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Marco Gaburro, allenatore dell'Olbia | Foto Facebook Olbia

Olbia, Gaburro: “Voglio vedere la fame da salvezza. Mercato? Qualcosa si farà”

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In occasione dell’ultima puntata di Serie C…entotrentuno, la nostra rubrica di approfondimento dedicata alle squadre sarde impegnate nella terza serie nazionale, come ospite abbiamo avuto il nuovo tecnico dell’Olbia Marco Gaburro. Una partenza con il botto per l’ex allenatore del Rimini sulla panchina dei bianchi, che si è presentato al proprio pubblico con un importantissimo successo per 1-0 contro l’Arezzo.

Sulla scelta di approdare a Olbia

“Quest’anno ho fatto una scelta personale molto netta, in carriera ho fatto sia la Serie C che la Serie D. In quarta serie ho avuto richieste importanti. Negli ultimi sei anni ho vinto tre campionati e quando si ha questo profilo è chiaro che bisogna mettere dei paletti, io volevo allenare in Lega Pro anche quest’anno. Volevo degli stimoli importanti e in questa fase per me la categoria giusta era importante, in particolare dopo i playoff raggiunti con il Rimini lo precedente stagione. Avevo la possibilità di scegliere un’altra piazza, ma in quel momento ha prevalso l’istinto, in primis perché ho allenato in varie parti d’Italia e per me venire in Sardegna, che ho solo visitato per le vacanze, è stato un elemento decisivo. Anche affrontare il girone B, che è quello che conosco meglio, è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a scegliere Olbia. Questo è un raggruppamento molto più difficile rispetto a quello della scorsa stagione. Altra cosa che mi ha fatto scegliere i bianchi è il valore di questa squadra, è partita bene e ha un parco giocatori molto valida, nonostante i numeri e le critiche che sono arrivate negli ultimi mesi. Qua ci sono dei valori che devo cercare di ritirar fuori con una proposta che sia il più adatta possibile ai giocatori che ci sono”. 

Su come ha trovato la squadra al suo arrivo

“Non ho trovato un gruppo demoralizzato, più frastornato. Ho vissuto situazioni di crisi, ed è normale che quando queste si allungano a livello emotivo si soffre. Io sono arrivato in una settimana in cui la squadra aveva subito il cambio dell’allenatore. Questo è un fattore che, come è lecito che sia, ha scombussolato la squadra. È stata una settimana molto intensa ma che mi ha dato sensazioni contrastanti. In allenamento ho visto un cambio di passo tra venerdì e sabato e questo mi ha lasciato fiducioso. Questo è un gruppo che ha dimostrato da subito tanta disponibilità, fattore che non è scontato di questi tempi”.

Sulla prima gara

“La partita è stata preparata in cinque sedute, questo per me è stato un aspetto molto stimolante. Riuscire in pochi allenamenti a far passare un’idea è una sfida. Mi sono concentrato sulle priorità che servivano a questo gruppo, pensando meno al calcio che piace a me. Di solito le mie squadre sono molto aggressive e giocano alte. Però non era il momento adatto per fare questo tipo di gioco, perché l’autostima era bassa e il rischio di andar sotto sarebbe stato troppo pericoloso per il buon esito del match. I ragazzi sono stati molto bravi a interpretare la gara in maniera attenta. La prima frazione è stata equilibrata, anche se abbiamo avuto più occasioni noi rispetto all’Arezzo. Mi ha un po’ sorpreso il loro atteggiamento nella prima frazione, solitamente loro sono una squadra che gioca in maniera aperta, però mi è sembrata un po’ impaurita. Uscire dal primo tempo con la sensazione di non aver subito un tiro in porta era importante per la testa della squadra. Dopo il gol del vantaggio l’Arezzo ha cambiato modo di giocare e questa maggiore aggressività dei toscani ci ha permesso di interpretare meglio la partita”. 

