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Uno scatto del match tra Atletico Uri e Costa Orientale Sarda | Foto Paolo Massaro

Serie D | Budoni, ora la risalita si complica. Cos, per i playoff serve più fame

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Turno infrasettimanale da dimenticare per le quattro sorelle sarde del girone G di Serie D. Tanto rammarico per il Costa Orientale Sarda dopo la sconfitta per 2-0 sul campo della Boreale. In chiave salvezza, rabbia per l’arbitraggio e una sconfitta che brucia per come arrivata per l’Atletico Uri, che ha perso 1-0 contro il Trastevere. Non è andata meglio, nella seconda metà di classifica, al Latte Dolce, che è stato battuto per 3-1 nel delicato scontro diretto contro il Gladiator. Cresce, invece, la paura per il Budoni, ora ultimo in classifica e staccato di 11 punti dalla salvezza diretta dopo il ko per 3-0 contro la capolista Cavese.

Costa Orientale Sarda

Una sconfitta che brucia. Non perché arrivata contro una Boreale che fino all’ultimo turno giocato era il fanalino di coda del girone G, ma speranzosa di poter dire qualcosa ancora nella lotta salvezza. Ma per il modo in cui è arrivata, con il Costa Orientale Sarda quasi vittima di se stesso, tra mancato cinismo e disattenzioni che hanno permesso alla squadra laziale di gustare nuovamente un successo che mancava dal 10 dicembre scorso. Un passo indietro rispetto alla prestazione vista con il Cynthialbalonga, quando un pizzico di sfortuna ha influito sul risultato ma la prestazione del gruppo era stata più che positiva. Perché sotto il profilo dell’atteggiamento la squadra di Loi è mancata nonostante avesse l’opportunità di azzannare la gara, farla sua, in un momento in cui la Boreale poteva lasciarsi sopraffare anche dal nervosismo dopo l’espulsione di Casavecchia a inizio seconda frazione. Invece l’effetto è stato il contrario. La squadra romana ha messo sul tavolo il proprio cuore, sfruttando un errore in costruzione del Cos che ha favorito il primo gol di Gjoni, mentre quella sarrabese-ogliastrina si è spenta facendosi prendere dalla fretta in più di una situazione negli ultimi venti metri. Un blackout a cui gli uomini di Loi dovranno rispondere subito per dimostrare che possono ancora dire la loro in ottica dei playoff. L’Ostiamare ha messo la freccia in classifica, ma le sconfitte dell’Ischia e di Cassino e Romana, squadre le ultime due che il Costa Orientale Sarda deve ancora affrontare nel finale del girone di ritorno, fanno sì che le distanze dalla zona che regala la post-season rimangano invariate a quota 5 punti. La breve pausa pasquale arriva al momento giusto per rifiatare a livello fisico e mentale. Un pit-stop necessario per far sì che il Cos guardi anche nel passato recente per ritrovare quello smalto che a inizio annata aveva fatto tremare tutti, soprattutto a Tertenia. Con la Cavese che potrebbe essere l’avversario giusto per risvegliare quegli stimoli e quel furore agonistico che possono essere determinanti per regalarsi un passo avanti rispetto alla scorsa annata (m.c.).

Atletico Uri

Giallorossi di rabbia. Il sentimento in casa Atletico Uri è quello del forte disappunto per una sconfitta interna per 1-0 contro il Trastevere, in un crocevia fondamentale per la corsa salvezza, che è salito alla ribalta non tanto per quello mostrato in campo dalla squadra di Massimiliano Paba ma per la lunga coda polemica fatta dal club sulle scelte arbitrali. L’episodio che fa infuriare più di tutti Attili e compagni è la punizione a favore fischiata per fallo su Fangwa nel primo tempo, con Melis che dal vantaggio, non concesso, si era presentato solo davanti al portiere avversario. Il presidente Pilo al termine dell’incontro non ha usato giri di parole: “Abbiamo perso per le scelte di un direttore di gara incapace. E non è la prima volta che succede in questa stagione. Non voglio credere che chi fa le designazioni voglia farci retrocedere, ma sicuramente ci sta dando una bella spinta per non tenere la categoria nonostante tutti i sacrifici fatti in questi anni”. Il campo ha raccontato di un Atletico Uri con difficoltà nel finalizzare le numerose occasioni da rete create e che ha concesso il gol su una disattenzione su un lancio lungo avversario, favorito anche dal forte vento. Insomma, serve anche attirare dalla propria maggiori episodi a questa squadra per salvarsi. L’abilità di Paba in questo momento deve essere quella di trasformare lo sconforto e la rabbia in intensità agonistica per il rush finale. Magari con un aiuto dall’infermeria per il recupero dei tanti infortunati. La frenesia deve diventare reazione organizzata per una squadra che seppur con dei limiti ha mostrato delle potenzialità per centrare una nuova impresa salvezza (r.p.).

