È spettato a Stefano Pudda l’onore e l’onere di essere il primo sardo a calarsi in un abitacolo di un’auto da rally dopo la sosta forzata per la pandemia del coronavirus.
Il navigatore di Padru ha letto le note a Nicola Ristori su una Peugeot 208 R2 al Rally del Casentino, primo evento ufficiale del rallysmo italiano della ripartenza. “È stata una gara un po’ atipica– ci racconta Stefano- nel senso che le nuove norme impongono che i rally vengano fatti tutti in un giorno con una serie di regole da rispettare. All’ingresso dell’assistenza erano previsti dei punti di controllo sanitario per la temperatura ed è obbligatorio l’uso della mascherina per tutto il team. A ogni assistenza la macchina doveva essere sanificata: per noi in abitacolo erano obbligatori sottocasco tenuto sino sopra al naso e occhiali protettivi, poi appena toglievi il casco dovevi subito indossare la mascherina. Ci sono stati tanti controlli e le prove speciali erano a porte chiuse, in assistenza potevano accedervi solo 6 persone per ogni team compresi pilota e navigatore. Ho accettato di partecipare a questa esperienza anche perché ero curioso di vedere come comportarmi con queste regole nuove, sperando ovviamente che si torni alla normalità quanto prima. Una manifestazione comunque ben organizzata.”.
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Il portacolori del Team Autoservice Sport ha partecipato e concluso la gara, vinta da Crugnola-Ometto sulla Citroen C3 R5, in 67ª posizione (diciassettesimi di classe R2B). “Dal punto di vista sportivo– conclude il navigatore- è stata una gara bellissima, la macchina era molto buona e performante. Nicola, il mio pilota, era alle prime armi su quest’auto che comunque ha bisogno di una certa esperienza per trarne il meglio. A prescindere dal risultato è stata una gara molto bella, con prove bellissime e storiche. Sicuramente un’esperienza da rifare. L’obiettivo dell’equipaggio è stato raggiunto, ci siamo divertiti e abbiamo fatto tanti km per prendere esperienza col mezzo che vorrà riutilizzare in futuro”.
Matteo Porcu