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Davide Incerti in Olbia-Cesena | Foto Sandro Giordano - Olbia Calcio

Serie C | Olbia, i piccoli passi non bastano più: serve tornare al successo

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Una partita dai due volti. Un’Olbia impacciata e impaurita nel primo tempo, determinata e vogliosa nel secondo. Una frazione da dimenticare in fretta e una da cui ripartire. Questo il bilancio finale della trasferta di Alessandria per i bianchi di Occhiuzzi, che nello scontro diretto con i piemontesi si sono fermati su un 1-1 giusto per l’andamento di un match da cui però la squadra gallurese avrebbe potuto trarre qualcosa di più. E che soprattutto ha portato il club all’ultimo posto del girone B di Serie C.

Regalo 

Noi siamo partiti male, regalando di fatto un tempo all’Alessandria”. Le parole di Gabriele Bellodi sono il miglior riassunto del primo tempo di un’Olbia apparsa troppo in difficoltà ma soprattutto troppo timida nell’affrontare un match in cui i punti pesavano più di quanto anche la classifica potesse dire. La propria aggressività, il poco filtro fatto dalla mediana olbiese e soprattutto il diverso passo di Gazoul rispetto a quello di Fabbri sulla destra, hanno portato i grigi sull’1-0 proprio con il colpo di testa del giovane italo-marocchino dopo 26’ di gioco. Un vantaggio che si sarebbe potuto allargare nel finale di prima frazione e a cui l’Olbia non ha saputo rispondere se non con un tiro dalla distanza di Biancu. Unica vera e propria occasione di un primo tempo in cui la squadra gallurese è sembrata non comprendere la propria situazione attuale.

Riscatto

Qualcosa che invece probabilmente il tecnico dei galluresi ha capito prima di tutto il gruppo. Occhiuzzi negli spogliatoi ha toccato quanto bastava i nervi scoperti di una squadra che deve tornare a calarsi nei panni di un collettivo che deve allontanarsi dalla zona calda della graduatoria, prima soprattutto che le altre pretendenti accelerino il proprio passo. Ha poi messo mano allo schieramento, lasciando fuori ancora un Minala irriconoscibile per mancanza di intensità in mezzo al campo e un Fabbri in difficoltà sull’esterno inserendo La Rosa e Sueva. La grinta e l’esperienza del primo e la spinta del secondo sull’out di destra hanno cambiato il volto della gara. Ma il primo tassello della ripartenza l’hanno messo i due calciatori di maggior qualità e che riconoscono il proprio ruolo dentro lo spogliatoio: Biancu e Ragatzu. Il primo si è guadagnato il rigore, il secondo l’ha trasformato con un miscela di freddezza e rabbia che sembravano poter spianare la strada verso un risultato diverso che non è però arrivato. Per ritmi e anche qualità in alcune situazioni l’Olbia ha fatto nettamente meglio di un’Alessandria che ha trovato in due occasioni Gelmi sulla sua strada ma poi si è lentamente spenta di fronte alla maggior freschezza dei bianchi. A fermare i galluresi però è stata ancora una volta quell’assenza di precisione e cinismo negli ultimi venti metri che sembra essere diventata una condanna. Il gol su azione manca ora da tre partite ed è tornata a essere un’assenza pesantissima. La fame c’è, manca ancora però quella concretezza necessaria per portare la partita dalla propria parte. Sotto questo punto di vista, il ritorno di Contini in campo è un fattore positivo per il futuro, con l’ex Legnago che però anche contro i piemontesi si è speso tanto in fase di non possesso più che vedersi di fronte alla porta.

Qualcosa a cui il tecnico dei bianchi dovrà trovare rimedio in vista di un altro scontro diretto come quello contro la Recanatese. Una partita in cui l’Olbia dovrà ripartire dal proprio secondo tempo, da quella voglia di cambiare il corso delle cose che potrebbe riportare dalla propria parte anche quei tifosi che contro il Cesena avevano lasciato trasparire la propria delusione.

Matteo Cardia

TAG:  Olbia Serie C
 
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