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Cos, Loi “Pari giusto. I punti che abbiamo, li abbiamo sudati sul campo”

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Il commento di Francesco Loi, mister della Costa Orientale Sarda, dopo la sfida contro la Cavese 1919, terminata sullo 0-0.

Giudizio sulla gara
Ho visto una partita molto equilibrata, una partita dove gli equilibri sono importanti. Non puoi venire a giocare a Cava, contro la prima in classifica, in uno stadio che la metà dei nostri giocatori se lo sognava la notte fino all’anno scorso. Noi siamo arrivati qua con un po’ di assenze oggi, siamo scesi in campo con dei ragazzi che l’anno scorso facevano la seconda categoria, giovani, meritevoli, hanno fatto molto bene e non hanno sfigurato. Però ovviamente non potevamo venire qua e fare un assalto all’arma bianca, anche perché siamo molto consapevoli delle nostre qualità e dei nostri limiti e onestamente, venire qua e regalare campo alla Cavese non era quello che abbiamo preparato in settimana. Abbiamo preparato una partita dove abbiamo pensato a giocare, non penso che abbiamo fatto le barricate, abbiamo avuto le nostre occasioni, loro le loro, hanno avuto il rigore. Abbiamo avuto una palla molto importante con Aloia a fine primo tempo e una traversa con Demontis nel secondo, loro poi hanno avuto una palla gol importante alla fine. Penso che il pareggio sia un risultato giusto e che questa squadra non abbia rubato nulla, con tanto rispetto per la prima in classifica, per i giocatori, per l’allenatore, per il pubblico e per l’ambiente, al quale devo fare i complimenti perché generalmente quando arrivi a giocare in una piazza così vieni insultato dalla mattina alla sera, abbiamo visto un ambiente molto bello, dove si sente calcio, con i tifosi che hanno cantato per tutta la partita e non siamo mai stati né insultati né trattati male, anzi siamo stati messi a nostro agio da quando siamo arrivati e per questo ringraziamo e sicuramente non saremo da meno, per caratteristiche nostre da sardi, dove riproporremo la stessa ospitalità che abbiamo ricevuto. Calcisticamente per noi stare la è vivere un sogno, è l’undicesimo risultato utile consecutivo, abbiamo cambiato un po’ strada rispetto all’inizio del campionato dove subivamo tantissimi gol e ne facevamo tantissimo. Le ultime sei partite per cinque volte non abbiamo preso gol. E’ un segno di crescita però dovremmo lavorare per ridare un po’ di linfa alla fase offensiva, perché è vero che oggi abbiamo avuto delle situazioni, ma a tratti siamo stati troppo lunghi, abbiamo usato poco il fraseggio e il possesso palla.

Cavese e Cos possono dire la loro sul lungo periodo?
La Cavese senza ombra di dubbio, noi siamo prestati a questa classifica, in questo momento, perché non era né preventivata e sicuramente non abbiamo costruito la squadra per vincere campionati. Però, non ci ha regalato mezzo punto nessuno e tutti quelli che abbiamo fatto ce li siamo sudati sul campo. Ovviamente il nostro obiettivo, in questo momento, è raggiungere la salvezza il primo possibile e poi di cercare di buttar dentro altri ragazzi giovani perché viviamo in una realtà molto diversa dalla vostra, viviamo in un territorio che non è così popolato e abbiamo la necessità di costruirci il futuro con le nostre mani. Però, in questo momento, il secondo posto è più che meritato perché abbiamo incontrato tutte le squadre costruite per vincere il campionato e con nessuna abbiamo sofferto in modo palese. Molte le abbiamo battute, quasi tutte, oggi abbiamo portato via un punto che per noi rimarrà nella storia del calcio di questa società, perché è arrivata una società che ha un anno e mezzo di vita, con 3800 abitanti, e meritatamente ha fatto un punto con una squadra che ha una storia e una tradizione diversa.

