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I premi consegnati agli Oscar di Centotrentuno | Foto Luigi Canu

L’editoriale | Nuove sfide, curiosità e speranze: caro 2023, non deluderci

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Siamo arrivati all’ultimo giorno del 2022, pronti a proiettarci nel 2023 che già dalle sue premesse sembra voler ricalcare i passi del predecessore. Per fortuna in Centotrentuno non ci occupiamo di fare cronaca, se non di quella che riguarda lo sport sardo (qui trovate il nostro bilancio del 2022), e possiamo provare a sederci dall’altra parte del fosso a guardare il futuro con un pizzico di ottimismo e leggerezza.

Il fascino di nuove sfide

Certo, visto lo stato dell’arte delle principali realtà isolane degli sport di squadra ci sarebbe poco di cui esaltarsi, dato che la prima parte di stagione non ha regalato eccessive gioie a tifosi e addetti ai lavori. In realtà, però, volendo come spesso ci capita –  guardare le cose da un’altra prospettiva, il nuovo anno può e, anzi, dovrà essere foriero di soddisfazioni per lo sport della nostra Sardegna. Le premesse ci sono tutte, a ogni latitudine: dal ritorno a Cagliari di Claudio Ranieri, che affascina sia tanto il valore storico e mediatico del rivedere il tecnico testaccino sedersi sulla panchina rossoblù dopo 31 anni, quanto per il compito che lo aspetta, ovvero provare a riprendere la corsa per la promozione in Serie A, con l’obiettivo di partire da subito a mille per riaccendere l’amore di una piazza che negli ultimi anni ha sofferto troppo a livello calcistico.

In Serie C c’è interesse per vedere all’opera Stefano Sottili, il tecnico scelto dalla dirigenza della Torres per sostituire Alfonso Greco sulla panchina dei rossoblù di Sassari: a lui il delicato compito di vincere e convincere una piazza che fin dalla scorsa stagione aveva mostrato di mal sopportare lo stile compassato e decisamente poco guascone dell’allenatore di Ostia, che pure ha vinto la finale playoff di Serie D contro l’Afragolese, step decisivo per il tanto atteso ripescaggio tra i professionisti. Così come c’è curiosità di vedere quali armi userà Roberto Occhiuzzi per tirare fuori la sua Olbia dal pantano dell’ultimo posto del girone B, dopo un girone d’andata a dir poco disastroso. Basteranno i gol del ritrovato Nanni e un paio di innesti mirati sul mercato per allontanarsi rapidamente dalla zona rossa? È quel che si augurano dalle parti di via Georgia, dopo aver rapidamente messo in archivio le velleità di playoff.

Se è fondamentale per il movimento calcistico isolano mantenere tre squadre tra i professionisti, lo è anche cercare di difendere con le unghie e con i denti le quattro Sorelle della Serie D: fin qui ha stupito la capacità di adattamento alla categoria dell’Ilvamaddalena di Aldo Gardini, mentre non si può certo dire lo stesso delle tre “confermate” rispetto alla scorsa stagione, ovvero Arzachena, Atletico Uri e Costa Orientale Sarda. L’ambizioso progetto del club allenato da Francesco Loi, che unisce Sarrabus e Ogliastra, merita di poter ingranare con il giusto tempo a disposizione, ma sarà fondamentale fare quanti più punti possibile da qui alla primavera per poter vivere un finale di stagione tranquillo. Stesso obiettivo dei giallorossi guidati da Massimiliano Paba, che finora non hanno raccolto a livello di punti quanto prodotto sul campo. Per quanto riguarda gli smeraldini di Marco Nappi, invece, il girone di ritorno dovrà dare risposte per capire il reale valore di una rosa che rispetto allo scorso anno ha cambiato poco, ma che fin qui non ha avuto lo stesso nerbo.

Per quanto riguarda la galassia Dinamo Sassari, la parte maschile è chiamata ad accelerare per evitare di perdere il treno playoff, dopo un’amarissima eliminazione dalla Champions League alla fase a gironi. Il gruppo delle Women di Antonello Restivo, invece, è in piena tabella di marcia per continuare a posizionarsi nelle zone alte della Serie A1 di basket femminile. Un gradino più giù la Techfind San Salvatore Selargius resta in corsa per sognare i playoff, mentre il Cus Cagliari dovrà lottare tanto per cambiare il proprio destino che, con i risultati fino a questo momento, si chiamerebbe retrocessione in Serie B. Per l’Esperia Olimpia, infine, l’obiettivo è ritagliarsi il proprio spazio senza eccessive sofferenze in Serie C Gold in vista del futuro, con il sogno di covare ulteriori ambizioni.

