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Cagliari Primavera | Le pagelle: Sulev e Achour ci provano, Catena in difficoltà

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I nostri giudizi sul Cagliari Primavera di Fabio Pisacane dopo il match casalingo perso 2-1 contro il Monza di Alessandro Lupi nel diciottesimo turno della Primavera 1.

Iliev 5,5 – Sul gol del vantaggio del Monza firmato Marras può poco o nulla così come sul secondo di Antunovic, decisivo ai fini del risultato. Al di là delle due reti odierne, non è molto sicuro in alcune situazioni di gioco dove le parate in presa dovrebbero essere all’ordine di un gioco per un estremo difensore. Al quarto d’ora, solo pochi secondi prima del gol di Marras, smanaccia molto male da corner ma Antunovic lo grazia con un destro schiacciato alquanto rivedibile. Nella ripresa, rischia tantissimo su Colombo lanciato in solitaria in contropiede ma il tentativo del capitano del Monza di ingannare l’arbitro termina con un giallo per simulazione, facendo tirare al portiere rossoblù un sospiro di sollievo che poteva potenzialmente aggravare la sua pagella odierna.

Arba 6 – Corre tanto e prova a metterci del suo in fase di traversone ma i suoi inviti non vengono raccolti dagli attaccanti. Attento quando si tratta di difendere e cattivo al punto giusto quando si tratta di duellare per recuperare il pallone, anche quello che risulta essere morto o dato per perso. E il suo processo di crescita continua.

Cogoni 6,5 – Leggi la carta d’identità e vedi che gli anni sono 17, poi lo osservi e sembra che, come tipo di giocatore, ne abbia quantomeno dieci di più. Dire che è una sorpresa oppure una bella scoperta fa parte ormai del passato. Il numero 13 rossoblù è l’uomo ovunque in fase difensiva per il Cagliari Primavera. Solito mastino impeccabile nelle preventive, insidioso da marcare nei calci da fermo a favore. È lui infatti a conquistarsi il calcio di rigore sbagliato da Carboni (che poi è andato a segno sulla successiva ribattuta). In più di una circostanza, tira fuori interventi semplicemente perfetti per tempismo per fermare i tentativi di ondata brianzola verso la porta di Iliev. Nella parte finale di gara, per dare la scossa ai suoi compagni, si traveste anche da terzino destro per provare qualche lancio lungo sul profondo. Insomma se non diventato leader di questo gruppo poco ci manca.

Catena 4,5 – La partita dell’ex Sporting Lisbona e Pescara è un autentico film dell’orrore. Apre le danze con un cartellino giallo dopo nemmeno 6 minuti e gara che per lui diventa quasi subito di sofferenza. La situazione per il numero 23 rossoblù peggiora drasticamente pochi minuti più tardi, allo scoccare del quarto d’ora, quando è troppo molle nel duello fisico – la sua specialità – con Antunovic nell’azione che porta alla rete del primo vantaggio Monza firmata da Marras. Il mezzo punto in più in pagella è d’incoraggiamento per le due chiusure quasi da controfigura di Iliev ma senza i guantoni su altrettanti tentativi degli ospiti. All’intervallo Pisacane decide di avviare il valzer delle sostituzioni richiamandolo in panchina. (dal 46′ Pintus 5 – Il numero 6 viene mandato in campo da inizio secondo tempo al posto di un Catena in totale confusione e l’impatto non è certo di quelli da ricordare anzi tutt’altro. In occasione del gol del 2-1 del Monza, si fa sfilare con troppa facilità da Antunovic che indisturbato ringrazia e insacca. Poco attento nelle preventive a differenza del suo compagno di reparto Cogoni e in apnea quando dalle sue parti danza in particolare un brevilineo dal sinistro al veleno come Marras. Nel finale, si aggiunge alla batteria delle punte ma senza successo).

Idrissi 6,5 – Furia cavallo del west, cantava Mal dei Primitives. Spinge con costanza sulla corsia mancina a tutta birra cercando di accendere la luce alle azioni offensive del Cagliari Primavera. Cattivo al punto giusto e puntuale quando si tratta di contrastare le sortite avversarie. Per distacco è tra coloro che, tra i giovani rossoblù, hanno messo ampiamente tutto quello che aveva a disposizione in questa partita. Un altro senatore ritrovato in pieno e con il fattore in più e che non guasta mai della continuità di rendimento.

Marcolini 5 – Oltre a Malfitano e a Carboni, dovrebbe essere lui quello deputato a fornire un’alternativa di gioco in costruzione al Cagliari Primavera. Non rischia quasi mai la giocata, preferendo spesso il passaggio orizzontale a quello verticale, utile a scardinare la difesa del Monza. Quando si fa vedere, è l’imprecisione a dominare su di lui o per la fretta o per la scelta sbagliata nella giocata.

Malfitano 5  – Non è la sua miglior partita. Fin dalle prime battute, soffre e non poco il pressing uomo su uomo, quasi sulla falsa riga della prima squadra di mister Palladino, portato dal Monza. Non riesce a imporsi come vorrebbe e come ampiamente dimostrato nelle ultime uscite. Il sapore della sua prestazione viene reso solo in parte meno amaro dal passaggio preciso per Cogoni da cui nasce l’azione del penalty. (dal 57′ Balde 6: l’eurogol dell’ultimo turno contro la Lazio era il suo biglietto da visita per palati fini in vista del match contro il Monza. Dà più aggressività in mezzo al campo, rincorrendo palla e avversari per tutto il campo. In fase offensiva prova a ripetersi con un remake del suo primo gol in Primavera 1 ma stavolta la palla gli scappa).