Sull’aiuto dei senatori ai più giovani

“L’Olbia ha dei giovani molto interessanti. Certo fare un campionato di rincorsa, in cui è difficile gestire psicologicamente la tensione è difficile per i giovani. Ecco il compito dei nostri senatori è quello di dargli la giusta mentalità per affrontare questi mesi, che è molto diverso rispetto a quello che si fa in un campionato di Primavera. Questo lavoro non può farlo solo l’allenatore, ci sono degli aspetti di comunicazione che contano quanto il giocare. Nei primi giorni di allenamento c’era poco tono verbale, poca intensità agonistica. Quando a volte si è più giovani si è più leggeri, non basta saper giocare a pallone bisogna avere la testa in quello che si fa. Non esiste un problema giovani, abbiamo dei profili che possono ambire a categorie importanti. 

Sulla corsa salvezza

“All’Olbia mancano 4 o 5 punti, in un girone così equilibrato nella parte centrale e con una classifica così compatta, sono tanti questi punti. Matematicamente è ovvio che si possono rimontare, ma lo è altrettanto difficile scalare le posizioni. Ora il primo passo è diventare squadra nello spogliatoio. Serve trovare qualche colpo e per farlo bisogna diventare squadra e avere la giusta fame da salvezza. Il primo passo lo abbiamo fatto battendo l’Arezzo. Dobbiamo avere lo stesso approccio con tutte le squadre che ci troveremo di fronte”. 

Sul mese di febbraio

“Ora non possiamo fare nessun pensiero a lungo termine per il calendario, a oggi siamo al minimo rispetto a quello che possiamo fare.  La squadra vista ad Arezzo è al minimo del potenziale. L’unica squadra ingiocabile di questo girone è il Cesena. Tutte le altre sono avversarie forti che però lasciano punti spesso. Bisogna vivere di giornata in giornata, consapevoli che ogni partita si può vincere. Tutte hanno avuto momenti di flessioni, le uniche che hanno dimostrato continuità di risultati sono Cesena e Torres. Ogni settimana bisogna trovare una chiave di lettura della gara perché le squadre hanno tutte una propria identità, questo è il bello e allo stesso tempo il difficile di allenare in Serie C”. 

Sul rendimento di Ragatzu, Biancu e Nanni

“Loro sono tre giocatori importanti, chiaro che Ragatzu è un giocatore che ha fatto tantissimi gol anche l’anno scorso. Non vive di ricordi, ha una forza straordinaria. Anche in altre stagioni ha avuto partenze difficili, ma nel girone di ritorno sono convinto che sarà molto utile. Lui è il giocatore che domenica ha corso di più di tutta la squadra, questo fa capire quanto si è calato nella partita e quanto ha dato. Se lui fa quelle corse di rientro diventa veramente un calciatore importante. Spalletti ricordava che la tecnica ti dice da dove vieni, mentre la spallata che si dà a un avversario e la corsa di rientro che si fa ti dice dove vuoi andare. Questo deve essere il motto dell’Olbia. Abbiamo giocatori di grandi qualità come Biancu: lui può fare tantissimi ruoli, ha una gamba importante e come tutti ha sofferto quando la squadra non girava. Lui è un 2000, deve entrare ancora nel pieno della maturità per noi è molto importante. Abbiamo diversi elementi validi in più zone del campo. Se la società dovesse riuscire a equilibrare di più la rosa sono sicuro che faremo un gran girone di ritorno”.

Su cosa serve nel mercato

“Bianchimano e Schiavone domenica sono stati tra i migliori in campo. La società si è già mossa bene. Guidotti, l’ultimo arrivato, ha un potenziale incredibile, se non avesse avuto tanti infortuni farebbe il titolare in Serie A svizzera. Sono molto contento che abbia colto questa sfida, è una scelta non da tutti, ho visto in lui lo spirito giusto. Tutti vogliono giocar sempre, però quando si ha un calendario così difficile e così tanti diffidati serve qualcosa in più a disposizione. Forse dal mercato servirebbe qualcosa in più sia in attacco che in difesa, il mio compito è quello di allenare. Tra due giorni non parleremo più di mercato”. 

La Redazione

TAG:  Olbia Serie C
 
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