Il 2022 di Centotrentuno

Ma l’editoriale di fine anno è anche l’occasione di fare un bilancio di quello che è stato il 2022 per noi di Centotrentuno: un plurale che, come ormai avete imparato, riguarda tutta la community composta di giornalisti, lettori, partner commerciali, addetti ai lavori e utenti occasionali. Siamo arrivati al quarto anno di attività e anche in questi ultimi dodici mesi abbiamo fatto registrare una crescita a livello di visualizzazioni, nuovi utenti e interazioni, sia sul nostro sito che sulle pagine social, in cui cerchiamo costantemente di innovare tenendo ferme alcune tradizioni: le gallery postpartita, la Top XI della Serie D e gli Olmeme, continuano a divertire noi che le pensiamo e chi aspetta il lunedì sera per vedere chi sarà messo alla berlina. Sempre con ironia e rispetto del prossimo, creando un rapporto di reciprocità sempre più forte e, speriamo, duraturo. A giugno scorso abbiamo organizzato “Gli Oscar di Centotrentuno”: una follia, forse, visti i tempi strettissimi per l’organizzazione ma che ha portato i suoi frutti, tanto che siamo già al lavoro per la seconda edizione perché non vediamo l’ora di festeggiare di nuovo con gli amici sportivi, che fanno parte a modo loro della nostra grande famiglia.

Una famiglia che si allarga sempre di più: intanto abbiamo rinforzato la redazione, con alcuni innesti importanti e che ci permettono di fare il nostro lavoro con quanta più precisione possibile. In più quest’anno abbiamo provato a mettere su una rete giornalistica che non ha eguali nella nostra Isola tra realtà editoriali diverse, unendo le forze del web (Centotrentuno, YouTG e Directa Sport) a quelle più “tradizionali” come la tv (Teleregione Live) e la radio (Radio Kalaritana), ognuno con le proprie capacità e competenze, per cercare di allargare l’offerta e raggiungere quante più persone, sia all’interno della Sardegna che fuori, con un occhio di riguardo particolare per i nostri corregionali emigrati. Ce lo dite in tanti nei commenti alle nostre dirette: “Grazie perché ci fate sentire più vicini”. Ecco, difficile ricevere un complimento migliore, ma siamo noi a esservi infinitamente grati per il calore e l’affetto con cui ci seguite. Abbiamo sempre provato, per quanto possibile, ad abbattere le barriere che esistono nel nostro mondo. Prima tra tutti quella tra i due diversi ruoli, il giornalista e il tifoso: ognuno fa il suo “mestiere”, ma è giusto ed è bello discutere insieme di sport, perché il dialogo aiuta sempre a crescere e a sapere qualcosa di più.

C’è poi un altro muro che da sempre stiamo provando ad abbattere, ma con grande difficoltà: il campanilismo becero nei commenti (tra social e sito), che travalica il semplice e sano sfottò e sfocia spesso e volentieri nell’insulto insopportabile. Costantemente siamo costretti a eliminare decine e decine di commenti, con risposte quasi addirittura peggiori, che diventano scambi spesso interminabili. Come sapete, la nostra politica è di non bannare nessuno: la nostra community è uno spazio libero di confronto, ma come ogni luogo fisico può esserlo solo se viene tenuto “pulito” e fruibile, non certo se reso poco raccomandabile. Approfittiamo di questo lungo editoriale anche per chiedere a tutti, ancora una volta, di usare maggiore correttezza e non rispondere alle provocazioni. Non vorremmo arrivare a essere costretti a tenere fuori qualcuno, proprio perché crediamo tanto nella libertà di espressione e di confrontarsi con il prossimo, ma sarà la prossima mossa che utilizzeremo in caso di necessità.

Un 2023 dinamico

Siamo arrivati alla fine di questo editoriale, ma non possiamo chiudere senza chiederci cosa ci aspettiamo dal nuovo anno. Intanto quante più soddisfazioni possibili per lo sport sardo, perché – un po’ egoisticamente, lo ammettiamo – a noi piace raccontare vittorie, momenti di gioia ed esaltazione che rendono il nostro lavoro ancora più bello. Ma soprattutto speriamo di continuare a crescere insieme a voi, allargando sempre di più la nostra fanbase cercando di offrire un servizio di qualità e in grado di appassionare vecchi e nuovi lettori. Come si suol dire, “stiamo lavorando per voi”: la prima novità che possiamo annunciare fin d’ora è che nelle prossime settimane metteremo a punto il cambio della veste grafica del nostro sito. Una decisione importante, presa dopo quattro anni e con la convinzione di poter innovare in meglio. Un nuovo tema e una nuova struttura, ma sempre con le stesse caratteristiche editoriali, con l’obiettivo di fare un salto in avanti a livello di fruizione da parte del lettore. In più vorremmo continuare a creare contenuti video sempre più intriganti: interviste, rubriche, giochi, ricchi premi e cotillon, insomma. Ma per questo ci sarà tempo e modo.

Chiudiamo questo saluto al 2022 con una dedica, che a qualcuno potrà sembrare inusuale, ma per noi è doverosa. Nelle ultime settimane il nostro amico e collega Ignazio Caddeo, pilastro di CalcioCasteddu, sta combattendo una battaglia davvero importante, con in ballo la sua vita. Se dovessimo chiedere una cosa a questo 2023 non avremmo dubbi: ridacci il nostro vecchio caro Gnagno, con cui spesso abbiamo avuto discussioni sul piano lavorativo, ma che non vediamo l’ora di poter nuovamente ritrovare in sala stampa per chiacchierare di sport e farci due risate come ai vecchi tempi. Quindi buon anno a tutti noi, sempre e costantemente…A VOCE ALTA!

Francesco Aresu

TAG:  Editoriali
 
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