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Zito Luvumbo durante Cagliari-Como | Foto Luigi Canu

Le Pagelle di Brescia-Cagliari: si salva Luvumbo nel buio generale

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I nostri giudizi sul Cagliari che ha pareggiato 1-1 contro il Brescia al Rigamonti nel 28° turno della Serie B.

Radunovic 6,5: sicuro sia tra i pali che fuori. Qualche brivido su due conclusioni di Ayé di poco a lato, ottimo il piazzamento che rende facili le diverse parate, può poco o nulla sulla rete di Bisoli

Zappa 5: il duello con Rodriguez è la cosa più interessante di un primo tempo piatto. A volte lo perde altre lo vince, nel complesso tiene botta. Poi però in occasione della rete di Bisoli un colpo di testa leggero crea i presupposti del pareggio, errore abbastanza marchiano.
Dall’82’ Di Pardo SV: pochi minuti per farsi vedere nuovamente e sembra dare quel brio che serve, ma il tempo è troppo poco.

Goldaniga 5: contiene senza fatica un Brescia che ha serie difficoltà offensive, situazione che lo porta ogni tanto a distrarsi causa assenza di lavoro costante da svolgere. Finché la distrazione non diventa colpa quando assieme ai compagni si pianta nell’azione dell’1 a 1.
Dossena 5: giallo all’alba che lo costringe alla massima attenzione disciplinare, blocca Ayé anche se a volte anche lui gioca al vado io vai tu dentro l’area con i compagni. Rischia e non poco di regalare un rigore, ma Fabbri lo assolve, poi vuole restituire il regalo e anche lui si pianta sul pareggio.

Obert 5: sta lì, non spinge a parte un’occasione nella quale prova a dare la sveglia al pomeriggio soporifero del Rigamonti. Senza infamia e senza lode per lunghi tratti, partecipa alla dormita in occasione del gol di Bisoli.
Dall’82’ Azzi 5,5: se l’obiettivo del suo ingresso era quello di fare confusione la missione l’ha portata a termine bene.

Nández 4,5: ogni tanto prova ad accendersi, ma è più la confusione e l’errore nel momento del dunque che la sostanza. Un suo cross morbido crea l’unica vera occasione del primo tempo, troppo poco nonostante l’alibi della condizione non ottimale. Non cresce alla distanza, anzi.

Makoumbou 5: catalizza palloni in mezzo al campo senza soluzione di continuità, il problema arriva quando poi deve decidere che farne. I compagni si muovono poco e lui non ha lo spunto per inventare dal nulla. Crolla fisicamente e mentalmente quando si avvicina la fine, perdendo due palloni spinosi: sul primo si riscatta, sul secondo spende il giallo.

Kourfalidis 5: almeno ci prova dalla distanza, unica nota positiva di un pomeriggio che lo vede perdere la sfida diretta con Galazzi. Gioca al piccolo trotto, senza strappi e intensità. In debito d’ossigeno e forse leggermente imborghesito. Sembra salire di tono nella ripresa, ma è un’illusione momentanea.
Dall’82’ Barreca SV: passa più tempo aspettando di entrare che in campo.

Luvumbo 6,5: un peccato che sia confinato lì sull’esterno perché in fondo è l’unico ad avere in mano l’interruttore. Non che faccia chissà che cosa di strabiliante, ma tra la solita ammonizione guadagnata e alcuni spunti interessanti almeno ci prova. Tenta che ritenta alla fine trova anche il rigore, i tre punti però non arrivano comunque pur se è l’unico che li meriterebbe.

Mancosu 4,5: dovrebbe essere la scintilla tra le linee, appare più una fiamma pilota che resta flebile. Tatticamente è prezioso, ma non di sola abnegazione può vivere un numero 10 di fatto. Si vede poco, pochissimo e quando accade non compie nulla di trascendentale. Esce all’intervallo dopo i peggiori 45 minuti dal suo ritorno.
Dal 46′ Millico 5,5: come chi l’ha preceduto, con qualche spunto improvviso tanto caotico quanto inutile. Provarci ci prova, anche da fermo, ma non basta.

Lapadula 6: l’impegno non manca, la voglia di colpire nemmeno. Prova a liberarsi tra le maglie a V delle Rondinelle, ci riesce poco e quando accade spreca un colpo di testa da ottima posizione. Poche colpe e tanti alibi, ma alla fine conta la sostanza e non è di quelle delle giornate migliori. Unica consolazione il rigore dell’illusione da tre punti.

Ranieri 5: la sua squadra è solida, nulla da dire. Forse troppo, perché è incapace di muoversi con fluidità e di dare velocità una volta in possesso. La Serie B non è terreno per la fantasia, ma la noia che produce il suo Cagliari in quel di Brescia è davvero troppa per sorridere. Riesce quasi a riportare i tre punti in trasferta con un colpo gobbo immeritato, ma anche la difesa lo tradisce ed è l’ennesimo mezzo passo falso. Chiedere una crescita alla voce estetica e voglia di vincere è lesa maestà?

Matteo Zizola

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