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Open VAR | L’analisi di Cagliari-Juventus: dal rigore di Bremer al fallo di Mina

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Open VAR dà, Open Var toglie. Dopo l’analisi all’interno del format di DAZN che confermò la regolarità del gol di Viola in Inter-Cagliari 2-2, derubricando non punibile il tocco con il braccio di Lapadula antecedente al tiro del numero 10 rossoblù, anche nella puntata andata in onda ieri 22 aprile dopo il derby di Milano sono stati visionati due episodi con protagonista la sfida tra Cagliari e Juventus dello scorso venerdì 19 alla Unipol Domus.

Audio Dossena-Bremer

Prima il calcio di rigore per tocco con il braccio di Bremer, poi il contatto tra Mina e Alcaraz in apertura di gara. Queste le due azioni scelte per la visione delle immagini e l’ascolto degli audio tra arbitro e VAR. In studio, a commentare le decisioni prese dalla squadra arbitrale, il vice commissario della CAN Dino Tommasi. Partendo dall’episodio del rigore causato dal brasiliano sul colpo di testa di Dossena, il video si apre con il calcio d’angolo in favore del Cagliari e il tentativo aereo successivo del difensore ex Avellino. Al momento dell’impatto si sente il direttore di gara Marco Piccinini dire “Testa! Deviazione! Buono, buono!” in riferimento al contrasto di Bremer sulla conclusione. A quel punto la voce è quella del VAR Daniele Chiffi, coadiuvato dall’AVAR Paolo Valeri. “Vediamo come la prende dopo il colpo di testa, aspetta che devo capire con cosa la tocca” le parole di Chiffi al tecnico che si occupa di selezionare le immagini da visionare. “Dammi la retro alta” chiede il VAR, mentre nel frattempo l’azione prosegue con Piccinini che chiede ai colleghi “è tutto ok in area?”. “No aspetta, sto controllando” la risposta di Chiffi. “Se la prende è rigore“, s’inserisce l’AVAR Valeri, per poi aggiungere “è braccio eh! Rigore”. “Vedi se la prende prima con la testa” la richiesta sempre di Valeri, con Chiffi che intima a Piccinini “Aspetta, aspetta non riprendere, check in corso, check in corso” per evitare che la partita riparta togliendo al VAR la possibilità di richiamare il direttore di gara alla On Field Review. “Con la testa non la tocca” dice Chiffi, mentre Valeri conferma “è rigore, è rigore“. “Aspetta Piccio (Piccinini, ndr), controllo l’APP” aggiunge il VAR, mentre si continua a lavorare sulla scelta dell’immagine da proporre all’arbitro: “quella da dietro è perfetta? Questa, questa, questa, la retro bassa“. “Piccio, ti consiglio una On Field Review per fallo di mano, per fallo di mano, possibile rigore dai Piccio, andiamo” il richiamo contemporaneo di Chiffi e Valeri al collega di campo. A quel punto Piccinini avverte la sala di Lissone di essere davanti al monitor, mentre il VAR gli mostra l’immagine con il tocco con il braccio di Bremer dicendo “questo è il punto di contatto, quando ci sei andiamo in dinamica“. Il fischietto di Forlì, vista l’azione, chiede nuovamente di poter rivedere il punto di contatto e sancisce rapidamente “Ok, calcio di rigore, ma dammela qua a campo largo, per me non è provvedimento disciplinare. Ok perfetto, va bene, grazie Dani“. A quel punto si dirige verso il terreno di gioco e con il classico gesto per la chiamata VAR assegna il calcio di rigore in favore del Cagliari senza ammonire correttamente Bremer.

Analisi CAN

La decisione in studio viene spiegata da Tommasi, il vice commissario CAN. “Dal campo a Piccinini era proprio sfuggito il contatto, Bremer assieme a Gatti vanno in opposizione a Dossena. Bremer, in ritardo, nell’opposizione fa muro con il braccio sinistro sicuramente fuori dal corpo, oltre la linea della spalla, è di profilo il calciatore e sicuramente questa è un’opposizione irregolare. Fa se stesso più grande, è in ritardo e copre proprio lo spazio per il passaggio del pallone. È opposizione a un tiro ed è punibile con il calcio di punizione diretto e in questo caso il calcio di rigore. Se l’avesse toccata con la testa prima del colpo di braccio? In questo caso, con un braccio così scomposto, se la sfiora di testa ha fatto muro comunque e sarebbe comunque calcio di rigore. Chiaro, se lui nel controllo del proprio corpo giocasse il pallone (con la testa) e poi gli schizza sul braccio sarebbe una situazione diversa, ma in questo caso fa proprio opposizione, fa muro con il braccio fuori dal corpo e quindi è punibile. La comunicazione e il metodo? Bravissimi VAR e AVAR in questo caso, ricercano tutte le camere possibili per dare le migliori soluzioni a Piccinini per la valutazione della situazione, quindi sia nel punto di contatto sia nella dinamica e poi propongono all’arbitro la camera migliore per valutare e prendere la decisione corretta“. Giusto dunque concedere il rigore poi realizzato da Gaetano per il momentaneo 1-0 in favore del Cagliari, così come corretta la parte protocollare sull’intervento del VAR e il richiamo dell’arbitro alla On Field Review.

