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Cagliari, rammarico e crescita: grazie a Ranieri si può tornare a parlare di progetto?

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E chi l’avrebbe mai detto circa due mesi fa che in casa Cagliari dopo un pareggio contro la Juventus il rammarico potesse essere la parola sulla bocca di tutti. Potere di Claudio Ranieri. Dalle dimissioni minacciate e date, e respinte dai suoi giocatori, dopo la sconfitta interna contro la Lazio di febbraio ai 14 punti conquistati nelle ultime 9 partite di Serie A. Nel momento più delicato, con la formazione rossoblù sull’orlo del precipizio il tecnico romano ha ribaltato il suo spogliatoio e la mentalità di una squadra che da brutto anatroccolo è diventata cigno corazzato per la battaglia.

Emozioni
Dopo una prima parte di gara giocata su livelli superlativi – per citare lo stesso Ranieri – il Cagliari ha sofferto, per stanchezza più che soli meriti dell’avversario, la rimonta juventina. Un peccato, anche perché entrambe le reti bianconere sono figlie di errori di attenzione dei sardi. Da Makoumbou che si abbassa in barriera sulla battuta di Vlahovic al doppio infortunio di Dossena che prima sbaglia il rinvio, perde palla e poi sul cross successivo infila Scuffet con una spaccata fuori tempo massimo. Due punti persi verrebbe da dire, e lo sono per come si era messa la partita. La bravura del Cagliari ora però deve essere anche quella di vedere quanto costruito, oltre il dispiacere di un altro scalpo di spessore che avrebbe aiutato e non poco nella classifica e nella corsa alla permanenza in massima serie. Il Cagliari di Ranieri è una delle squadre più in palla del campionato, lo dicono i numeri, e questo in termini di fiducia qualcosa dovrà pur contare nella battaglia salvezza. Chiudere il trittico Atalanta, Inter e Juventus con cinque punti è un traguardo quasi impensabile e difficile da pronosticare, averli fatti con prestazioni in crescendo e recuperando di volta in volta giocatori parsi fuori dal progetto e ora invece tornati importanti è un qualcosa che solo la mente di Claudio Ranieri poteva anche solo immaginare.

Il tocco del Sir
Quanti si sarebbero aspettati un Shomurodov centrale per sacrificio e passione o a un Hatzidiakos attento e adatto anche a sfide di altissimo livello. Solo per fare due esempi eclatanti. Se escludiamo Petagna, fermato troppo spesso dai noti problemi muscolari, Ranieri ha recuperato alla causa tutti i giocatori che solo nello scorso mercato di gennaio sembravano già pronti al passo di addio con i rossoblù oppure a un drastico ridimensionamento nelle gerarchie. E la vera forza del Ranieri allenatore sta tutta qui. Non una pressione alla società per il mercato, non una parola fuori posto sulla qualità della rosa a disposizione. Solo lavoro. Tanto lavoro. E quasi viene da pensare che purtroppo questa squadra abbia trovato il giusto feeling solo ora che è immischiata nella lotta per restare in A, se i rossoblù avessero fatto prima questo percorso di crescita l’aritmetica della salvezza sarebbe arrivata molto prima. Tempo al tempo, risponderebbe Claudio Ranieri e avrebbe ragione. Quello che è certo è che dopo tanti mesi complicati il Cagliari sta riuscendo a mettere dei tasselli sui quali costruire il futuro. Da un Dossena che al di là dell’errore con la Juventus resta uno dei centrali italiani più attenzionati tra i nuovi emersi, da un Obert sempre a disposizione contro le big anche se non chiamato in causa con la Juventus, da un Prati e un Sulemana che continuano la lora maturazione a un Luvumbo che c’è da scommettere sarà l’uomo mercato in uscita dei rossoblù in estate. Con tanti degli addetti ai lavori rimasti impressionanti dalla prova dell’angolano contro i bianconeri di Allegri, a volte impreciso sì ma sembra un giro di motore sopra gli avversari.

Futuro
Il calendario ora metterà davanti ai rossoblù due gare sulla carta più alla portata con Genoa fuori casa prima e Lecce alla Unipol Domus poi. Fare quattro punti potrebbe voler dire probabilmente certezza matematica della permanenza in massima serie. Con il Cagliari che dovrà essere bravo a tenere lo stesso atteggiamento e gli stessi stimoli mostrati contro le big nelle ultime settimane. Mentre nel pari interno contro il Verona nello scontro diretto di un mese fa, nonostante la solita rimonta, l’approccio fu molle e meno concentrato. Il vantaggio, enorme, della squadra di Claudio Ranieri è quello di essere padrone del proprio destino e mai come in questo momento questa rosa sembra avere la maturità per trovare consapevolezza e non pressione ulteriore da questa situazione. Specie perché in panchina resta un Ranieri che anche nell’ora più difficile sembra sempre riuscire a leggere ciò che verrà prima di tutti dentro un campo di calcio.

Roberto Pinna

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