la concretezza che sullo spettacolo.

Singoli

L’importanza del risultato ottenuto contro l’Arezzo e i segnali positivi arrivati dalla prestazione della squadra sono solo alcune delle tessere del puzzle che mister Gaburro ha saputo mettere correttamente al loro posto nonostante sia arrivato da pochi giorni sulla panchina dell’Olbia. L’altro, infatti, è quello rappresentato dalle prestazioni importanti messe in campo da alcuni dei suoi titolari. Nel reparto arretrato, i due centrali difensivi Bellodi e Motolese hanno dato prova di essere una coppia affiatata e ben assortita. Roccioso e sicuro nella marcatura su Gucci il primo, attento nelle preventive e in fase di impostazione il secondo. In mezzo al campo, è tornata a regnare l’esperienza e la qualità di Dessena, al suo quarto gol in campionato (miglior marcatore dell’Olbia in campionato insieme a Ragatzu). Oltre all’ex Cagliari, sono arrivate, sempre in mediana, delle risposte positive anche da capitan La Rosa. Il numero 3 ha messo in campo tutto il suo carisma e la sua capacità di lettura del gioco, facendo un preziosissimo lavoro di schermo davanti alla terza linea. E poi ecco il capitolo sul reparto avanzato, spesso al centro delle polemiche durante la gestione Greco sia come prestazioni che come cinismo. Contro l’Arezzo non è arrivato il gol da uno dei giocatori della prima linea ma, dal punto di vista della prestazione, Gaburro ha potuto notare dei miglioramenti. Ragatzu, che ha sfiorato il suo quinto gol in campionato, sta tornando ad essere il leader tecnico e carismatico che tutti conoscono. Biancu, tornato sulla trequarti dopo l’esperienza non esaltante da mezzala, sta ritrovando man mano la giusta confidenza nello scacchiere gallurese (detto che i mezzi tecnici e qualitativi non gli mancano di certo). E Bianchimano, che contro la Torres non aveva propriamente convinto, ha tenuto botta con i centrali avversari. Diverse sportellate e tanto lavoro sporco spalle alla porta per il nuovo centravanti dell’Olbia, che ha anche propiziato la rete di Dessena con un tiro forte respinto centralmente da Trombini.

Futuro

“Non dovevamo deprimerci prima, visto che c’erano tante partite davanti, ma non dobbiamo esaltarci dopo una vittoria. Non siamo alla volata finale, dobbiamo lavorare bene in settimana ed essere consapevoli che ci aspetta un compito difficile ma che è più importante quello che si farà che non quello che si è fatto”. Parole e filosofia di mister Gaburro nella conferenza stampa post Arezzo. Indubbiamente si tratta di una dichiarazione d’intenti, sua e del suo staff, che lascia poco spazio a eventuali interpretazioni. Il tecnico dell’Olbia, in attesa che arrivino ulteriori rinforzi in questi ultimi giorni di mercato invernale, pensa quindi solo ed esclusivamente alla prossima partita di campionato. I galluresi andranno a giocare su un campo particolarmente ostico come quello dello Stadio dei Marmi contro la Carrarese, che nell’ultimo turno ha travolto la Torres con un roboante 5-1 casalingo. Dopo il match contro l’Arezzo, per l’Olbia si tratta del secondo impegno consecutivo contro una squadra che punta alle posizioni di vertice del girone B. I gialloazzurri, guidati dal nuovo allenatore Antonio Calabro, sono attualmente al quarto posto in classifica con 39 punti, in piena zona playoff. L’Olbia, dal canto proprio, nonostante il gap con gli avversari, proverà a rispondere con la propria versione operaia e cinica, per guardare al futuro con maggiore fiducia e serenità.

Fabio Loi

 

TAG:  Olbia Serie C
 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti