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Cagliari sceso in campo contro l'Ascoli | Foto Luigi Canu

Reggina-Cagliari: le chiavi tattiche della sfida

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“Sarà una gara difficile: la Reggina in casa su 14 gare ne ha vinte 7 e pareggiate 2, fanno tanti gol, hanno ottimi calciatori. Inzaghi è stato un grandissimo attaccante per cui fa giocare le sue squadre all’attacco”. Parole e musica di Claudio Ranieri, direttamente dalla sala stampa del centro sportivo di Asseminello, in vista della sfida di sabato 18 marzo contro i calabresi. Dopo una prima parte di stagione scoppiettante, tanto da stare a lungo a braccetto con il Frosinone nelle prime due posizioni della classifica, nel 2023 la Reggina di Pippo Inzaghi è entrata in un periodo di crisi nerissimo. I numeri parlano chiaro: 1 vittoria e ben 6 sconfitte nelle ultime 7 partite con 13 gol subiti, a fronte dei 16 dell’intero girone d’andata.

La novità Strelec

Rispetto all’1-1 della gara giocata lo scorso 29 ottobre all’Unipol Domus Inzaghi ha operato un cambiamento importante: il modulo di riferimento è ancora il 4-3-3, ma mentre prima era Menez ad agire centralmente da falso 9 con due esterni d’attacco dotati di velocità e dribbling sulle fasce, ora il titolare è una punta di peso come Strelec, con il francese ex Milan dirottato sulla sinistra. Una modifica che ha reso la Reggina attuale una squadra meno fluida, imprevedibile e veloce davanti, ma con un centravanti vero in grado di occupare al meglio l’area avversaria. Questo permette alla squadra di Inzaghi di avere una soluzione in più in costruzione (di solito eseguita con una struttura 4+1), ossia il lancio lungo sul centravanti slovacco per andare a giocare direttamente nella metà campo offensiva sfruttando le sponde della punta, sfruttando le seconde palle e portando tanti uomini in avanti occupando i cinque corridoi centrali. Oltre allo slovacco, anche le mezze ali Hernani e Fabbian sono molto abili nel gioco aereo e vengono spesso usate come mezzo per superare la pressione avversaria con un lancio lungo.


In generale, non parliamo di una squadra che fraseggia e ama tenere il possesso del pallone: l’obiettivo è far arrivare il pallone ai giocatori offensivi nel minore tempo possibile per sfruttarne le qualità tecniche e l’atletismo, nella speranza di trovare impreparata la squadra avversaria.

I pericoli: la fascia

Il Cagliari dovrà fare attenzione principalmente ai meccanismi collaudati sulla fascia sinistra – lato del campo dove gli amaranto concentrano più talento con Menez, Hernani e il terzino di spinta Di Chiara – e alla mezzala destra in prestito dall’Inter Fabbian, dotato di grandissimi tempi di inserimento che gli hanno permesso di segnare addirittura 8 gol, una cifra che lo rende il miglior marcatore dei calabresi. Come detto in precedenza, la squadra di Inzaghi occupa molto bene i cinque corridoi offensivi, con la seguente struttura: Strelec funge da riferimento centrale, sulla sinistra Menez tende a giocare dentro al campo lasciando la corsia esterna a Di Chiara, sulla destra il terzino Pierozzi tende a giocare più basso e dentro al campo perché l’ampiezza la dà l’esterno offensivo (Rivas o Canotto), così da lasciare il mezzo spazio destro a Fabbian. Questa struttura permette agli amaranto di creare naturalmente dei triangoli sugli esterni, di difficile lettura per gli avversari perché seguono dei meccanismi molto diversi e non prevedibili.

La fascia sinistra è la zona da cui la Reggina crea più pericoli, perché ricca di costruttori: Di Chiara è un terzino offensivo con buone doti di regia ed è spesso il principale mezzo per uscire con il pallone dal basso. Hernani è un giocatore che abbina grande fisicità e qualità tecniche, infine Menez è indubbiamente l’elemento di maggior spessore della rosa. In maniera perfettamente complementare, sulla fascia destra la Reggina dispone invece di giocatori più di gamba e bravi senza palla. Sia Canotto che Rivas sono in grado di allargare il campo, ricevere sul lato debole e attaccare in 1vs1, mentre Fabbian è perfetto per trovare eventuali buchi nelle retroguardie avversarie spesso costrette a fare densità sul lato opposto.

Il Cagliari dovrà quindi fare molta attenzione nel difendere al meglio il lato destro del campo – a riguardo Nández potrebbe rivelarsi fondamentale – per fronteggiare l’abbondanza tecnica dei reggini in quella zona, ma allo stesso tempo dovrà curarsi di non lasciare troppo spazio sul lato debole, in particolare tra centrale e terzino sinistro, perché Fabbian può rivelarsi letale anche con pochissimo campo da attaccare. Considerando le possibili difficoltà nel difendere contro una linea offensiva a 5 che si nutre degli inserimenti del classe 2003 nel mezzo spazio destro, una soluzione potrebbe essere quella di tornare alla difesa a 5 vista spesso nelle prime uscite con Ranieri in panchina. Una scelta che produrrebbe maggiore densità difensiva sul lato destro, con un braccetto pronto a rompere la linea per aggredire Menez nel mezzo spazio sinistro per non lasciargli margine di manovra. Allo stesso tempo, però, una copertura folta sulla destra non precluderebbe la marcatura di Fabbian essendoci in quella zona il braccetto di sinistra.

I punti deboli in difesa


La fascia sinistra è tanto il punto forte a livello offensivo della Reggina, quanto il punto debole in fase difensiva. Come detto, Di Chiara è un terzino dalla grande propensione offensiva che però fa fatica nella sua metà campo. Menez, inoltre, non ha né l’età né l’indole difensiva per dare una mano ai suoi in fase di non possesso. Luvumbo in una situazione del genere avrebbe potuto fare la differenza con il suo mix di atletismo e dribbling, ma anche l’asse con Nández e Zappa potrebbe rivelarsi decisivo.

Un altro punto debole da attaccare riguarda la linea a quattro della squadra di Inzaghi, perché i due centrali si comportano in modo diverso: Gagliolo (centrale sinistro) preferisce tenere la linea e dare copertura, Cionek (centrale destro) per caratteristiche è un marcatore e nella sua indole c’è la rottura della linea per andare a prendere l’avversario. Il polacco però non sarà del match, con Camporese principale favorito per sostituirlo: riuscire a far giocare in quella zona di campo sia Mancosu che Lapadula (per attaccare alle spalle del centrale) potrebbe rivelarsi una soluzione interessante.

In conclusione, il pessimo periodo vissuto recentemente dalla squadra di Inzaghi non dovrà far abbassare la guardia al Cagliari, perché in questa Serie B ci sono poche squadre capaci come la Reggina di creare occasioni pericolose sia per le abilità dei singoli, sia per le combinazioni che possono nascere tra i triangoli offensivi. Dall’altra parte i calabresi troveranno però una squadra che, dall’arrivo di Ranieri in panchina, può contare sia sulla solidità difensiva che sulle armi per punire i punti deboli degli amaranto.

Marco Lai

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