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L'esultanza dell'Olbia dopo un gol | Foto Sandro Giordano

Tra campo e schermaglie societarie: per l’Olbia sarà un aprile rovente

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Un gol illusorio su calcio di rigore firmato dal solito Ragatzu, così come illusoria è stata la respinta di Rinaldi sul rigore di Pane, su cui si è avventato Parlanti per dare il via alla rimonta del Sestri Levante. In casa Olbia la situazione si fa sempre più nera: il ko del Nespoli contro la matricola di Enrico Barillari – arrivata a 41 punti e ormai con un piede e mezzo nel prossimo campionato di Serie C – segna un altro passo indietro per i galluresi di Marco Gaburro. Che nell’ennesimo spareggio salvezza di un sempre più convulso finale di stagione avevano la necessità di una vittoria per continuare ad alimentare le speranze di disputare i playout. Un’ipotesi che, se il campionato fosse finito al fischio finale del match contro il Sestri, sarebbe naufragata visto il distacco di 10 punti dall’Ancona quintultimo. Certo, i bianchi devono recuperare la gara esterna contro il Rimini e la matematica dà loro ancora speranze, viste le cinque gare a disposizione di La Rosa e compagni, il cui obiettivo è quello di ridurre il distacco con la quintultima a massimo 8 punti.

Schermaglie

Ma a rendere ulteriormente complicato il cammino in campo contribuiscono le vicende societarie. La fresca nomina di Guido Surace, membro di Swiss Pro, come nuovo presidente dell’Olbia ha accelerato il processo di cambiamento in dirigenza, con il commercialista svizzero di origini argentine che si è presentato a fine gara in conferenza stampa per dire le prime parole da nuovo numero uno del club. “Retrocessione? Non consideriamo l’opzione Serie D. Io non penso direttamente a questa eventualità. Io penso che il 19 maggio (data della finale di ritorno dei playout ndr) la squadra sarà in serie C e potremo pianificare i progetti a lungo termine”, ha detto Surace ai cronisti. Che gli hanno anche chiesto di Alessandro Marino, suo predecessore sulla tolda di comando, passato in pochi mesi da patron a socio di minoranza: “Alessandro Marino sta continuando a collaborare con noi così come tutta la dirigenza che ha lavorato finora per raggiungere la salvezza. Lui resterà come rappresentante in Lega Pro del club”. Parole che sembravano testimoniare concordia e volontà comuni all’interno della dirigenza tra Swiss Pro e la vecchia gestione. Nulla di più sbagliato evidentemente, dato che a stretto giro di posta lo stesso Marino ha diffuso un comunicato stampa di smentita: “Confermo che nella serata del 17/3/2024 ho rassegnato le mie dimissioni da Presidente del consiglio di amministrazione dell’Olbia Calcio contestualmente ad Alexandre Tartara e Gian Renzo Bazzu. Smentisco che da quel giorno io stia collaborando con l’Olbia Calcio in qualche modalità operativa”. Una nota dal tenore ben differente rispetto alle parole concilianti usate da Surace in conferenza stampa. E che trova ulteriore forza nella chiusa della nota stampa inviata alle redazioni dall’ormai ex presidente dell’Olbia. “Preciso inoltre che assieme ad Alexandre Tartara e Gian Renzo Bazzu abbiamo già esercitato formalmente la nostra opzione di cessione delle rimanenti quote dell’Olbia Calcio. Siamo in attesa che Swiss Pro come da accordi formulati proceda alla trascrizione notarile nei tempi previsti dai contratti in essere”.

E ora?

Un addio anticipato rispetto ai programmi iniziali, che lascia presupporre settimane sempre più delicate sul fronte mediatico per il club di via Georgia. Anche perché, dopo quanto successo nelle ultime ore, alcuni interrogativi nascono spontanei: perché Marino ha sentito la necessità di smentire quanto affermato neanche un’ora prima dal suo successore Surace, specificando nella nota da lui firmata di essersi dimesso lo scorso 17 marzo? Perché la vecchia compagine societaria ha deciso di liquidare le proprie quote in anticipo di qualche mese rispetto alla fine naturale della stagione sportiva? Da cosa nasce questa fretta di cedere le quote? E soprattutto, come reagirà il nuovo cda dell’Olbia a trazione Swiss Pro alle parole di Marino? Difficile fare previsioni, specialmente dopo i tanti colpi di scena degli ultimi mesi. Quel che è certo è che il futuro dell’Olbia si gioca in poche settimane, tra campo e scrivanie. Aprile sarà un mese ancor più caldo di quanto lo siano stati i mesi scorsi. Marino ha già detto che parlerà a tempo debito: “Ora e fino a fine campionato la priorità assoluta sia mia mia che di Bazzu e Tartara rimane quella di stringerci attorno ai ragazzi per fare tutto quanto nelle nostre possibilità e nei nostri ruoli al fine di ottenere la salvezza evitando ulteriori distrazioni”. Ecco, evitare ulteriori distrazioni: riuscirà la squadra di Gaburro a astrarsi da una situazione mai vissuta nel recente passato e concentrarsi soltanto sul campo? Rimini, Perugia, Pescara, Pontedera e Spal: il calendario presenta un menù da incubo per i galluresi, chiamati a cancellare subito il ko contro il Sestri Levante, per provare ad allontanare qualche nube di un finale di stagione che si preannuncia rovente.

Francesco Aresu

TAG:  Olbia
 
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