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Serie D | Tra le difficoltà delle sarde a gioire è solo il Cos

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Giornata tra luci e ombre per le quattro sorelle sarde impegnate nel girone G della Serie D. L’unica squadra isolana a uscire dal campo con i tre punti in tasca è il Costa Orientale Sarda di Francesco Loi che sul campo del Trastevere grazie a un Santoro in grande spolvero ritrova la gioia del successo. Pari con rammarico invece per il Latte Dolce di Mauro Giorico che si divide la posta in palio contro la Boreale. Sconfitte dal sapore differente invece per Budoni e Atletico Uri, con i primi beffati nel finale su calcio piazzato e i secondi che si sono dovuti arrendere con onore alla maggiore qualità della capolista Cavese.

Costa Orientale Sarda

Torna al successo il Costa Orientale Sarda di mister Loi, che espugna il “Trastevere Stadium” al culmine di un match in cui gli isolani, hanno dimostrato determinazione, grinta e quella fame di successi che ha reso straordinario il percorso fatto finora dai gialloblù. Sugli scudi il centrocampista offensivo ex Budoni Giacomo Santoro, autore di una doppietta, che ha spianato la strada ai sarrabesi-ogliastrini. Quello ottenuto dai sardi è un successo importante non solo per conservare la zona playoff, ma in particolare per ritrovare il feeling con il successo che mancava da due giornate, ovvero dal derby vinto in casa dell’Atletico Uri per 3-2. Tre punti conquistati frutto dell’atteggiamento messo in campo e del grande lavoro che si sta facendo in quel di Tertenia sul fronte giovani, come dimostrato dalla cessione di Piras al Catanzaro in Serie B. Un risultato positivo che ridà morale, fiducia e consapevolezza in vista del prosieguo del campionato. La classifica sorride ai gialloblu che, al momento, si trovano al 5° posto con 37 punti totalizzati, distanti 3 lunghezze dalla seconda casella ricoperta dal Cassino, con ancora 7 punti da conquistare per il raggiungimento della fatidica quota salvezza posta a 44 punti. Ora nel futuro, dopo la sosta del campionato, ad attendere Nurchi e compagni ci sarà il match casalingo contro l’Ostiamare, lo scontro di alta quota sul difficile campo della Nocerina di Marco Nappi e infine il match contro il Nuova Florida a Tertenia. Un trittico di gare in cui continuare la propria marcia verso il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, prima di guardare la classifica, vedere dove si è arrivati e iniziare a sognare.

Latte Dolce

Rabbia e delusione ma anche consapevolezza e voglia di non mollare. Un mix di emozioni opposte regna in questo momento in casa Latte Dolce. Dopo la sconfitta contro il San Marzano, da capitan Cabeccia e soci ci si aspettava la più classica delle reazioni veementi, specialmente in uno scontro salvezza importantissimo come quello contro la Boreale. L’approccio dei sassaresi, nei primi minuti, è stato quello giusto, con una partenza aggressiva e decisa, culminata con il quarto centro in campionato di Scognamillo, sempre più uomo chiave nella terza linea del Latte Dolce. Poi, dal pari subito con l’eurogol di Sablone in poi, qualcosa ha cominciato a non funzionare: dall’approccio agli errori di giocata fino a un baricentro troppo basso. Alla fine quello che ne è venuto fuori è un pareggio per 1-1 che più che di punto guadagnato sa di occasione persa. Il digiuno da vittorie per la squadra di Giorico dura da quasi un mese, ovvero dal successo per 1-0 nel derby sardo contro il Budoni. Di conseguenza, per conquistare la salvezza diretta, è necessaria una scossa da parte di tutto il roster biancoceleste fin dalla prossima partita e per tutto il resto del girone di ritorno. “Bisogna che i ragazzi capiscano che è il momento di dare qualcosa in più”, ha dichiarato mister Giorico dopo il fischio finale del match contro la Boreale. Ora, quindi, non è il momento dei rimpianti ma quello della reazione. Per vedere se il Latte Dolce, attualmente dodicesimo in classifica a quota 25 punti (in compagnia dell’Anzio), potrà essere in grado di fare quel salto di qualità decisivo nella lotta per non retrocedere, ecco che, calendario alla mano, arriverà un test molto complicato ma che può dare delle indicazioni davvero importanti. Il Latte Dolce, infatti, andrà a far visita – domenica 18 febbraio alle ore 14.30 – ad una delle formazioni più in forma del momento del girone G ovvero il Cassino, seconda forza della competizione alle spalle della capolista Cavese e reduce da quattro vittorie consecutive nelle ultime 5 partite ufficiali disputate in campionato, l’ultima delle quali ottenuta contro l’Anzio. Per il Latte Dolce un’occasione non solo per dare un segnale importante a tutte le dirette concorrenti ma anche per dimostrare di potersela giocare anche con le big del campionato.