Sulev 6,5 – Come un autentico carro armato. Il centrocampista bulgaro corre, si batte, si impegna, cerca qualche inserimento per venire in aiuto dei compagni, arcigno e competitivo al punto giusto e in più anche sfortunato quanto iellato nel colpire una traversa clamorosa a inizio secondo tempo e a Ciardi battuto che avrebbe dato il nuovo pareggio al Cagliari Primavera. Il suo processo di evoluzione nel ruolo di mezzala è un segnale senza dubbio molto positivo per il proseguo della stagione. E alla faccia delle critiche della prima parte di campionato. (dal 75′ Ardau 5,5 – Entra al posto di un convincente Sulev per dare ancora più frizzantezza in fase di manovra offensiva grazie anche alla sua struttura da brevilineo. La voglia di emergere c’è e lo si è visto anche contro la Lazio ma i suoi tentativi di far male si spengono sul muro eretto dal Monza. Il mezzo punto in più è motivato dal suo impegno nel provare a creare qualcosa di pericoloso in alternativa ai soliti cross alti dalle corsie).

Carboni 6,5 – Solito vecchio cuore di capitano, verrebbe da dire. Che sia uno dei leader di questo ciclo del Cagliari Primavera a firma Pisacane è ormai cosa detta e ridetta. Apre la sua partita con la prima occasione per la sua squadra con un sinistro che termina alto. Al 21′ sbaglia un rigore ma il killer instinct della vera punta rapace d’area di rigore si impossessa di lui, tanto basta per fare 1-1 e palla al centro, aggiornando altresì il suo score stagionale a quota 6 gol. Intelligente in mezzo al campo per dare un minimo di fosforo, visione periferica per la controffensiva con alcuni lanci interessanti e lotta quando c’è da mettere la testa avanti nei duelli corpo a corpo. Insomma il dies è pur sempre il dies, che sia in versione extra lusso o in quella operaia. (dall’84’ Pulina 5: sostituisce un applaudito Carboni, provando ad accendere il finale del match di Asseminello ma la sua fiamma non è certo quella delle grandi occasioni come accaduto in passato. La sua prestazione la si può racchiudere in pochi frame con cross imprecisi e pochissimi se non rari tentativi di farsi vedere tra le linee).

Konate 4,5 – Con le assenze di Kingstone e Vinciguerra, convocati per la seconda volta consecutiva in prima squadra, tocca ancora a lui prendere le redini dell’attacco della Primavera insieme ad Achour. Dalle sue parti arrivano pochissimi palloni giocabili, complice anche la pressione, specie nella parte iniziale, portata dai giocatori del Monza. Lui, però, non riesce affatto a prendere le misure e a rendersi utile nell’economia del gioco della squadra. Qualche inserimento estemporaneo sulla sinistra – con annessi tocchi d’esterno che non sono solo inutili ma anche troppo leziosi – un po’ di lotta in mezzo al campo senza mai uscirne vincitore, nessuna occasione da mettere negli highlights della sua partita e una prestazione nel complesso evanescente. (dal 46′ Trepy 5 – Pisacane sceglie lui per dare una scossa all’attacco del Cagliari. Cerca di muoversi sull’esterno per non dare riferimenti agli avversari ma l’esito non è quello sperato. In fase offensiva, la sua gara si racchiude solo in un colpo di testa gettato al vento e due sponde aeree poco precise per Achour).

Achour 6 – La Dea bendata oggi non è stata sua alleata. Dopo un primo tempo di lotta, nel secondo tempo ha due occasioni pazzesche per timbrare per la sesta volta in campionato ma prima la sfortuna e poi la grande parata di Ciardi gli negano la gioia del gol. L’impegno e la determinazione nel cercare la porta sono da ammirare seppur in un pomeriggio difficile. Indubbiamente il numero 9 rossoblù è un giocatore decisamente diverso e trasformato rispetto all’inizio di stagione.

Allenatore Fabio Pisacane 5,5: Stavolta la lex delle certezze non porta al risultato sperato. Non arriva il tris di successi dall’inizio del 2024 così come fallisce una ghiotta opportunità di aggancio al quinto posto in classifica. Il carattere e la voglia di non mollare si sono visti praticamente solo nella parte finale della contesa contro un Monza che all’inizio ha approcciato con un forcing decisamente ostico la gara e mettendola subito a proprio favore. Il pari di capitan Carboni ha provato a dare una sterzata all’incontro ma la mancata lettura nei momenti chiave ha fatto la differenza.  La sconfitta contro la penultima della classe ha fatto capire a chiare lettere che il Cagliari Primavera deve ancora fare un passo in avanti nella continuità di risultati anche contro le piccole. E alla prossima di campionato i sardi andranno a far visita al Bologna, attualmente terzultimo in graduatoria. Un’occasione per rimettersi subito in marcia per continuare a sognare i playoff.

Fabio Loi

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