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Cagliari Primavera | Le pagelle: Bolzan-Carboni coppia decisiva, che impatto per Grandu

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I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo la sfida casalinga vinta al Comunale di Ussana contro il Genoa.

Auseklis: 5,5. Nel primo tempo non è chiamato a particolari interventi, qualche brivido però corre lungo la schiena rossoblù quando su due uscite su palla alta è un po’ incerto. È l’antipasto di un secondo tempo in cui la tensione gli gioca più di un brutto scherzo fuori dai pali, con più di una lettura errata in uscita. Sul gol nessuna colpa, con la vittoria che lo aiuterà a mettere da parte le incertezze vissute durante la mattinata.

Pintus: 6,5. Ci mette qualche minuto in più rispetto al solito per prendere le misure, ma soprattutto i tempi contro un Bornosuzov che fa valere chili e centimetri. Malgrado qualche piccolo problema nei tempi di marcatura gioca una gara in crescendo. Nel secondo tempo sono pochi, pochissimi i rischi corsi, tanta invece la concretezza, come quando devia in maniera decisiva il tiro di Ekhator in spaccata.

Catena: 6.5. Deve condurre la difesa e lo fa in maniera positiva, come diverse volte accaduto nella seconda parte di stagione. Dà tranquillità sin dall’inizio, con il Genoa che quando preme si scontra spesso con il suo tempismo.

Marini: 6,5. Gioca da terzo in difesa, ma spesso si ritrova anche a spingere. La sua partita è ordinata e senza sbavature. Una conferma del lavoro positivo fatto sin dal suo arrivo di gennaio, con il tempo che l’ha portato a prendersi i suoi spazi.

Grandu: 7. Schierato per la prima volta da titolare giostra sulla destra con personalità, facendo sì che Meconi resti un po’ più abbottonato del solito. Ha lo stesso effetto su Sarpa. Qualche volta mette in evidenza anche il suo passato da giocatore abituato a stare più vicino alla porta e finisce per essere la sorpresa più lieta della giornata.

Balde: 6. Una botta lo mette presto fuori uso. L’approccio era stato però comunque buono, ma ormai non è più una sorpresa. (Dal 22′ Trepy: 6,5. La palla per Vinciguerra in occasione del gol fa capire le potenzialità di un ragazzo che palla al piede sa bene cosa fare. Abbina fisicità a una evidente qualità palla al piede, ma è anche bravo a dare una mano in fase di ripiego. Anche nelle fasi finali di gara).

Marcolini: 6,5. Tanto lavoro invisibile ma importante. Nella ripresa colma quelle difficoltà avute in alcuni frangenti in fase di filtro. Meno in evidenza che in altre occasioni ma ugualmente importante. (Dal 80′ Conti: sv. Dentro per dare fiato al centrocampo nel momento di pressione del Genoa).

Idrissi: 7. La presenza di Marini lo porta a restare più alto sull’out di sinistra. In alcune situazioni non è perfetto nella fase di rifinitura, con un paio di scelte non perfette con il proprio mancino educato. Da metà prima frazione la sua partita però comincia a cambiare. Va vicino al gol del 3-0 con un rasoterra bloccato da Calvani pochi minuti dopo l’inizio del secondo tempo, ma soprattutto si trasforma nella solita opzione sulla sinistra per i rossoblù. Senza tentennare poi quando c’è da mettere grinta nei duelli difensivi. Esce ormai stremato. (Dal 80′ Cogoni: sv. Appena un quarto d’ora in campo per aiutare la squadra a tenere duro durante il forcing genoano).

Carboni: 7. Inizialmente il lavoro è per lo più oscuro, con un buon lavoro a fare da schermo su Romano. Il cambio di Balde lo porta nuovamente indietro di qualche metro e in fase di costruzione il suo apporto si sente, come dimostrato sul gol quando è lui a dare il via all’azione ripulendo il pallone. Nel secondo tempo delizia il pubblico con un tocco sotto che vale il 2-0. La sua è una prova a tutto tondo, con il secondo gol consecutivo che conferma come testa e fisico vadano dopo qualche difficoltà stagionale alla stessa velocità.

Vinciguerra: 6,5. Pronti, via e porta all’ammonizione di Pittino. La sua velocità stressa la difesa del Genoa, soprattutto in ripartenza. Ma la fatica si fa sentire nelle scelte, come quando a metà prima frazione sbaglia l’ultimo passaggio in una situazione di tre contro uno in contropiede. Nasce però anche da un suo destro parato da Calvani il gol di Bolzan. La sua finisce per essere una gara più di sacrificio, anche nel secondo tempo, ma resta più che positiva. (Dal 71′ Konate: 6. Entra in un momento in cui è il Genoa a dover spingere. Motivo per cui si vede poco. Si spende però per dare una mano ai suoi).

Bolzan: 7. Terzo gol consecutivo, da vero rapace d’area di rigore, poi l’assist con il tacco per l’inserimento e il gol di Carboni.  Fatti a cui aggiunge un lavoro fondamentale spalle alla porta, con più di un pallone protetto bene spalle alla porta. È in un momento di fiducia e si vede. Tra i migliori sicuramente della sfida. (Dal 80′ Achour: sv. Poco più di dieci minuti per mettersi a disposizione della squadra senza però poter pungere).

Fabio Pisacane: 7. Il Genoa è un avversario quadrato, che sa attendere per provare a far male al momento dell’errore rossoblù. La prova dei suoi ragazzi però è in crescendo, con il passare dei minuti le idee sul piano del gioco e le qualità dei singoli vengono ancora più in superficie. Con la scelta di schierare Idrissi più alto, l’ingresso di Trepy – anche se per infortunio di Balde – e l’arretramento di Carboni che finiscono per diventare mosse vincenti. La fiducia poi fa il resto, ma la prestazione è ancora una volta positiva, con l’esordio di Grandu e la prova di Trepy che fanno sperare bene per il futuro. Il presente però è ancora quello a cui guardare, con i playoff difficili da centrare ma tornati ad appena un punto di distanza.

Matteo Cardia

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