Il commento di coach Antonello Restivo prima della gara di campionato della sue Dinamo Women in casa contro Bologna. Il tecnico delle sassaresi ha analizzato l’ottimo momento di crescita per le biancoblù tra campionato e EuroCup.
Sul momento
“Sapevamo dall’inizio che il calendario non ci avrebbe permesso una partenza sprinti viste le tante sfide dure, siamo stati bravissimi ad avere pazienza e fiducia e ora piano piano le ragazze stanno giocando una pallacanestro pazzesca, quasi un nuovo modo di giocare nel basket femminile, tiriamo circa 30 volte da tre e per questo sport a livello femminile non è scontato. Ora ci aspetta una sfida particolare e bella come quella a Bologna. Per noi è stimolante giocare contro squadre così competitive e spero ci sia davvero tanta gente al Palazzetto”.
Carattere
“Cerchiamo di vincere anche in maniera sporca adesso, la chiave è stata l’intensità per noi. Io ho sempre detto che ho Carangelo che è il play più forte che ci sia campionato e ora sta facendo giocare la squadra in modo perfetto. Sta mettendo in condizione tutte le compagne di andare al tiro e di gestire il possesso con serenità. Dentro di noi deve sempre esserci la voglia di vincere”.
Su Bologna come esame di maturità
“Ogni gara per noi è importante, in ogni sfida cerchiamo di trovare nuove certezze. Bologna è una bella partita e non vediamo l’ora di giocarla. Vorrei che gli arbitri non condizionassero il gioco, come a volte capita in questo tipo di gare. Come già successo in passato con Bologna. Spero che si possa giocare per divertirsi e far divertire il pubblico. Gli esami non mi piacevano a scuola e ora mi piacciono ancora meno”.
Sui singoli
“Hollingshed è una giocatrice che vive sul tiro da 3 punti e questo la condiziona, quando non va a canestro entra un po’ in sfiducia. Ma lei ha nelle sue mani anche di aprire il campo in contropiede e di fare dei tagli come ha fatto a Brescia. Ora ha capito che se alza l’intensità difensiva anche in attacco diventa più fluida e meno focalizzata solo sul fare canestro. Ma per noi lei non è mai stato un problema tattico. Stavamo solo cercando la giusta via per utilizzarla al meglio. Lo abbiamo visto anche in Ungheria”.
Roberto Pinna