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Dalla giovane promessa al miglior giocatore: la top 5 dell’Eccellenza sarda

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La stagione 2023-2024 del campionato di Eccellenza è ormai agli archivi, con l’Ossese unica interprete prossimamente impegnata con gli spareggi nazionali per il salto in Serie D. È quindi tempo di bilanci e di ripercorrere insieme la stagione, iniziata a fine agosto con la Coppa Italia e conclusa con la vittoria dei bianconeri nella finale playoff di Abbasanta. Iniziamo l’analisi scegliendo, per le seguenti cinque categorie (giovane promessa, sorpresa, conferma, giocatore decisivo, miglior giocatore) i nostri cinque “vincitori”.

La giovane promessa

Anche quest’anno sono stati tanti i ragazzi a mettersi in vetrina: le società pian piano puntano sui giovani talenti in uscita dai settori giovanili, offrendo loro la possibilità di farsi vedere anche nel calcio dei grandi e dimostrare di saperci stare. La scelta è ricaduta su un classe 2004 esploso letteralmente nella seconda parte di stagione, che con i suoi gol ha permesso al Carbonia di ottenere la salvezza: Lorenzo Basciu, professione attaccante. Basciu è un altro dei talenti che il settore giovanile del Carbonia ha sfornato negli ultimi anni (basti ricordare Muscas, classe 2005, quest’anno in serie D con il Latte Dolce). Venticinque presenze totali, 22 da titolare e 12 reti, 10 in stagione regolare e 2, decisive, nella doppia sfida playout contro la Tharros. Il ritorno di Mingioni in panchina ha aiutato l’attaccante minerario a trovare regolarità nel minutaggio ed essere decisivo sotto porta. Un rendimento che ha consentito al Carbonia di conquistarsi, dopo tante difficoltà, la sospirata salvezza.

La sorpresa

Scendere di categoria per un ragazzo giovane può essere un’arma a doppio taglio: da un lato l’opportunità di giocare di più e migliorare, dall’altra una punizione che può anche compromettere la carriera, se non si ha la testa giusta. Ma Samuele Pinna, classe 2001, ha scelto la prima opzione ed ha avuto ragione. L’ex giocatore della Torres e dell’Atletico Uri, dopo diversi anni in serie D ma con poche possibilità di incidere, è stato chiamato a Ghilarza da un altro ex rossoblù come mister Giacomo Demartis, alla sua prima esperienza da allenatore nella squadra giallorossa. Fin da subito, il centrocampista è stato uno dei perni insostituibili della squadra: 30 presenze, 2 gare saltate per squalifica, ma soprattutto la doppia cifra nella classifica marcatori. Una rarità quest’ultima per un centrocampista che dimostra la qualità di Pinna, che probabilmente aveva bisogno di un ulteriore step per raggiungere la completa maturazione. Gol che hanno consentito al Ghilarza di stare sempre nelle prime posizioni in classifica e lottare fino all’ultimo per i playoff.

La conferma

Che fosse un gran portiere lo sapevamo. Marco Ruzittu, dopo tanti anni ad Arzachena, tra la Serie D e il biennio in Serie C, ha deciso in questa stagione di scendere di una categoria e di sposare la causa Ilvamaddalena, altra formazione retrocessa dalla D ma sul campo. Per i maddalenini Ruzittu è stato il primo tassello di una squadra che ha poi dominato in lungo e in largo questo campionato e in cui il portiere è stato uno dei giocatori chiave. A dirlo sono i numeri, con appena 16 gol subiti nelle 29 partite giocate e ben 18 clean sheet. Dati che dimostrano una solidità di reparto invidiabile, ma anche la capacità dell’ex Arzachena di mantenere in partita la propria squadra anche in situazioni difficili. Motivo per cui Ruzittu probabilmente sarà uno dei pilastri dell’Ilvamaddalena anche in serie D.

Il giocatore decisivo

Andrea Porcheddu è probabilmente uno dei migliori giocatori nel panorama dilettantistico sardo. Anche l’ultima stagione ha dimostrato le qualità del giocatore del Carbonia. Qualità in primis tecniche, perché dopo una prima parte di stagione in cui il fantasista è stato influenzato negativamente dall’andamento della squadra, all’arrivo di Mingioni si è rivisto il giocatore che l’anno precedentemente era capace di mettersi nel taschino le difese avversarie: 30 presenze totali per lui, condite da 9 gol, uno di questi nel playout d’andata decisivo contro la Tharros, ma soprattutto tante giocate di classe per mandare in porta i compagni. Ma le qualità da evidenziare sono anche quelle umane, perché con la situazione venutasi a creare in estate, pochi giocatori avrebbero riposto fiducia in una società in difficoltà. L’ex Arzachena e Castiadas ha invece sposato la causa, diventando davvero il faro della propria squadra. La salvezza è la giusta ricompensa per chi ci ha creduto fino alla fine.

Il miglior giocatore

Sarebbero tanti, troppi i giocatori da menzionare in questa stagione, per qualità tecniche, capacità di segnare o di salvare un gol. Ma probabilmente nessuno ha raggiunto la qualità e il livello di Mattia Gueli, classe 1997, centrocampista. Il giocatore dell’Ossese ha finalmente raggiunto la maturità che ci si aspetta da un giocatore di straordinarie qualità. Merito senza dubbio del tecnico dei bianconeri Mario Fadda, che ha proposto il centrocampo a 3 ed ha affidato all’ex Torres le chiavi della regia. Gueli, spesso con la fascia al braccio in quanto ormai da tanti anni giocatore bianconero, ha così trovato la posizione dove incidere ed essere decisivo. Ventotto presenze, 8 gol, tra cui quello decisivo in finale playoff con il Villasimius, pericoloso sui calci piazzati, pronto al passaggio decisivo al compagno. Qualità e potenzialità che ora affidano proprio a lui il compito di trascinare l’Ossese agli spareggi nazionali per tentare lo storico approdo in Serie D. 

Stefano Piras

TAG:  Eccellenza
 
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