Latte Dolce

Terza sconfitta consecutiva per il Latte Dolce di Mauro Giorico. Terza gara in cui la squadra compatta, grintosa e decisa, vista nel filotto di cinque risultati utili consecutivi, condito dal successo in esterna contro il Cassino, è stata solo una lontana parente di quella scesa in campo nelle gare contro Ischia, Atletico Uri e Gladiator. Un ritorno al passato che riporta di fatto i biancocelesti indietro di qualche mese, nel momento preciso in cui il tecnico dei sassaresi Giorico si è lamentato dell’atteggiamento messo in campo da Cabeccia e compagni. Il 3-1 rimediato a Sassari contro il Gladiator fa male, non tanto per il risultato, quanto più per come è arrivato. L’uno-due firmato da Mancini e D’Anna in soli tre minuti di ritorno dall’intervallo è la perfetta fotografia del momento vissuto dai sardi. Una carenza di attenzione e un’eccessiva leggerezza nell’approccio alla seconda frazione che ha di fatto indirizzato la gara in favore del Gladiator, vanificando quanto di buono dimostrato nel finale di primo tempo. L’unico aspetto positivo della gara disputata al “Campo Principale” è la capacità di reazione che ha portato poi alla rete di Grassi, un gol che ha riacceso gli animi e le speranze del Latte Dolce. Ma oltre a quest’ultimo indizio poco più. Giochetti di fino più utili per i fotografi che per l’economia del gioco. Poca cattiveria che si è palesata non tanto nella fase di non possesso quanto più nelle zone nevralgiche del campo, con il problema relativo alla poca efficacia offensiva che da segnale d’allarme si è trasformata in una costante di questi ultimi tre turni di campionato. Fortuna ha voluto che le dirette inseguitrici – escluso ovviamente il Gladiator – non abbiano approfittato dello scivolone compiuto nella sfida di ieri 28 marzo e che al momento la classifica veda ancora il Latte Dolce al 12° posto, quindi nella zona salvezza diretta. Una sfida da cui imparare tanto e dalla quale ripartire, prendendo esempio proprio dagli avversari di giornata e mettendo in campo la stessa fame di salvezza dimostrata dai campani allenati da Antonio Foglia Manzillo (a.o.).

Budoni

Sconfitta pesante del Budoni in casa della capolista Cavese, nel match valido per la ventinovesima giornata del campionato di Serie D girone G: la formazione di mister Cerbone ha tenuto bene la gara un tempo di gioco, subendo la rete al 40’ da Di Piazza, lesto a sfruttare una sbavatura della difesa sarda. Nella ripresa i biancazzurri hanno avuto l’occasione per pareggiare con Mauriello, ma Boffelli è stato bravo a respingere la conclusione ravvicinata del centrocampista. A seguire la doppietta di Addessi, che ha fissato la gara sul punteggio di 3-0. Ora si complicano i piani salvezza del Budoni, sempre più sul fondo della classifica. La soglia da raggiungere per una salvezza diretta è ora a undici lunghezze, tante considerato che mancano cinque turni alla fine del campionato. Ipotizzabile un aggancio alla zona play-out, ma gli uomini di Cerbone non dovranno compiere passi falsi, anche perché il divario è di sette punti e i quelli a disposizione fino al termine della stagione sono quindici. Servirà un’autentica impresa al Budoni, già a partire dalla prossima gara con il Cynthialbalonga, alla ripresa dopo le festività pasquali, per salvare una stagione che si è complicata con il passare delle giornate (e.s.).

La Redazione

TAG:  Serie D
 
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