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Primavera Cagliari | La forza del gruppo vale tre punti: ora serve continuità

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“Una vittoria che vale doppio”. I numeri possono dire tanto, ma non tutto. E forse, oltre ai gesti fine partita, le parole di Fabio Pisacane dopo il 3-2 sul Torino del suo Cagliari Primavera lo dimostrano ancora una volta. Perché al di là dei gol segnati e di quelli subiti e dei punti messi in cascina, la gara giocata ad Asseminello era più uno snodo fondamentale per il gruppo, più che per il campionato in sé. E il Cagliari l’ha superato a pieni voti.

Carattere

Non è stata una vittoria semplice, né la partita perfetta, anche se molto positiva sotto il profilo tattico. Malgrado l’assenza di Carboni, i rossoblù hanno trovato dopo pochi minuti l’equilibrio giusto. Si è vista così una squadra compatta in fase di non possesso e meno timorosa nella manovra, ma soprattutto più lucida nelle scelte rispetto alla settimana precedente, quando la Roma aveva soffocato facilmente le trame di gioco isolane e ne aveva travolto le difese. Motivo per cui nonostante le linee strette disposte da Scurto, i giovani rossoblù sono riusciti a creare diversi pericoli verso la porta avversaria sin dall’inizio della partita, unendo aggressività e qualità. I piccoli errori hanno portato agli episodi di cui il Torino, grazie anche alle individualità già ben evidenti, ha saputo approfittare. Al triplice fischio però è stato il Cagliari a poter esultare e la causa principale probabilmente si trova nei giorni che hanno preceduto la gara. Non era certo che la colla attecchisse subito e i cocci potessero riunirsi dopo che a Roma il vaso era piombato bruscamente a terra. Quella del Tre Fontane non era stata la propria versione che i giovani rossoblù avevano fatto conoscere, al di là delle difficoltà che una squadra può vivere dentro al suo percorso di crescita. Riconoscerlo era il primo passo per mettersi alla pari dell’avversario e dare nuovamente forza alle proprie consapevolezze. E porre così le basi di un lavoro in settimana che lo stesso gruppo ha preteso fosse capillare, l’unico modo per mettersi alla pari di un Torino che all’andata aveva fatto male ai rossoblù e per interpretare quel ruolo di mina vagante del campionato che sembra addirsi a Idrissi e compagni. 

Gruppo

L’abbraccio al triplice fischio della squadra, ma anche quello tra Pisacane e il suo staff sono il simbolo dell’unità del gruppo, che resta la carta principale del mazzo a disposizione del tecnico degli isolani. La risposta della panchina alle richieste del tecnico è stata la prova più evidente. Non solo quella di Achour, bravo a procurarsi il rigore della vittoria e a trasformarlo con freddezza. Anche i pochi minuti giocati da Malfitano e Conti nel momento più delicato della gara, sono stati segnati da quella decisione necessaria per portare a casa il risultato. Un discorso che vale anche per Pintus, che nonostante il fallo commesso da cui è nata la punizione di Longoni del 2-2 ha saputo restare in partita e contribuire alla solidità di un reparto che ha visto nuovamente spiccare Cogoni. Le basi però sono state poste da un undici titolare che ha tracciato la via verso i tre punti, specialmente quando ha saputo non lasciarsi andare alla reazione del Toro. Da Kingstone, autore della sua partita migliore da quando arrivato in rossoblù non solo per la doppietta, fino agli inesauribili Balde e Idrissi, passando per un Vinciguerra votato al sacrificio e per un Simonetta che ha mostrato nuovamente le proprie potenzialità. Con intenti chiari e tanto coraggio che hanno facilitato i compiti dei compagni.

Futuro

Dopo il termine del trittico d’alta classifica, tra Milan, Rome a appunto Torino, ora per il Cagliari Primavera si apre una nuova fase. Una fase che potrebbe essere determinante per tenere vivo quel sogno playoff che non deve diventare ossessione, ma stimolo continuo. I punti di distanza dal sesto posto, ora occupato dal Milan, sono cinque. Frosinone, Sampdoria ed Empoli, tutte squadre alle spalle in graduatoria, saranno le prossime tre avversarie di un campionato che oltre allo strapotere dell’Inter ha nell’equilibrio la sua caratteristica principale. I ciociari sono una squadra diversa rispetto all’andata e stanno provando a lasciare quell’ultimo posto che vale l’unica retrocessione del torneo, l’Empoli ha saputo battere la Juventus e la Sampdoria ha confermato di essere una squadra ostica fermando sia Atalanta che Sassuolo. Sfide, dunque, non scontate, in cui il Cagliari dovrà provare a fare un ulteriore passo in avanti e trovare quella continuità che può aiutare a tenere a distanza ravvicinata un sesto posto che non è più un miraggio. 

Matteo Cardia

 

TAG:  Primavera 1
 
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