Audio Mina-Alcaraz

Al sesto minuto di gioco, con il punteggio ancora sullo 0-0, entrano in contatto in area del Cagliari Mina e Alcaraz, con il colombiano che nell’anticipare di testa l’argentino lo colpisce con il braccio sulla parte alta della fronte. Proteste contenute da parte dei bianconeri, ma polemiche che non sono mancate nelle ore successive alla fine della gara. Alcaraz, infatti, è costretto a uscire momentaneamente dal campo a causa del taglio conseguenza dell’intervento di Mina, senza che però né Piccinini in diretta né il VAR successivamente propendano per l’assegnazione del calcio di rigore. Il direttore di gara, ottimamente piazzato, è il primo protagonista vocale dell’episodio assieme all’assistente sotto la tribuna Giovanni Baccini: “Niente!” dice Piccinini, “Niente, bravo!” conferma Baccini in perfetto allineamento con lo scontro. A questo punto parte la revisione del VAR con il classico Silent Check, mentre Piccinini in sottofondo parla con i calciatori della Juventus rispondendo con un “niente, niente, no no no, si tiene la faccia ma è niente. è rimasto a terra in area“. Chiffi e Valeri concordano e si può ascoltarli dire che “no vabbè, palla piena, contestuale, una strisciata e poi…vai di nuovo un attimo, ma…no, no, no, prende la palla, sì sì, tutto ok Piccio“. Silent check concluso e gioco che riprende senza alcun richiamo alla On Field Review con possibile conseguente assegnazione del rigore per la Juventus.

Analisi CAN

Il vicecommissario CAN Tommasi, in questo caso, non è d’accordo con la scelta presa in campo, ma salva il VAR sul mancato richiamo di Piccinini al monitor. Un rigore che dunque manca ai bianconeri, ma che avrebbe dovuto essere fischiato in campo. “Sia Piccinini che l’assistente uno di cui sentite la voce sia in sala VAR adottano una lettura simile. Diciamo che è una situazione molto complessa, gli organismi internazionali parlano di “uso illegale delle braccia” in tutte quelle situazioni in cui si tenta anche di giocare il pallone – e in questo caso ci riesce, infatti Piccinini, Baccini e in sala VAR vedono la contestualità dell’intervento con il colpo di testa e quindi lo reputano regolare. La lettura che facciamo noi della commissione, che è parallela e conseguente a quanto ormai da anni emerge dal tema dell’uso illegale delle braccia a livello internazionale, è di una situazione sicuramente difficile ma punibile per il semplice motivo che in questo caso Mina deve avere, pur nella volontà di giocare il pallone, il controllo del proprio corpo e delle proprie braccia pari a un intervento basso. Può essere come uno step on foot, che pur nel tentativo di giocare il pallone, anche se ci riesci, ma se l’intervento avviene con noncuranza verso l’avversario…in questo caso vediamo che pur essendoci le attenuanti della non velocità perché la situazione è statica, sono due calciatori che saltano contestualmente, e della volontà di giocare il pallone, c’è l’aggravante però di un’eccessiva intensità dell’uso del braccio che finisce sulla testa dell’attaccante Alcaraz e diviene punibile come intervento imprudente e quindi calcio di rigore e ammonizione. Ripeto, una situazione di estrema difficoltà. La ratio della norma internazionale è la tutela dell’incolumità fisica dei calciatori e seppur Mina ha tutto il diritto di giocare il pallone deve porre attenzione anche alle conseguenze che può portare l’utilizzo delle proprie braccia o, in altri casi, dei piedi o delle gambe. Situazione complicata, punibile, ma situazione di campo più che di VAR. È una situazione che l’arbitro vede e valuta in quel modo, che l’assistente vede e valuta in quel modo…ripeto, in base ai temi che gravitano da vari anni a livello internazionale in merito all’uso illegale delle braccia, questa è una situazione punibile con intervento tecnico e ammonizione per fallo imprudente“.

Matteo Zizola

 
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