Atletico Uri

Nulla da dire. L’Atletico Uri ha provato a giocarsi le sue carte, senza cambiare di una virgola la propria identità di gioco e combattendo con il coltello tra i denti per tutto l’arco della gara. Alla fine però a spuntarla è stata la qualità e il talento della Cavese che, in quel del Ninetto Martinez, ha dato una dimostrazione di forza da prima della classe quale è. Il 3-1 rimediato dai ragazzi di Massimiliano Paba è un risultato giusto, reso meno ampio grazie a due interventi miracolosi di Tirelli nel secondo tempo. Andando oltre al verdetto del campo, ma guardando al tipo di prestazione fatta dall’Atletico Uri, i segnali incoraggianti sono arrivati in particolare dall’atteggiamento messo in campo. Una squadra che fino al fischio finale ha corso, si è dannata l’anima, mostrando lo spirito giusto per la salvezza. Un gruppo che non ha guardato alla maggiore qualità degli avversari ma ha sempre combattuto con l’obiettivo di riaprire una gara quasi sempre a senso unico. Se rimanere ottimisti è un buon punto di partenza per guardare al futuro, allo stesso tempo però è necessario mantenere il contatto con la realtà. Il momento storico attuale vede Fadda e compagni vivere il periodo più difficile della stagione. Sono infatti dieci le gare senza successi da parte dei giallorossi, l’ultima vittoria risale al 26 novembre sul campo del Trastevere per 2-0: da quella gara in poi sono arrivate sei sconfitte e quattro pareggi. A rendere ancora più amaro questo ruolino di marcia sono proprio le gare terminate in parità. Quando l’Atletico Uri, negli ultimi dieci appuntamenti del campionato, ha portato a casa un punto il risultato finale è stato sempre di 0-0: tutti contro dirette concorrenti per la salvezza, ovvero Gladiator (in casa), Flaminia (fuori casa), Nuova Florida (fuori casa) e Boreale (fuori casa). Quattro punti conquistati che corrispondono ad altrettante occasioni perse per compiere il giusto allungo verso la salvezza. Un dato, quello relativo ai gol fatti (solo 5 nelle ultime 10 gare), che sta pesando di gran lunga sul percorso dei ragazzi di mister Paba che di ritorno dalla pausa saranno chiamati a un passo in avanti sotto questo aspetto. Un cambio di marcia già a partire dal prossimo impegno di campionato sul campo dell’Anzio – 13° in classifica a quota 25 e un gradino più in alto dell’Atletico Uri fermo a 23 -, un match da non sbagliare sia per ritrovare il feeling con la vittoria, ma in particolare per conquistare punti importanti per mantenere la categoria.

Budoni

Così non va. Quanto di buono visto in occasione del successo contro l’Atletico Uri è stato cancellato e spazzato via dagli ultimi minuti del match di Ischia. Una gara attenta, in cui il Budoni è stato bravo non solo nel contenere le offensive della formazione campana, ma in particolare nel riuscire a riportare in equilibrio il risultato dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa. Poi nel finale quello che non ci si aspetta da una squadra che ha un disperato bisogno di punti. Calcio di punizione dal limite. Barriera folta che, al momento del tiro da muro. si apre inspiegabilmente trasformandosi in una trappola per Marano. Una lettura sbagliata, avventata che i galluresi hanno pagato a carissimo prezzo, facendosi agganciare in classifica dal Gladiator e scendendo al 15° posto che vale la retrocessione diretta. Mancata concentrazione nei minuti finali di una gara che per l’ennesima volta punisce Farris e compagni in stagione, un dettaglio che si sta trasformando in un macigno pesante per gli uomini di Petrone che per riuscire a conquistare la salvezza dovranno assolutamente cambiare registro. Lo stop di due settimane è oro che cola per il Budoni, 14 giorni in cui il video della rete subita nel finale di gara contro l’Ischia dovrà essere visto e rivisto per capire cosa non bisogna fare per mantenere la categoria. Delusione e amarezza che vanno oltre gli aspetti positivi visti in quel di Ischia e che dovranno trasformarsi in rabbia e voglia di riscatto per le ultime battute del campionato. Il percorso del Budoni, di ritorno dalla pausa, non sarà dei più semplici: prima al Pasquale Pinna arriverà la Nocerina di Marco Nappi, reduce da cinque vittorie consecutive, poi i due scontri contro dirette concorrenti per la salvezza come Gladiator (fuori casa) e Flaminia (in casa). Un trittico di impegni in cui concentrazione, grinta e fame da salvezza, saranno decisivi per rialzarsi, una serie di impegni che diranno molto sul futuro dei galluresi.

Andrea Olmeo

TAG:  Serie D
 
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