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Claudio Ranieri nella sala stampa della Bluenergy Arena

Cagliari, Ranieri: “Abbiamo dimostrato a noi stessi che vogliamo stare in Serie A”

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Le parole del tecnico del Cagliari Claudio Ranieri nella conferenza stampa dopo l’1-1 tra i rossoblù e l’Udinese (QUI la cronaca).

Sulla gara

“Questo Cagliari è vivo? Il bicchiere è mezzo pieno, assolutamente. Sapete che sono positivo. Era normale soffrire all’inizio, dato che loro arrivavano dall’impresa di Torino. Erano in fiducia, noi faticavamo a trovare le giuste misure. Loro hanno trovato il gol della domenica, buon per noi che non ci siamo avviliti: avevo chiesto di essere sempre compatti, il gol ci ha dato quella voglia di continuare. Nella ripresa siamo partiti a spron battuto, abbiamo preso la traversa con Lapadula e di fatto abbiamo fatto quello che hanno fatto loro nel primo tempo, ma loro sono stati bravi in un paio di ripartenze, anche se siamo stati bravi a chiudere tutti i varchi. Credo che tutte e due le squadre volessero vincere, ma è stato un pareggio meritato per entrambe. Gaetano tra le linee? Si è inserito subito nel nostro scacchiere, è un ragazzo molto intelligente e con velocità di pensiero, vede il gioco. I ragazzi gli hanno spiegato come giochiamo, ma lui è stato bravo a fare anche lavoro sporco insieme a Lapadula: nella prima mezz’ora quando erano in parallelo riuscivano a prenderci spesso, poi li ho messi in verticale ed è andata molto meglio”.

Scelte tattiche

“Problemi fisici in settimana? Nè Nandez nè Mina si erano allenati, ho deciso di rischiare più Yerry perché è un giocatore esperto e si conosce bene, so che si sa gestire. Nahitan è un generosissimo, se ha 100 dentro ti vuole dare 300, è abituato a scaricare troppo il suo contachilometri e per questo ho aspettato a inserirlo nel secondo tempo. Abbiamo giocato con un 4-4-2 all’inizio, che poi è diventato un 4-2-3-1 con Jankto e Luvumbo che hanno avuto la possibilità di aggredire i terzi di difesa dell’Udinese. Come mai Lapadula con i lanci lunghi e non un centravanti fisico? Faccio una battuta, la prossima chiederemo di giocare in dodici (sorride, ndr). Scherzi a parte, la coperta è quella: se tiro da una parte dall’altra mi scopro e ci fanno gol. L’Udinese è una squadra fisica e che dribbla tanto, per quello ho detto ai ragazzi di stare compatti perché se fossimo stati aperti ci avrebbero potuto fare più male”. 

Punto terapeutico

“Pareggio che funge da brodino per fare bene allo stomaco di un Cagliari malato? Sì, gli errori li commettiamo sempre, e non voglio sottolineare gli errori di uno o dell’altro. Oggi avevo chiesto di far vedere a noi stessi che non vogliamo retrocedere: rispetto delle consegne, restare corti e compatti e alla fine avremmo tirato la linea e vedere ciò che abbiamo fatto. Ma le somme si tirano alla fine, non oggi. Nulla è deciso: siamo in piene sabbie mobili, ma oggi abbiamo dimostrato a noi stessi che vogliamo restare in Serie A. E volevo ringraziare ancora i nostri tifosi, sono magnifici perché non è facile essere ultimi o penultimi e avere questo sostegno. Finché ci staranno dietro avremmo il 30/40% in più di possibilità di salvarci. Oggi nuova ripartenza? Sissignore, ci giochiamo tutto in ogni partita”. 

dall’inviato a Udine Francesco Aresu

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