Gestione della gara
La caratteristica principale della Cavese, memori della partita con il Budoni dove nel primo tempo ha surclassato la squadra di casa, era da mettere in conto una partenza molto forte. D’altro canto, con la scelta del portiere over, abbiamo fatto una scelta abbastanza importante, perché è la prima partita che giochiamo con il portiere over perché volevamo serenità e esperienza dietro. L’abbiamo ottenuta. Visto il primo tempo, tra il primo e il secondo tempo ho chiesto qualcosa di più ai ragazzi, perché c’erano gli spazi e le due squadre avevano corso tanto, su un campo pesante, si vedeva qualche segnale da una parte e dall’altra di qualche difficoltà a livello atletico. Noi stavamo subendo molto sui quinti, giocando con un modulo particolare, perché abbiamo giocato col doppio trequartista ma che di trequartista vero poi sostanzialmente non c’era nessuno dei giocatori a disposizione, loro sono passati a giocare con un attacco fuori categoria, noi abbiamo finito con un terzino 2005 che ha fatto il trequartista. E’ vero siamo stati più bravi sulle seconde palle perché abbiamo messo qualche centimetro in più e un po’ di brillantezza con Laconi che ha sostituito Serra, che ha avuto un po’ di difficoltà ad ambientarsi alla partita, non facile per un ragazzo che l’anno scorso giocava in prima categoria.

Mercato per vincere il campionato?
Il calcio è uno sport agonistico dove nessuno gioca per perdere, quindi quando giochi, in qualsiasi campo, giochi per vincere anche se l’avversario sulla carta è superiore a te, sia come blasone sia come potenzialità economica. Noi faremo degli investimenti sicuramente se ci dovesse capitare l’occasione di prendere 2006, 2007 e 2008 in prospettiva del prossimo anno. Lo faremo in funzione del nostro settore giovanile, dal quale noi peschiamo molto volentieri ogni settimana, e quelli sono gli investimenti produttivi, anche perché potenzialmente e a livello economico noi siamo una società serissima, che mantiene tutti gli impegni, regolarmente, ma non siamo una società ricca. Siamo una società di gente che lavora 365 giorni all’anno e lo fa tanti per passione, tanti per volontariato, per professione perchè le figure professionali ce le abbiamo, in campo e fuori dal campo, con uno staff importante. Però non faremo la rincorsa a fare le aste e prendere giocatori, poi il progetto è basato su giocatori sardi. Andare a fare un mercato oggi significherebbe rimangiarci le parole che abbiamo preso e, nei confronti dei nostri partner commerciali che hanno sposato questo progetto, vorrebbe dire mancare di rispetto. Prenderemo dei giocatori, se dovesse essere necessario, molti giovani e prevalentemente sardi.

Sulla Cavese
Merita il posto che ha in classifica. Non è una sorpresa per nessuno. Gli ultimi due anni ha fatto campionati di vertice, l’anno scorso ha avuto la sfortuna di perdere uno spareggio. La squadra è molto forte, con giocatori importanti. Non ci ha concesso tanto, ma io non ricordo una parata del mio portiere che, rispetto a tutti i portieri che sono passati di qua, ha passato una giornata abbastanza serena. Sul rigore, è stato un gran regalo da parte nostra, probabilmente l’over in porta ha destabilizzato anche chi è andato a calciarlo. Un centimetro in meno e il tiro di Demontis entra dentro e vinciamo noi.

C’è una rinascita del calcio sardo?
La realtà in Sardegna rispetto a quella del girone campano, oggi noi siamo la quarta squadra per importanza in Sardegna, dopo il Cagliari, l’Olbia, la Torres e poi, in questo momento, ci siamo noi. La Serie D in Sardegna vale come la Serie C nel resto d’Italia, noi abbiamo creato questo progetto perché è una squadra territoriale, che si apre un attimino a tutti, non avendo una storia, una tifoseria, non avendo tanti numeri. Il calcio sardo rinasce solo se ci si unisce. Togliamo fuori la Torres che è come la Cavese, ha la sua tifoseria, con una sua storia, fa 6 o 7 mila spettatori a partita, ha una proprietà importante a livello economico, ma anche loro hanno cercato di prendere i migliori profili sardi che possono fare il professionismo, ma poi sono andati a fare mercato importante con giocatori di serie C. La Torres ha giocato le prime dieci o dodici partite senza pensare al minutaggio dei giovani, è una cosa che poche società in Italia si possono permettere. Solo quelle che puntano a vincere il campionato.

Per Concessione Ufficio Stampa Cavese 1919

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